Sandokan, il regista Michelini svela i segreti del backstage e annuncia la seconda stagione
- Postato il 27 novembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Sandokan, il regista Michelini svela i segreti del backstage e annuncia la seconda stagione

Sandokan, in arrivo su Rai1: nella nostra intervista, il regista Jan Maria Michelini svela i segreti del backstage e annuncia in esclusiva la seconda stagione.
Ci sono storie che non hanno bisogno di essere raccontate: accadono. Scuotono l’aria, accendono micce sopite, fanno vibrare corde invisibili che collegano passato e futuro. E quando accadono davvero, non tornano più indietro. Sandokan 2025 appartiene a questa rara categoria. Non è un adattamento. Non è un omaggio. È la rinascita di una leggenda che pretende di camminare accanto al nostro presente, ricordandoci che l’eroismo non è un gesto, ma una condizione dell’anima. E il 1° dicembre 2025, quando Rai 1 ne manderà in onda la prima puntata, gli spettatori non assisteranno a un semplice prodotto televisivo: verranno travolti dall’onda lunga di un mito che il mondo aspettava da decenni.
Sandokan non nasce eroe: nasce pirata, ribelle, uomo di mare. Eppure, nel vento fitto del Borneo del 1841, la Storia si prepara a cambiare direzione. Nel suo sguardo — quello di Can Yaman, che a questa metamorfosi ha dedicato cinque anni di vita — si intravede la crepa del destino: l’attimo in cui la libertà smette di essere un lusso e diventa un peso, un compito, una scelta. La profezia dei Dayak, le incursioni nella giungla, la ferita di un uomo che rifiuta ciò che potrebbe diventare: tutto converge come se l’universo avesse deciso il suo campione. Ed è quando Sandokan incontra Marianna che il suo mondo si spacca.
Marianna Guillonk — interpretata da una sorprendente Alanah Bloor — non è l’iconica figura vittoriana che generazioni di lettori ricordano. Non è la Perla di Labuan. È la sua rivoluzione. Dietro la pelle candida e l’eleganza composta pulsa una donna che sfida il sistema che pretende di definirla. E quando Sandokan irrompe nel suo destino, lei non vede un pirata: vede il proprio specchio, l’occasione di essere finalmente ciò che è. Tra loro non nasce un amore proibito. Nasce una fuga verso una verità che nessuno dei due ha il coraggio di confessare.
Ci sono produzioni che usano le location. E produzioni in cui le location diventano il respiro stesso della storia. Sandokan 2025 appartiene alla seconda categoria. La miniserie in quattro serate, diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo, prodotta da Lux Vide (Gruppo Fremantle) con Rai Fiction e realizzata con il prezioso sostegno della Calabria Film Commission, è un racconto che unisce spettacolo e intimità: battaglie che convivono con i silenzi del mare, azione che dialoga con poesia. L’anteprima per la stampa dei primi due episodi, ospitata nel backlot della Fondazione Calabria Film Commission a Lamezia Terme, lo ha confermato: siamo davanti a un colossal.
Abbiamo incontrato in esclusiva il regista Jan Maria Michelini, che ci ha raccontato il dietro le quinte di questa produzione monumentale, il lavoro sulle location, le scelte artistiche e il cuore umano che ha dato vita a Sandokan 2025.
Jan Maria Michelini, qual è l’immagine che porta con sé come vero significato di questo viaggio?
«Prima di tutto, è l’avventura di un gruppo di lavoro enorme: 250 persone di troupe, compresa tutta la squadra della Calabria Film Commission. C’è stato uno sforzo straordinario anche nella scenografia: i luoghi raccontano la creatività italiana al suo massimo livello. Questa è un’eccellenza che farà il giro del mondo e rappresenterà l’arte italiana. Quello che mi porto dietro, più di tutto, è il lavoro di squadra. Non esiste un film o una serie che non sia il frutto di tante menti e tanti cuori che lavorano all’unisono. Il cast è composto da persone di grande talento, molto intelligenti e con un’umanità spiccata. Si sono divertiti e hanno costruito gruppo sin da subito. Questo è fondamentale per lo spirito che si instaura sul set e per il risultato finale».

Quanto hanno inciso le location reali della serie di Sandokan e quanto il lavoro in studio sulla costruzione dell’immaginario visivo?
«C’è stato un lavoro di preparazione enorme. Volevamo che tutto coincidessero: i set costruiti a Roma con le tecnologie dei ledwall, una giungla ricreata in un bosco romano di 2.000 metri quadrati, il lavoro fatto qui in Calabria e i plate girati nei mari lontani del mondo, tra Malesia, Thailandia e l’isola della Réunion. Tutto doveva integrarsi perfettamente. È stato un lavoro molto importante: un anno di preparazione per quattro mesi di riprese, durante i quali tutti sapevano esattamente cosa fare e ogni dettaglio era studiato a puntino».
Jan Maria Michelini, c’è stata una scelta artistica sulla nuova serie di Sandokan che vi ha tolto il sonno, perché era un salto nel vuoto?
«Quando fai un remake di un grande successo di cinquant’anni prima, dormi poco la notte. Non è facile trovare una chiave nuova e contemporanea. Ci siamo poggiati su una scrittura solida e siamo stati circondati da professionisti straordinari. I nostri produttori e la Film Commission calabrese ci hanno dato l’opportunità di realizzare ciò che vedete attorno a noi. Abbiamo lavorato settimane con una troupe proveniente da Roma e con persone calabresi a cui è stata fatta formazione: un’impresa colossale che ti assicuro non ti lascia dormire la notte».
Un messaggio da lanciare al pubblico?
«Il messaggio più bello e importante sarà riuscire a riunire una famiglia intera sul divano. Abbiamo pensato a una serie che potesse parlare a tutti, dai nonni ai genitori, dai figli ai nipoti. Se ci riusciremo, avremo davvero fatto qualcosa di speciale».
Quale futuro immaginate per la serie?
«Immaginiamo di continuare a farla e rifarla ancora e ancora».
Ritornerete in Calabria?
«Assolutamente sì (accanto a lui, il presidente della Calabria Film Commission Antonio Giulio Grande, conferma nella nostra intervista che la troupe ritornerà in Calabria tra qualche mese, subito dopo l’inverno, ndr)».
Il Quotidiano del Sud.
Sandokan, il regista Michelini svela i segreti del backstage e annuncia la seconda stagione