Savona, inaugurati 8 minialloggi nell’ex sede Caritas in via Mistrangelo
- Postato il 20 novembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. Lo scorso 12 novembre è stato inaugurato un luogo molto caro alla Caritas di Savona-Noli: via Mistrangelo 1/1bis ha infatti riaperto con 8 nuovi minialloggi (6 monolocali e 2 bilocali) ristrutturati e destinati ad accogliere fino a 10 persone in stato di vulnerabilità, senza dimora o in grave disagio abitativo per il tempo necessario e con accompagnamento personalizzato al loro reinserimento sociale. Uno dei locali è stato adibito per i pazienti dimessi dagli ospedali con l’accompagnamento di personale sociosanitario dedicato.
Il finanziamento pubblico “Next Generation EU” Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) Missione 5 “Inclusione e coesione”, Componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore”, Sottocomponente 1 “Servizi sociali, disabilità e marginalità sociale”, “Investimento 1.3.1 – Housing temporaneo” è stato destinato per 500mila euro al progetto di investimento (ristrutturazione) e 210mila euro a quello di gestione (accompagnamento e servizi alle persone, gestione degli alloggi) fino a giugno 2026. Il valore complessivo dell’intervento risulta dunque pari a 710mila euro.
Gli attori coinvolti sono molteplici, in primis la Fondazione Diocesana Comunità Servizi onlus, che ha coprogettato insieme al Comune, capofila dell’ambito territoriale savonese, per lo sviluppo del progetto e ne coordina la gestione, e la Diocesi di Savona-Noli, proprietaria dell’immobile destinato almeno per 20 anni alla funzione di progetto. In più altri enti e associazioni, tra cui l’aps Teatro 21, Arcimedia, il Dipartimento Educativo della Fondazione Museo della Ceramica e Officine Solimano, che insieme collaborano alle azioni rivolte alla cittadinanza.
La filosofia dell'”Housing First” si fonda sull’idea che la casa rappresenti il primo strumento per ricostruire la propria vita: offrendo un luogo stabile e sicuro, le persone possono affrontare più efficacemente percorsi di inclusione sociale, formativa e lavorativa. “Housing First” è un progetto di cura e accompagnamento iniziato nell’aprile 2019 coinvolgendo ad oggi circa 30 persone, con l’obiettivo di promuoverne l’autodeterminazione e il diritto di scelta, condividere competenze e responsabilità mediante un’équipe multidisciplinare territoriale e coinvolgere gli abitanti nello sviluppo di una società più equa per il benessere di tutti e tutte. Un “approccio sistemico” volto a riconoscere le condizioni strutturali alla base per progettare interventi che incidano nei processi che sviluppano emarginazione.
Il percorso delle persone è coordinato da un’équipe territoriale composta dagli operatori dei Servizi Sociali (attualmente dei Comuni di Savona, Albisole, Vado Ligure e Varazze), dai servizi specialistici (Servizio Dipendenze e Servizio di Salute Mentale), dall’ente gestore e da altre realtà del terzo settore che si occupano di persone in condizioni di vulnerabilità.
L’équipe si riunisce mensilmente per monitorare l’andamento dei percorsi e lo sviluppo del progetto, valutare nuove segnalazioni, confrontarsi su criteri, problematiche, opportunità e connessioni. Per ogni persona è attivata una specifica équipe multiprofessionale che la accompagna nel percorso scelto, anche in termini di cura di sé e della propria salute, formazione e inserimento lavorativo, integrazione sociosanitaria, incremento del reddito e facendo leva sulle risorse della persona o del nucleo.
“La casa come diritto e luogo di dignità, la relazione come strumento di inclusione e cambiamento, la centralità della persona e la co-costruzione dei percorsi e il recupero del senso di comunità come prevenzione all’isolamento sono elementi essenziali per una persona che si trova in condizione di vulnerabilità – dichiara la Fondazione Comunità Servizi – L’esperienza di questi anni ha dimostrato l’efficacia di percorsi personalizzati di accompagnamento per tempi lunghi di prese in carico integrate, la necessità di reperire alloggi e il fondamentale coinvolgimento delle comunità territoriali per la costruzione di risposte integrate ai bisogni della collettività”.
Nel modello “Housing First” l’abitazione è considerata uno spazio privato e intimo, centrale per il recupero della dignità, ma spesso questa risorsa non basta. Fondamentale è associare nei percorsi uno spazio sociale di vicinato, che diventa un luogo ponte tra la casa e il quartiere, tra la persona nel suo vissuto privato e la comunità. “L’idea che alcuni spazi e luoghi abitativi possano evolvere in risorse condivise dalla comunità apre prospettive importanti, rafforzando l’idea che l’inclusione si realizzi mediante non solo l’accesso alla casa ma anche la partecipazione attiva e riconosciuta alla vita comunitaria”, aggiunge la fondazione.
“Gli spazi e gli eventi comuni possono diventare strumenti concreti di mediazione sociale, perché creano un terreno neutro e informale in cui si superano le etichette e si costruisce fiducia, in cui ogni attività condivisa diventa occasione per praticare cittadinanza, cooperazione e ascolto – prosegue – Integrare la dimensione materiale degli spazi abitativi con quella relazionale consente di potenziare l’impatto trasformativo di questi percorsi non solo sui singoli individui ma anche sul tessuto sociale più ampio, perché le relazioni curano e le persone sono portatrici di risorse, non solo di bisogni”.
“Come comunità, ovunque sia questa parola, siamo chiamati a mettere al centro le relazioni e a favorire il coinvolgimento in percorsi partecipativi, per concreare nuovi servizi e promuovere un nuovo concetto di identità comunitaria in cui ci sia posto per tutti e ognuno possa contribuire con le proprie risorse attuali e potenziali in una prospettiva di prossimità, collaborazione e reciprocità – conclude l’ente diocesano – Grazie a chi ha partecipato e a chi vorrà partecipare. La Caritas di Savona-Noli è aperta a volontarie e volontari disponibili a stare e a camminare a fianco di ogni persona”. Per informazioni si può scrivere un’e-mail a volontari@caritas.savona.it.