Sanchez: “Cambiare l’ora non ha senso”. Il lungo dibattito in Ue e gli effetti su risparmio energetico e salute

  • Postato il 22 ottobre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Come sapete, questa settimana si torna a cambiare orario, un’altra volta. Non vedo alcun senso. E se si considerano i sondaggi che coinvolgono spagnoli e europei, la maggioranza è contraria al cambio di orario”. Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, in un video pubblicato sui social, ribadisce la sua posizione sull’inutilità del passaggio dall’ora legale all’ora solare, che scatterà alle 3 di notte notte tra sabato 25 ottobre e domenica 26 e farà spostare indietro le lancette di un’ora. Poi, a marzo, ci sarà il procedimento inverso col ritorno all’ora legale con lo spostamento delle lancette in avanti. Per Sanchez, tutto questo non ha più senso e proporrà al prossimo Consiglio Europeo la soppressione del cambio dell’ora, in linea con quanto approvato sei anni fa dal Parlamento europeo. Peraltro in Spagna il 66% della popolazione è a favore della soppressione dell’ora legale. Sanchez non ha specificato se preferisca rimanere con l’ora legale fissa o quella solare.

La pianificazione attuale dell’Ue rispetto a questo cambio termina nel 2026, per cui il Governo iberico ritiene sia un’opportunità per porre la questione sul tavolo. Si evidenzia, inoltre, che oltre all’approvazione, nel 2019, da parte del Parlamento Europeo dell’eliminazione dell’ora legale, un anno prima la proposta era stata avanzata dalla Commissione europea, dopo un referendum cittadino al quale parteciparono 4,6 milioni di persone, delle quali l’84% si espresse a favore di porre fine allo spostamento delle lancette di un’ora. Tuttavia la decisione non è stata attuata per la mancanza di consenso fra i Ventisette, poiché c’è bisogno di una maggioranza qualificata nel Consiglio Europeo, anche se è probabile che si cercherà di raggiungere l’unanimità, spiegano fonti governative a LaPresse. Secondo Madrid, l’evoluzione dell’economia, la tecnologia e le abitudini sociali hanno reso obsoleto il cambio dell’ora legale d’estate e d’inverno coordinato a partire dal 1980 dalla Comunità Economica Europea fra i Paesi membri per approfittare di più delle ore di luce, ridurre il consumo di energia e armonizzare il funzionamento del mercato comune. Con l’iniziativa, l’esecutivo di Pedro Sanchez intende inviare il messaggio chiaro che gli Stato membri dell’Ue devono ascoltare la cittadinanza, l’evidenza scientifica e aggiornare le politiche al ritmo dei tempi.

“In tutti i sondaggi in cui sono interpellati, gli spagnoli e gli europei in maniera maggioritaria sono contrari al cambio di orario. Per di più la scienza ci dice che comporta un minimo risparmio energetico e ha un impatto negativo sulla salute e sulla vita della gente, perché altera i ritmi biologici due volte l’anno”, segnala Sanchez nel messaggio. Il presidente del governo iberico ricorda che “Questo è un dibattito che viene da lontano, perché il Parlamento Europeo votò sei anni fa di porre fine al cambio orario”. “Per cui oggi il Governo di Spagna difenderà nel Consiglio Europeo di far valere quel voto di maggioranza e di smettere finalmente di cambiare l’ora nel 2026”, assicura il premier alla vigilia del vertice informale del Consiglio Europeo. “Cos’è la politica utile? Quella che ascolta i cittadini e anche la scienza e li porta nella legislazione”, conclude il leader socialista.

Il lungo dibattito in Europa sull’ora solare – Nonostante nel 2018 la Commissione europea abbia presentato una proposta per abolire i cambi semestrali dell’ora e l’Eurocamera abbia approvato la misura nel marzo del 2019, a Bruxelles non si è mai arrivati a una decisione definitiva e dunque è rimasto in vigore il sistema attuale. Al momento l’Italia non si è sbilanciata, con il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha detto di non essere né favorevole, né contrario. Secondo Sanchez il cambio orario è ormai una questione obsoleta. Il precursore dell’ora legale fu lo scienziato e politico Benjamin Franklin, che nel 1789, quando era ambasciatore degli Usa in Francia, inviò una lettera a Le Journal de Paris con proposte per il risparmio energetico. In Europa il cambio dell’ora fu introdotto per la prima volta durante la Prima guerra mondiale per risparmiare energia. A causa della scarsità di carbone, le autorità tedesche decisero nel 1916 di far avanzare l’orario per risparmiare su illuminazione e riscaldamento. Tre settimane dopo anche la Gran Bretagna adottò l’ora legale, e a seguire l’Europa e gli Stati Uniti. Dopo un periodo di stop, il cambio di orario fu reinserito successivamente negli anni ’70 in molti paesi. L’Ue ha legiferato per la prima volta sulle disposizioni relative all’ora legale nel 1980, con una direttiva volta a coordinare le prassi nazionali esistenti per migliorare il funzionamento del mercato unico. Diversi studi hanno però rilevato problemi di salute legati al cambio dell’ora durante l’anno e anche la portata del risparmio energetico è stata messa in discussione. In uno studio pubblicato nel 2024, l’American Academy of Sleep Medicine ha affermato che gli Stati Uniti “dovrebbero eliminare i cambi stagionali dell’ora a favore dell’ora solare permanente, che si allinea meglio con la biologia circadiana umana“. “Le prove supportano i distinti benefici dell’ora solare per la salute e la sicurezza, sottolineano anche i potenziali danni che derivano dai cambi stagionali dell’ora da e verso l’ora legale”, ha affermato l’organismo. Anche negli Stati Uniti infatti si parla di abolire il cambio di ora, una misura che è riuscita a mettere d’accordo Sanchez con il presidente Usa Donald Trump.

Cosa dice la comunità scientifica – Nel 2018 l’84% degli oltre 4,6 milioni di europei che parteciparono a una consultazione pubblica sul cambio dell’ora si sono espressi a favore della sua eliminazione. In quell’anno Sanchez annunciò la creazione di una commissione di esperti per valutare cosa sarebbe stato conveniente per la Spagna in termini di produttività, qualità della vita, benessere sociale e risparmio energetico. “È un tema complesso perché occorre considerare diversi fattori, salute economia, prospettive di genere”, ha detto a LaPresse Paloma de Villota, professoressa di Economia presso l’Università Complutense di Madrid, che ha fatto parte del gruppo di esperti. Ci fu un accordo sul fatto che fosse conveniente togliere il cambio dell’ora e tornare a un orario fisso, ma “non fu chiaro per quale orario fosse più conveniente optare”, se tenere l’ora legale o quella solare, e per questo si consigliò di aspettare ulteriori studi per effettuare una valutazione, ha spiegato de Villota. “Si evinse che il cambio di orario non comporta un grande risparmio energetico“, “mentre pesava molto di più sulla salute”, ha affermato la professoressa. In Spagna, ha rimarcato, è particolarmente complicato decidere per quale orario optare vista l’estensione e la differenza territoriale. Ad esempio l’orario solare fisso avrebbe un impatto gravoso sul turismo nella zona del Levante che comprende Catalogna, Valencia, Baleari, in un settore che pesa oltre il 12% del Pil. Dopo l’annuncio di Sanchez sul tema è intervenuta la Società spagnola del sonno, che si è detta a favore del cambio orario e ha chiesto di “mantenere in modo permanente l’ora solare”. “L’ora solare favorisce un ritmo biologico più stabile rispetto a quello estivo, contribuendo a migliorare le prestazioni intellettuali e a ridurre l’insorgenza di malattie”, ha affermato la Società, rimarcando che “dormire adeguatamente per il numero di ore necessario e mantenere un ritmo regolare del ciclo sonno-veglia è uno dei pilastri fondamentali della salute”.

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Il Fatto Quotidiano

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