Scandalo corruzione per Milei a ridosso delle elezioni in Argentina: coinvolti la sorella e l’entourage del presidente
- Postato il 7 settembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Il governo del presidente Javier Milei sta attraversando una delle crisi più gravi dall’inizio del mandato. Un presunto caso di corruzione coinvolgerebbe alcuni suoi stretti collaboratori tra cui la sorella Karina, segretaria generale della presidenza (nella foto insieme al fratello) e tra le figure più influenti del suo entourage. Lo scandalo è scoppiato dopo la diffusione di registrazioni in cui si parla di un sistema di tangenti per la concessione di appalti statali. La vicenda sta minando l’immagine di Milei, che si è sempre presentato come un outsider deciso a combattere la “casta” accusata di corruzione e inefficienza. L’episodio avviene a ridosso delle elezioni nella provincia di Buenos Aires e delle legislative per il rinnovo del Congresso, che si terranno a fine ottobre. In due diversi momenti della campagna elettorale, nella città di Lomas de Zamora e Mar del Plata, Milei e la sorella Karina sono stati contestati da manifestanti che hanno lanciato pietre, bottiglie e altri oggetti costringendoli ad abbandonare la scena.
Alla fine di agosto sono stati pubblicati diversi audio in cui si ascolta la voce di Diego Spagnuolo, in quel momento direttore dell’Agencia Nacional de Discapacidad (Andis), mentre sostiene che aziende farmaceutiche pagherebbero somme extra per aggiudicarsi gli appalti con Andis. Questo ente pubblico si occupa di implementare politiche di inclusione per persone con disabilità, oltre a gestire le pensioni di invalidità e i piani sanitari come la distribuzione di farmaci gratuiti. Secondo Spagnuolo, amico di Milei e suo ex avvocato, circa il 3% delle somme ottenute in modo illecito finirebbe nelle mani di Karina. Inoltre negli audio Spagnuolo, poi licenziato, afferma di avere avvisato il presidente di quanto sta accadendo e di averlo messo al corrente delle responsabilità della sorella. In un primo momento Milei si è astenuto dal commentare, per poi affermare che si tratta di “un attacco politico orchestrato per indebolire il governo“. Non è l’unico caso di corruzione che coinvolge l’esecutivo. Lo scorso febbraio tramite il suo account personale su X, Milei aveva pubblicizzato la criptovaluta $Libra come uno strumento creato per finanziare le imprese argentine. Il valore del token era cresciuto in pochi minuti, aveva raggiunto il suo picco in due ore per poi crollare rapidamente. Le vittime della truffa, che ha causato perdite milionarie, hanno sporto denuncia in Argentina, Spagna e Stati Uniti. Dalle indagini, che sono in corso e coinvolgono anche il presidente, è emerso che l’ideatore della criptovaluta, Hayden Davis, aveva avuto accesso alla Casa Rosada proprio grazie all’autorizzazione di Karina.
Alcuni analisti sostengono che gli scandali, su cui stanno indagando i pubblici ministeri e che riempiono le prime pagine dei giornali argentini, costituirebbero una minaccia per Milei in vista degli appuntamenti elettorali, considerati un test per la sua popolarità e le sue politiche economiche. Domenica 7 settembre si tengono le elezioni nella provincia di Buenos Aires, storico bastione dell’opposizione progressista della sinistra dove vota il 37% degli argentini, e in cui si profila una sfida molto ravvicinata tra la coalizione peronista Fuerza Patria e La Libertad Avanza. Se al momento i sondaggi parlano di una situazione di parità, i recenti episodi potrebbero avere un peso sui risultati perché rappresentano un metodo di corruzione “vecchio stile”, proprio quella che il león – come si fa chiamare dai suoi sostenitori – aveva dichiarato di volere abbattere. Ad avere reagito sono stati i mercati: la Banca Centrale della Repubblica Argentina è intervenuta direttamente per frenare la svalutazione del peso tra i timori degli investitori finanziari che Milei subisca una sconfitta.
A complicare il quadro è la debolezza del presidente al Congresso, dove non raggiunge la maggioranza e ha già incassato diverse sconfitte. La Libertad Avanza sta mostrando segnali di frattura, in particolare nella sua rappresentanza alla Camera dei Deputati: è attraversato da tensioni interne e ha deteriorato il rapporto con alleati come Propuesta Republicana di Mauricio Macri. Ad agosto sono stati abrogati cinque decreti presidenziali che avrebbero smantellato istituzioni pubbliche come il Banco Nacional de Datos Genéticos, l’ente che collabora con le Abuelas de Plaza de Mayo per ritrovare i bambini sottratti alle famiglie biologiche durante l’ultima dittatura militare. Il Senato ha approvato una legge sul finanziamento universitario, che ripristina gli stipendi e i bilanci degli atenei, e ha dichiarato lo stato di emergenza per il sistema sanitario pediatrico stanziando maggiori risorse. La Camera dei deputati ha inoltre respinto il veto che Milei aveva posto sulla Ley de Emergencia en Discapacidad: la legge ha l’obiettivo di garantire la continuità e la qualità dei servizi essenziali destinati alle persone con disabilità, rafforzando programmi sociosanitari ed educativi e garantendo facilitazioni fiscali. Milei si era opposto, sostenendo che avrebbe compromesso il raggiungimento del suo obiettivo di pareggio di bilancio. In due anni di governo, il presidente ha smantellato lo Stato sociale e ha eliminato i programmi di sostegno alle persone più vulnerabili. Se questo ha permesso di ridurre l’inflazione mensile, che è stata pari all’1,9% a luglio, ha avuto impatti notevoli sulla popolazione e sulla realtà quotidiana: i salari reali stagnanti o in calo, le condizioni di lavoro precarie e l’aumento del costo della vita hanno eroso il potere d’acquisto e alimentato proteste in particolare tra pensionati, insegnanti e dipendenti statali che sono tra le principali categorie che oggi contrastano il governo.
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