Schlein contro Meloni sull’omicidio Kirk: “Irresponsabile alimentare clima incandescente”
- Postato il 13 settembre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Quello di Giorgia Meloni è un “atteggiamento irresponsabile” perché “alimenta ancora questo clima incandescente” quando invece “tutte le forze politiche avrebbero dovuto condannare” l’omicidio di Charlie Kirk. “Noi l’abbiamo fatto subito, mentre altri si sono messi a sparare nel mucchio e addossare le colpe agli altri”. Elly Schlein sceglie il palco della Festa del Fatto Quotidiano in corso al Circo Massimo per rispondere all’accusa della presidente del Consiglio di un “clima insostenibile” in cui la sinistra “festeggia la violenza”.
“Chiedo più responsabilità a Giorgia Meloni, la violenza politica non è accettabile chiunque colpisca”, ha detto la leder del Partito Democratico rivelando un fatto privato: “Io non dico che è colpa sua quando alle 3 di notte ricevo chiamate anonime o mi sveglio con messaggi con scritto ‘A noi’“. La segretaria dem ha rimarcato come “bisogna fare attenzione alle parole, penso che la brutale uccisione di Kirk sia drammatica e scioccante, l’ho detto subito. Ma dopo poche ore qualcuno della destra ci accusava di silenzio e di complicità”. E ha definito “inaccettabili” le parole del ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani.
Alla vigilia del confronto elettorale nelle Marche che aprirà la partita delle Regionali, Schlein si è concentrata a più riprese sul concetto di “testardamente unitari” per tenere insieme la coalizione del campo largo. Spesso ha sottolineato come la candidatura di Roberto Fico sia “forte” e l’ex presidente della Camera rappresenti “la più grande promessa di rinnovamento, una persona perbene, che ha dimostrato la vicinanza alle persone”. E ha rimarcato più volte come sia stata trovato un accordo in tutte le sette regioni che andranno al voto, sul salario minimo, sul congedo parentale per entrambi i genitori. “Ci sono tante questioni sulle quali abbiamo già messo insieme le forze e abbiamo già fatto proposte concrete, progressiste. Spero che presto lo faremo anche sulla Rai, dove serve una grande riforma della governance per liberarla dalle dinamiche di partito”, ha sostenuto parlando di “idee condivise” tra i tre partiti di opposizione.
Più complicato, lo ha ammesso anche lei, la vicenda della politica estera. Con una distanza che, in qualche maniera, resta soprattutto sull’Ucraina. “Sono convinta che, al di là delle nostra differenze, noi dobbiamo discutere fino a che non troviamo un punto di incontro per battere le destre”, ha sottolineato rivolgendosi alla platea che in diversi frangenti ha evidenziato un discostamento dalla linea dem a proposito del conflitto russo-ucraino.
Differenze che sono certamente più sottili sulla questione palestinese: “Con M5S e Avs siamo riusciti a scrivere una mozione unitaria sul Medioriente. Noi continuiamo a chiedere con forza sanzioni contro il governo criminale di Netanyahu, a chiedere la sospensione dell’accordo Ue-Israele, chiesto da 17 Paesi europei, ma l’Italia ha votato contro, abbiamo chiesto la sospensione del Memorandum e credo che quello che abbiamo fatto insieme e che dovremo continuare a fare perché i palestinesi continuano a morire, penso sia la dimostrazione che anche in politica estera riusciamo a unire le forze, certo bisogna discutere e confrontarsi. Perché l’unità non ce lo chiede il medico ma ce lo dice il nostro popolo”, ha rimarcato.
E quindi è tornata ancora a parlare degli alleati del Movimento, spesso nel mirino di Carlo Calenda e negli scorsi giorni attaccati dal ministro degli Esteri Antonio Tajani per la sua postura nei confronti di Israele: “Non ho mai risposto alle polemiche proprio perché penso che ogni minuto che spendiamo a prendercela tra di noi, è un minuto in meno speso a non denunciare danni del governo. Questo non vuol dire che è le differenze non si possano far valere, io non condivido gli attacchi ai 5 stelle. La nostra gente non vuole divisioni, ma una coalizione forte per mandare a casa Giorgia Meloni”.
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