Sanità in Campania, scontro frontale tra De Luca e il Governo: «Delinquenza politica»
- Postato il 6 agosto 2025
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Sanità in Campania, scontro frontale tra De Luca e il Governo: «Delinquenza politica»
Sanità in Campania, scontro frontale tra Vincenzo De Luca e il Governo: «Sul Piano di rientro sanitario c’è delinquenza politica». Il ministero della Salute: «Parametri non rispettati». Il Governatore annuncia il ricorso alla magistratura civile e penale.
NAPOLI – Esplode lo scontro istituzionale tra la Regione Campania e il Governo centrale sul mancato via libera all’uscita dal piano di rientro sanitario. Un no pesante, che costa alla Regione oltre 200 milioni di euro l’anno, e che il presidente Vincenzo De Luca definisce senza mezzi termini «un atto di delinquenza politica».
Una dichiarazione che infiamma la scena politica nazionale e apre scenari giudiziari: De Luca ha annunciato un ricorso al TAR e una denuncia penale per concussione contro i dirigenti che hanno firmato il provvedimento. «Non sono deluso, me lo aspettavo. Sono indignato, ho il sangue agli occhi, è una vergogna, è un atto irresponsabile di delinquenza politica. Non c’è nessun motivo, nessuno. La Campania, insieme a Veneto e Lombardia, è l’unica regione italiana in equilibrio di bilancio da dieci anni a questa parte», ha tuonato il governatore, aggiungendo: «È un ricatto politico, al limite della provocazione: una discriminazione, con pretesti vergognosi, alla quale ci opporremo in sede civile e penale. Ovviamente stiamo preparando il ricorso al Tar, ma questa volta farò anche una denuncia per concussione nei confronti dei dirigenti che hanno assunto questa posizione priva di ogni motivazione. È intollerabile, è veramente una vergogna».
Il no del ministero della Salute: «Indicatori sanitari non raggiunti»
Il ministero della Salute, guidato da Orazio Schillaci, respinge con fermezza le accuse e motiva il suo rifiuto con dati tecnici: screening oncologici sotto soglia, gravi ritardi nella rete residenziale per anziani e mancato rispetto di alcuni indicatori essenziali di performance sanitaria.
In una nota, il dicastero sottolinea che pur riconoscendo i progressi su cure palliative, punti nascita e rete senologica, la Campania non ha ancora colmato il divario su alcuni fronti fondamentali, risultando ultima in Italia per l’assistenza residenziale agli anziani. Una posizione che ha trovato sponda anche nel recente verbale della riunione interministeriale di lunedì scorso a Roma, dove il ministero dell’Economia ha riconosciuto l’equilibrio finanziario raggiunto dalla Regione, ma il veto del ministero della Salute si è rivelato determinante e vincolante.
De Luca: «Ricatto politico». E Forza Italia lo sostiene
Il presidente campano parla apertamente di un “muro di gomma” e di una decisione già scritta, al di là dei contenuti tecnici. «Parlavamo lunedì a Roma ed era un muro di gomma, perché avevano già deciso di bloccare l’uscita della Campania dal piano di rientro».
A sostenere la posizione del governatore dem arriva anche Forza Italia, con le parole dell’europarlamentare Fulvio Martusciello: «Il ministero della Salute riveda la sua valutazione. La Campania deve uscire dal piano di rientro e tornare a un regime ordinario. Non comprendiamo la decisione. Ma su un tema cruciale come quello della sanità, lo dico chiaramente: la Campania non accetta disparità di trattamento».
Il ministero della Salute: «Accuse infondate e lesive»
La replica del Ministero è netta: «La narrazione di “delinquenza politica” è priva di fondamento e lesiva del lavoro tecnico congiunto portato avanti con la Regione e il Mef». Il dicastero conferma l’impegno a supportare la Campania «in modo costruttivo, ma solo sulla base di indicatori oggettivi e verificabili».
Il nodo politico e giudiziario
Quella che doveva essere una valutazione tecnica sulla sanità regionale si trasforma ora in un caso politico nazionale. L’alleanza tra De Luca e Forza Italia apre scenari inattesi, mentre sullo sfondo si profila un duro contenzioso giudiziario. Nel frattempo, a farne le spese restano i cittadini campani, ancora vincolati da un piano di rientro sanitario che limita le assunzioni, riduce i margini di autonomia regionale e penalizza il sistema sanitario locale. La battaglia, insomma, è solo all’inizio. E si preannuncia lunga e infuocata.
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Sanità in Campania, scontro frontale tra De Luca e il Governo: «Delinquenza politica»