Sclerosi multipla, nuove speranze arrivano dalla sperimentazione, Ecco come partecipare

  • Postato il 5 luglio 2025
  • Di Panorama
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La sclerosi multipla recidivante  è la forma più comune di sclerosi multipla: è una patologia che colpisce globalmente circa 2,8 milioni di persone ed è caratterizzata da attacchi neurologici (recidive) seguiti da periodi di remissione. Si calcola che in Italia si verifichino circa 113 casi ogni 100.000 abitanti, con punte fino a 176/100.000 in alcune regioni come la Sicilia, e addirittura 299/100.000 in Sardegna. La prevalenza è nettamente superiore nel sesso femminile: l’esordio si verifica tipicamente tra i 20 e i 40 anni d’età. Le cause sono molteplici, e comprendono fattori genetici, problematiche ambientali, infezioni virali pregresse e disfunzioni di tipo immunitario. Le recidive si manifestano tipicamente con disturbi della vista, della sensibilità, del tono muscolare, ma anche con problematiche di affaticamento e cognitive.

Adesso, un recentissimo studio clinico pubblicato sul New England Journal of Medicine apre nuove prospettive nella cura di questa patologia: frexalimab, una molecola innovativa appartenente alla classe degli anticorpi monoclonali ha infatti dimostrato una grande efficacia nel rallentare l’attività della malattia, riducendo sensibilmente -rispetto al placebo- le nuove lesioni cerebrali. Questo tipo di lesioni rappresenta un indicatore chiave dell’attività infiammatoria della malattia, e la loro diminuzione è un segnale chiaro di efficacia terapeutica. Frexalimab, che viene somministrato per via endovenosa, punta anche a una modulazione del sistema immunitario, in modo da ridurre anche gli effetti collaterali.

I risultati dello studio sono stati accolti con grande interesse dalla comunità scientifica e dai pazienti, e grazie agli ottimi risultati ottenuti dagli studi di fase II sono ora in partenza tre nuovi studi clinici di fase III a livello globale: due focalizzati sulla sclerosi multipla recidivante e uno sulla forma secondariamente progressiva, in pazienti senza recidive. L’obiettivo è confermare l’efficacia e la sicurezza di frexalimab su un campione più ampio e su una popolazione più diversificata. «In questa fase dello sviluppo clinico, è fondamentale il coinvolgimento diretto delle persone con sclerosi multipla», spiega il prof. Claudio Gasperini, neurologo dell’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma e coordinatore degli studi per la componente italiana. «Invito chi è interessato a partecipare allo studio o desidera proporsi come candidato a contattare il centro partecipante più vicino. Il contributo dei pazienti è essenziale per arrivare a trattamenti più efficaci e mirati». I centri italiani coinvolti offrono la possibilità di ricevere informazioni dettagliate e valutare l’eventuale partecipazione: l’accesso alla sperimentazione clinica è regolato da protocolli rigorosi, pensati per garantire la sicurezza e la trasparenza del percorso: sul sito www.aism.it è possibile trovare tutte le informazioni per partecipare al trial.

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Panorama

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