Sanità in Consiglio regionale, Giordano (M5s): “Non ci sono i 5mln per gli arretrati del personale”
- Postato il 6 maggio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Liguria. Il consigliere di minoranza e capogruppo del M5S Liguria Stefano Giordano ha chiesto alla Giunta di sbloccare i 5 milioni e 277 mila euro che il Governo ha trasferito alla Regione per ristorare chi lavora in prima linea nei reparti di emergenza-urgenza e per gestire la difficile situazione che grava sugli operatori, ripercuotendosi sui pazienti.
Nell’interrogazione si ricorda, a questo proposito, che Fp Cgil e Uil Fpl, il 14 aprile 2025, hanno dichiarato lo stato di agitazione del personale del comparto Sanità della regione.
“Per l’assessore alla Sanità, è giusto riconoscere 100 euro lordi all’ora ai gettonisti, ma contestualmente non lo è sbloccare fondi affinché si riconoscano 85 euro al mese di arretrati per gli anni 2023-2024 per ristorare chi lavora in prima linea nei reparti di emergenza-urgenza e per gestire l’insostenibile situazione che grava sugli operatori ripercuotendosi sui pazienti. In estrema sintesi, i soldi per ingrassare la sanità privata li trovano senza problemi. Per la sanità pubblica, invece, no. E sì che si parla della stessa cifra: 5 milioni per i gettonisti di Asl 1 e 5 milioni e 277mila euro per infermieri e Oss del pubblico. Sì ai primi; no ai secondi” ha affermato Giordano.
“La dichiarazione del titolare della sanità regionale risulta ancora più grave alla luce di un’altra interrogazione presentata oggi in Consiglio regionale in merito all’affollamento nei Pronto soccorso. Ma andiamo con ordine. Perché i cittadini vanno al PS? Perché stanno male. Quanti di loro ci finiscono perché soffrono per l’aggravamento di una patologia per la quale non riescono a prenotare una visita specialistica nonostante l’urgenza? Tanti. La prova provata arriva dai dati. Un esempio su tutti: chi ha bisogno di una colonscopia in categoria B (cioè entro i 10 giorni e dunque urgente) deve aspettare 155 giorni. Era così prima di Bucci, è così ancora oggi. Possiamo dire che è fallito l’azzeramento delle liste d’attesa in pochi mesi promesso dal presidente della Regione in campagna elettorale? Sì. Ma quel che è peggio è che è miseramente naufragato anche l’abbattimento delle liste entro marzo” ha concluso il consigliere pentastellato.
L’assessore alla sanità Massimo Nicolò ha risposto che nel giugno 2023 sono stati definiti i criteri della ripartizione alle aziende, enti e IRCCS delle risorse a disposizione e che, in seguito ad alcune integrazioni normative, nel 2024 è proseguito il confronto sull’adeguamento delle risorse per il 2023 e per definire criteri e suddivisione delle risorse del 2024.
L’assessore ha sottolineato che per gli anni 2023 e 2024 solo sette Regioni hanno provveduto all’applicazione, mentre le altre hanno preferito attendere la firma del nuovo contratto del comparto sanità, e che la Regione ha convocato le organizzazioni sindacali il 19 maggio per proseguire confronto.
“Dispiace constatare che, ancora una volta, il consigliere Giordano preferisca fare propaganda, oggi contestando anche gli stipendi dei medici a gettone piuttosto che affrontare con serietà le questioni della sanità. Le collaborazioni libero-professionali, finite nel mirino di Giordano, sono infatti misure temporanee e residuali”.
“Si tratta di strumenti utilizzati esclusivamente per garantire i servizi essenziali ai cittadini, in particolare nei settori più critici come l’emergenza-urgenza, dove le carenze di personale sono ben note a livello nazionale” ha detto l’assessore alla sanità della Regione Liguria.