Savona, animalisti contro Bruzzone (Lega): “Prelievo in deroga dei piccoli volatili? Politica ipocrita e sanguinaria”
- Postato il 15 giugno 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. “Sfuriata dell’onorevole Bruzzone mercoledì scorso durante il question time alla Camera, tra gli applausi del “folto” gruppo di colleghi leghisti presenti. In aula erano in 7 o 8, ma l’indignazione messa in scena pareva degna di una standing ovation da stadio. Replicando alla dettagliata esposizione del ministro Lollobrigida sui tempi accelerati per l’approvazione delle modifiche alla legge sulla caccia, Bruzzone si è lanciato in un’invettiva contro il governo dell’Emilia-Romagna, per aver autorizzato la crudele uccisione di 22.000 colombacci in pieno periodo di nidificazione”.
Così il Partito Animalista Italiano (PAI) e l’Osservatorio Savonese Animalista (OSA), che sottolineano: “Peccato però che, zitto zitto, si sia ben guardato dal menzionare il decreto firmato il giorno dopo dalla Presidente del Consiglio, che accoglie una delle sue storiche “battaglie” in materia: l’autorizzazione al prelievo in deroga di “piccole quantità” di uccelli. Già, piccole quantità”.
“Grazie al governo Meloni, a beneficio dei cacciatori e dei loro rappresentanti politici come Bruzzone, quest’anno sarà legittimo abbattere ben 230.242 storni e 581.302 fringuelli. Solo in Liguria, si parla di oltre 11.000 storni e quasi 26.000 fringuelli. Per chi ama i numeri: messi in fila uno dopo l’altro, questi piccoli volatili massacrati formerebbero una fila lunga quasi 144 chilometri. Altro che “piccole quantità”: è un eccidio sistematico camuffato da gestione faunistica”.
“Siamo di fronte all’ennesimo gioco delle parti: si grida allo scandalo quando a decidere è un’amministrazione di colore diverso, ma ci si gira dall’altra parte – o peggio, si esulta – quando è il proprio governo ad autorizzare veri e propri massacri legalizzati”.
“Il Partito Animalista Italiano (PAI) e l’Osservatorio Savonese Animalista (OSA) denunciano con forza questa politica ipocrita e sanguinaria, che sfrutta i volatili come capro espiatorio per far contenta una minoranza rumorosa di cacciatori, mentre la maggioranza degli italiani – ormai da anni – esprime posizioni sempre più contrarie alla caccia e più vicine al rispetto della fauna selvatica”.