Scoperte piramidi in Polonia: un viaggio magico tra i segreti di 5.500 anni fa

  • Postato il 15 luglio 2025
  • Notizie
  • Di SiViaggia.it
  • 4 Visualizzazioni

Nel cuore della Polonia, una scoperta archeologica di grande rilievo ha recentemente catturato l’attenzione di studiosi e appassionati di storia antica. Sono state rinvenute due imponenti strutture megalitiche, comunemente denominate “piramidi polacche”, risalenti a oltre 5.500 anni fa.

Questi monumenti funerari neolitici sono stati scoperti nel Parco Paesaggistico General Dezydery Chlapowski, situato nel villaggio di Wyskoc, nella regione di Wielkopolska. Questo straordinario ritrovamento fornisce nuove e preziose informazioni sulla complessità sociale, religiosa e architettonica dell’Europa del IV millennio a.C., arricchendo il bagaglio di conoscenze sulle antiche civiltà del continente.

La scoperta è di particolare interesse anche perché queste strutture sono contemporanee a siti famosi come Stonehenge e addirittura precedono le piramidi egizie, sfidando alcune delle idee tradizionali sulle origini delle grandi costruzioni preistoriche.

La scoperta delle piramidi polacche: un salto nel passato di 5.500 anni

Gli archeologi dell’Università Adam Mickiewicz, impegnati negli scavi, hanno portato alla luce due gigantesche tombe megalitiche nel cuore della regione di Wielkopolska in Polonia.

Questi monumenti furono costruiti dalla cultura del bicchiere imbutiforme, una società neolitica caratterizzata da avanzate pratiche agricole e da un’architettura funeraria monumentale.

Le strutture, soprannominate “piramidi polacche” per la loro imponenza, hanno una forma trapezoidale allungata e misurano fino a 200 metri di lunghezza, con un’altezza che raggiunge i 4 metri.

Per la loro costruzione sono state utilizzate enormi pietre megalitiche, alcune con un peso fino a 10 tonnellate, trasportate e posizionate con tecniche sofisticate, che testimoniano una notevole capacità organizzativa e ingegneristica degli antichi costruttori.

Un aspetto particolarmente affascinante di queste strutture è l’accurato allineamento delle tombe, che rivela una profonda conoscenza dell’astronomia. Questo dettaglio indica l’esistenza di figure chiave all’interno della comunità, come capi tribù, sacerdoti o sciamani, che godevano di uno status elevato e che venivano sepolti in queste imponenti tombe.

Ogni generazione della comunità ha contribuito alla costruzione di nuovi megaliti, creando così un patrimonio collettivo che testimonia la continuità culturale e il rispetto per i propri antenati.

I resti archeologici e il loro significato culturale

All’interno delle piramidi polacche sono stati rinvenuti resti scheletrici, probabilmente di singoli individui sepolti in posizione supina, con le gambe rivolte verso est. Questi corredi funerari includono oggetti preziosi come ceramiche finemente lavorate, asce di pietra e recipienti di argilla, alcuni utilizzati per contenere oppio, sostanza probabilmente impiegata in rituali o cerimonie.

Questi reperti rappresentano una fonte importante di informazioni sulle pratiche religiose e sociali di questa antica cultura, confermando l’importanza rituale delle tombe e la complessità delle loro credenze.

La scoperta, annunciata dal Complesso dei Parchi Paesaggistici del Voivodato di Wielkopolska, contribuisce a riscrivere la storia delle prime civiltà europee. Molte strutture simili, infatti, sono andate perdute o sono state danneggiate nel corso dei millenni. Solo quelle situate in zone boschive più isolate sono giunte intatte fino all’era moderna.

Grazie a questa scoperta, gli archeologi hanno ora l’opportunità di approfondire la conoscenza della società neolitica europea, mettendo in luce un livello di sofisticazione sociale, religiosa e architettonica finora poco conosciuto.

Le piramidi polacche rappresentano dunque un ponte tra passato e presente, aprendo nuove prospettive di ricerca e valorizzazione culturale per la storia antica dell’Europa.

Autore
SiViaggia.it

Potrebbero anche piacerti