Scuole in Piemonte verso l’accorpamento: 19 istituti a rischio fusione da settembre

  • Postato il 27 novembre 2025
  • Piemonte
  • Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – La partita degli accorpamenti scolastici in Piemonte non è chiusa. Dopo la decisione di luglio della Città metropolitana di Torino di non procedere alle fusioni nel torinese, è ora la Regione Piemonte a rimettere mano al dossier: da settembre diciannove scuole (15 nel torinese) potrebbero finire sotto un’unica guida amministrativa, attraverso le cosiddette “dimensionamenti”. Una misura che l’ente regionale considera obbligata, anche alla luce del calo delle iscrizioni, per ottimizzare gestione e costi.

Le rassicurazioni sull’organico Ata

L’Ufficio scolastico regionale del Piemonte ha incontrato i sindaci dei Comuni coinvolti, assicurando che non ci saranno tagli al personale Ata. Amministrativi, tecnici e ausiliari dovrebbero quindi essere confermati nei loro ruoli, anche in caso di fusione tra istituti.

Il nodo Pnrr: 27 fusioni entro il 2027

La Flc Cgil Piemonte è tornata a protestare davanti al Consiglio regionale, in via Alfieri 15, ribadendo la propria contrarietà agli accorpamenti. Al presidio hanno partecipato anche rappresentanti dei sindacati di base.
Il margine di trattativa, però, sembra ridottissimo: il Piano nazionale di ripresa e resilienza impone 27 fusioni scolastiche in Piemonte entro il 2027. In caso contrario, i Comuni rischierebbero di dover restituire i fondi europei già assegnati.

Gli istituti coinvolti

Dal prossimo anno scolastico potrebbero nascere nuove direzioni scolastiche unificate. Ecco gli accorpamenti in esame:

A Torino:

Scuola primaria Allievo + Istituto Frassati

Istituto comprensivo Collodi + Calamandrei

Istituto superiore Beccari + Liceo Steiner

Istituto superiore Galilei-Ferrari + Majorana + Giolitti

In provincia di Torino:

A Leinì: Istituto Frank + Comprensivo Leinì

A Chivasso/Caluso: IIS Ubertini + Liceo Newton

Ad Airasca/Pinerolo: Comprensivo Airasca + Pinerolo III e IV

In provincia di Cuneo:

I.C. di Sanfront e Paesana + I.C. di Revello

I.C. B. Fenoglio di Neive + I.C. C. Pavese di Santo Stefano Belbo

Consigli d’istituto contrari e decisione ancora sospesa

La maggior parte dei Consigli d’istituto e dei Collegi docenti coinvolti ha espresso da tempo parere negativo alle fusioni. Anche per questo motivo, durante l’estate, la Città metropolitana aveva scelto di non assumere alcuna decisione definitiva.

La Regione è però intervenuta direttamente: lunedì 24 novembre la vicepresidente ed assessora all’Istruzione Elena Chiorino ha istituito d’urgenza una commissione tecnica—due rappresentanti regionali e due dell’Ufficio scolastico—con il compito di valutare le proposte di accorpamento. Il lavoro si concluderà entro il 30 novembre.

Le scuole periferiche restano in bilico

La decisione sarebbe già stata comunicata informalmente ai Comuni. Manca però una delibera ufficiale, e il quadro resta instabile, soprattutto per alcuni istituti più fragili delle periferie.
Per il momento, sembrano fuori dalla lista degli accorpamenti il professionale Birago e gli istituti Zerboni e Peano di Torino, che avrebbero una situazione locale più complessa nella periferia torinese.

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Quotidiano Piemontese