Sanità calabrese: si tratta a Roma per il commissariamento
- Postato il 13 giugno 2025
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Il Quotidiano del Sud
Sanità calabrese: si tratta a Roma per il commissariamento
Il presidente della Regione Occhiuto e il direttore di Azienda zero Miserendino ricevuti al Mef per discutere del commissariamento della sanità calabrese
COSENZA – Passaggio a Roma ieri (12 giugno 2025) per la sanità Calabrese. Il presidente-commissario Roberto Occhiuto, assieme al direttore generale di Azienda zero Gandolfo Miserendino, sono stati ricevuti al ministero dell’Economia e delle Finanze dove da settimane si discute dell’uscita dal commissariamento per la Calabria e del futuro del piano di rientro del sistema sanitario calabrese.
Nelle ultime settimane Occhiuto ha incassato un via libera “politico” dal governo, che nel prossimo mese dovrebbe definitivamente sancire l’addio della Calabria alla gestione commissariale. A quel punto, per come dichiarato dallo stesso Occhiuto, sarà comunque il presidente a trattenere le deleghe sanitarie.
In mezzo c’è, come detto, il problema del piano di rientro. Vale a dire il documento che dovrebbe garantire una via d’uscita dal debito e il consolidamento economico della regione. Il nuovo piano è sostanzialmente quasi del tutto pronto, si sta cercando, ovviamente, di “soddisfare” la burocrazia romana cercando però di non incassare il colpo più duro. Il ragionamento è sui “paletti” del piano, secondo Occhiuto le maglie non dovranno essere troppo strette come il decennio precedente, tra tetti di spesa e blocco delle assunzioni, che di fatto hanno penalizzato enormemente le possibilità di sviluppo del sistema sanitario calabrese. A questo bisogna aggiungere il dato puramente economico. Quali sacrifici chiederà il ministero? E il debito accumulato in questi anni di gestione “diretta” commissariale che fine farà?
Ieri, dunque, riunione interlocutoria con Angela Adduce, fino a poco tempo fa la dirigente Mef che presiedeva le riunioni del tavolo di verifica, e Daria Perrotta, ragioniere generale dello Stato. Una verifica complessiva per tutti gli atti propedeutici all’uscita dal commissariamento, che dovrà essere deciso successivamente con una delibera del Consiglio dei ministri. La scommessa è arrivarci entro la fine del mese prossimo.
Il punto è presentare un nuovo piano di rientro. La questione è sostanzialmente vincolante rispetto al futuro della gestione sanitaria calabrese. Il punto è che non dovrà essere vincolante come il precedente (ovvero quello in vigore) e puntualmente preso in rassegna dalle strutture ministeriali. L’ultimo piano di rientro firmato dalla Calabria risale a dicembre del 2009, anno di inizio della stagione commissariale calabrese. Un piano, ormai, obsoleto, anche se aggiornato in seguito attraverso il programma operativo di consolidamento e sviluppo 2022-2025.
Dunque, c’è una disponibilità politica, mentre si costruiscono i dettagli tecnici necessari per chiudere definitivamente la partita. la Calabria al momento ha un disavanzo di circa diciotto milioni di euro, mentre l’ultima rettifica ai dati dei vaccini ha permesso il passaggio in verde di due aree dei Livelli essenziali di assistenza. Segnali necessari per poter disegnare un corso “normale” alla sanità calabrese. Ci saranno altri incontri nelle prossime settimane per valutare quanto redatto dalla Calabria ma la strada sembra essere segnata.
Il Quotidiano del Sud.
Sanità calabrese: si tratta a Roma per il commissariamento