Sanità, stop alle ferie per i direttori delle Asl. Minoranze all’attacco: “Diktat inutili, è la prova che il buco c’è”

  • Postato il 24 giugno 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Primo consiglio regionale con Marco Bucci presidente

Liguria. Si infiamma nuovamente il dibattito politico sulla sanità in Liguria dopo la notizia, pubblicata oggi da Il Secolo XIX, secondo cui il super manager Paolo Bordon, chiamato dal governatore Marco Bucci a guidare il la direzione di area Salute della Regione, avrebbe bloccato le ferie ai direttori generali di tutte le Asl (e ai rispettivi staff) finché i bilanci delle aziende non saranno tornati in ordine, dato che il disavanzo stimato finora per il 2025 potrebbe superare ampiamente quota 150 milioni.

“Cambiano gli attori ma la farsa è sempre la stessa – tuonano Davide Natale e Katia Piccardo, rispettivamente segretario e responsabile sanità del Pd Liguria, entrambi consiglieri regionali -. Oggi si ritorna a giocare allo scaricabarile. La giunta ha fatto tutto bene, è colpa dei direttori generali e degli staff (figure nuove nel copione) se si paventa un buco monstre. Ma tutti quei consulenti, commissari e altre amenità chi li ha voluti? Cosa stanno facendo? Il Consiglio superiore di sanità ligure che fine ha fatto? Non si vede nessun risultato e quello che più preoccupa è che oltre al buco ci troviamo una sanità al collasso. La cartina tornasole è rappresentata dalla difficoltà di sempre più cittadini Liguria a curarsi o dai costi sostenuti, da chi se lo può permettere, per visite specialistiche private e esami diagnostici, oltre ai milioni di euro spesi le fughe fuori regione per chi aspetta un esame o una visita. Una situazione disastrosa che non può essere mascherata da due urla o da qualche minaccia. La destra sostenga la nostra legge per aumentare le risorse del fondo nazionale ancorandolo al 7,5% del Pil ed elimini tutti gli sprechi rappresentati da incarichi di nessuna utilità e chiuda Alisa. Investa ogni euro di bilancio per la sanità pubblica. I liguri hanno bisogno di una giunta sempre più formica e sempre meno cicala”.

“Quando portai ironicamente un pallottoliere in aula, perché sulla sanità non tornavano i conti, qualcuno rise – aggiunge il consigliere Armando Sanna -. Ma oggi i fatti mi danno ragione: la lettera inviata dal direttore generale della sanità regionale, che blocca le ferie ai direttori delle Asl e degli ospedali, parla chiaro. Il caos è evidente, i bilanci sono in rosso, il buco c’è ed è profondo. Questa è la conferma di come il centrodestra abbia giocato con la sanità pubblica, mentendo ai cittadini e negando per mesi l’evidenza. Bucci e la sua giunta hanno mentito. E, come sempre, saranno le famiglie liguri a pagare il prezzo: servizi tagliati, ticket più alti, liste d’attesa sempre più lunghe”.

“Come Partito Democratico chiederemo l’audizione urgente di Bordon in commissione Sanità per fare piena luce sui contenuti della lettera inviata ai direttori generali delle aziende sanitarie – annuncia Enrico Ioculano (Pd), vicepresidente della commissione Sanità -. In particolare, vogliamo capire quale tipo di efficientamento venga richiesto: si tratta di un generico invito ad aumentare l’efficienza, ovvero a ridurre i costi mantenendo gli stessi servizi, oppure si intende avviare un processo di revisione strutturale del sistema?”.

“Bloccare le ferie ai manager fa effetto, ma non risolve nulla. È solo un’operazione di facciata, utile forse per qualche titolo di giornale, non certo per affrontare i veri problemi della sanità ligure – rincara Gianni Pastorino, consigliere della lista Andrea Orlando Presidente -. Tutto questo apre un precedente pericoloso: se domani i manager decidessero a loro volta di bloccare le ferie al personale sanitario, cosa farebbero Bucci e Bordon? Sarebbe un’ingiustizia gravissima perché colpirebbe un personale già vessato, che lavora da anni tra turni massacranti, carenza di organico e condizioni sempre più difficili. Non è con i divieti e i diktat che si risolve la crisi della sanità pubblica. È con il rispetto, l’ascolto e, soprattutto, con gli investimenti. Siamo all’ennesimo episodio di pura demagogia che piace tanto a Bucci e a chi governa questa Regione. Ma mentre si punta il dito contro i dirigenti pubblici, si continua a ignorare la realtà: il disavanzo non è più un buchettino, come dicevano fino a ieri Bucci e i suoi. È una forbice che si allarga. E non certo per colpa delle ferie dei manager. Si tagliano le prestazioni aggiuntive, si taglia lo straordinario, si bloccano le assunzioni. Intanto si continuano a finanziare i gruppi privati per affrontare le liste d’attesa invece di investire sul potenziamento del sistema pubblico. È un cane che si morde la coda. Si parla di ristrutturazioni ferme da mesi e si fanno operazioni simboliche, senza affrontare i nodi veri”.

“Tramontata definitivamente la stagione delle frottole inaugurata da Toti ma da lui definita comunicazione iperottimista, allegra, Bucci fa i conti con un decennio di gestione disastrosa della sanità che nessuna strategia comunicativa potrà mai edulcorare – dichiara Stefano Giordano del M5s -. Hanno dovuto chiamare Bordon dall’Emilia-Romagna per farsi dire che i conti della sanità ligure sono in rosso e che il quadro peggiora di giorno in giorno tra improduttività e cittadini che rinunciano alle cure sanitarie? Evidentemente sì. Basterebbe però ascoltare le opposizioni in consiglio regionale anziché accusarle di mentire o di non capire o, peggio, di non saper leggere i bilanci. E sarebbe auspicabile confrontarsi, anziché minacciare querele. Oggi, di fronte alla certificazione nemmeno troppo clamorosa di un fallimento che pagheremo tutti a caro prezzo, i vertici regionali si comportano da bulli. Resta una certezza granitica: mentre la compagine di Bucci cerca miseramente di salvare la faccia, il disavanzo galoppa. Insomma, c’era poco da stare allegri prima, c’è sempre meno da stare allegri oggi”.

Autore
Il Vostro Giornale

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