Scomparso nell’anniversario della morte del figlio, continuano le ricerche per Jimmy Zolezzi

  • Postato il 22 luglio 2025
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ricerche jimmy zolezzi, pratomollo

Borzonasca. Sono andate avanti tutta la notte, senza esito, le ricerche di Jimmy Zolezzi, il 70enne disperso da due giorni nell’entroterra del Levante. Si è allontanato da casa nell’anniversario della tragedia che gli ha portato via il figlio, Gabriele Zolezzi, inghiottito il 20 luglio dalle sabbie mobili del lago di Giacopiane.

Nella notte è stata sospesa l’attività dell’elicottero per ragioni di visibilità. Nel frattempo il campo base si è spostato a Pratomollo, sul monte Aiona, dove un cumulo di pietre sormontato da una croce era stato eretto proprio per ricordare Gabriele. È qui che Jimmy Zolezzi si sarebbe diretto nelle scorse ore, mentre la prima ipotesi era che fosse andato al lago. A confermarlo sarebbe anche il ritrovamento di un cappellino che apparteneva all’uomo. Le attività si sono spostate quindi nella zona al confine tra Liguria ed Emilia-Romagna.

Le ricerche, alle quali partecipano vigili del fuoco e soccorso alpino, erano iniziate ieri mattina (lunedì) dopo che l’uomo non era tornato a casa nella serata di domenica. Secondo quanto riferito dai soccorritori il cellulare ha continuato a squillare a vuoto per tutto il giorno e a complicare la situazione è stata la presenza di nebbia nella zona. False speranze sono state alimentate dal presunto avvistamento del suo cane, un pastore maremmano, segnalazione che si è rivelata poi errata. In campo anche i droni e i cani molecolari.

Generico luglio 2025
Le ricerche di Jimmy Zolezzi complicate dalla nebbia

Un anno fa la morte di Gabriele, il figlio di Jimmy Zolezzi, tradito dal fango

Gabriele Zolezzi, residente ad Amborzasco, di lavoro faceva il muratore. Ma era anche un amante dello sport. Il 20 luglio di un anno fa era andato al lago per fare il bagno insieme a un amico, come aveva già fatto molte altre volte perché quei luoghi li conosceva bene.

Nel lago di Giacopiane, un invaso artificiale creato cent’anni fa per la produzione di energia elettrica, è vietato fare il bagno anche se il livello dell’acqua è piuttosto basso e in diversi punti si tocca facilmente. Ma sulle rive ci sono cartelli di pericolo che avvisano proprio della presenza di sabbie mobili.

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Gabriele Zolezzi

Ed è così che Gabriele aveva perso la vita, impantanato in un banco di fango che lo aveva risucchiato e non gli aveva permesso di tornare a riva. La tragedia aveva scosso la famiglia e l’intera comunità di Amborzasco.

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Genova24

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