Schiaparelli ribalta gli archivi

  • Postato il 7 luglio 2025
  • Di Panorama
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La settimana di haute couture parigina, dal 7 all’11 luglio 2025, ha avuto inizio, come da tradizione, con il défilée di Schiaparelli al Petit Palais. Sotto una pioggia scrosciante e con temperature autunnali, i grandi compratori della maison, quelli che acquistano con il piglio di un collezionista di opere d’arte, sono arrivati vestiti di tutto punto, sfoggiando i pezzi simbolo dell’immaginario di Schiaparelli, come la Face bag, abbinati a quelli delle collezioni più recenti. A dimostrazione che il guardaroba Schiaparelli si costruisce andando indietro, negli archivi con pezzi classici, ma senza tralasciare le novità interpretative del direttore creativo, David Roseberry. Che per l’autunno inverno 2026 ha immaginato una collezione, non a caso battezzata Futuro, interamente in bianco e nero. «Ho voluto che questa collezione sollevasse una domanda è davvero possibile sfumare il confine tra passato e futuro? Se privassi questi capi del colore e di ogni traccia di modernità e mi concentrassi ossessivamente sul passato, potrei forse creare una collezione che sembri nata nel futuro? Le consuete impronte del modernismo sono scomparse; ciò che rimane è un’essenza pura, un ritorno ai principi fondamentali che, proprio per questo, risultano profondamente rivoluzionari».

Un ritorno quindi alla purezza delle forme esaltata dall’uso magistrale della sartoria: così i codici riconoscibili di Schiaparelli come ad esempio il buco della serratura, l’occhio, la bocca oppure l’orecchio smettono di diventare ricami, gioielli, accessori e si ritrovano, in modo sottile e indiretto,nell’anatomia dell’abito. 

L’intero show è stato concepito come un trompe-l’œil surrealista, dal trucco ai tessuti, che spaziano dalla lana Donegal ai satin lucenti. La collezione presenta completi da sera con gonne al ginocchio e giacche ricamate con fili d’argento e neri iridescenti, non mancano anche abiti da sera tagliati in sbieco, per proporre un nuovo linguaggio della sera che non si affida solo a corsetti o capi contenitivi.

Straordinario l’abito “Eyes Wide Open”,decorato con un’iride dipinta a mano, incastonata in Cabochon di resina, impreziosita da ciglia e palpebre in filato metallico, e completata da uno strascico a cascata in tulle di seta. 

Pare che Dua Lipa lo abbia già opzionato.

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Autore
Panorama

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