“Se oggi dovessi scegliere, non andrei nell’America di Trump. Ma su una cosa sono d’accordo con lui”: l’opinione di Martina Navratilova

  • Postato il 18 giugno 2025
  • Tennis
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Se oggi fossi nella stessa situazione del 1975 e dovessi scegliere dove vivere, non sarebbe l’America, perché in questo momento non è una democrazia“. Martina Navratilova ha rilasciato forti dichiarazioni alla BBC sulla situazione politica negli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump. L’ex tennista, cittadina statunitense e ceca, ha messo in discussione i valori democratici del Paese che l’ha accolta nel 1975, al culmine della Guerra Fredda. Navratilova, ex numero uno del tennis mondiale, ha ricordato il suo addio alla Cecoslovacchia comunista: “È stata una decisione difficilissima. Ho avuto un’infanzia idilliaca a Revnice, in una famiglia amorevole che stavo abbandonando. Non sapevo quando avrei rivisto i miei genitori o se li avrei rivisti”, ha raccontato. Ma quella scelta fu decisiva per la sua carriera: “Volevo diventare la numero uno al mondo, e non potevo farlo restando nel mio Paese”.

Navratilova si è detta profondamente delusa dalla deriva politica degli Stati Uniti: “Il Paese si sta chiaramente rivoltando contro i migranti. Le persone vengono cacciate dal dipartimento della Homeland Security perché non si allineano completamente con l’agenda di Trump… perché non baciano l’anello”, ha detto, facendo riferimento ai rimpatri forzati e alle politiche migratorie restrittive del presidente Usa. Navratilova oggi vive negli Stati Uniti con la moglie, la modella Julia Lemigova. Eppure, ammette di sentirsi insicura per via di quello che potrebbe fare Trump: “Tutto è incerto in questo momento, ed è proprio questo il problema. Tutti camminano sulle uova, senza sapere cosa accadrà“.

C’è però un tema su cui si trova sorprendentemente d’accordo con lo stesso Trump: la partecipazione delle donne transgender nelle competizioni femminili. “È sbagliato“, ha dichiarato senza mezzi termini. Navratilova contesta le regole attuali della WTA, che permettono l’accesso alle donne transgender se hanno completato la transizioni e rispettano determinati parametri sui livelli di testosterone da almeno due anni. “I corpi maschili devono gareggiare negli sport maschili. Possono comunque competere. Non c’è nessun divieto. Devono solo farlo nella categoria giusta, che è quella maschile”, sostiene Navratilova. Che tiene comunque a precisare la sua posizione: “Non ci devono essere ostracismobullismo“, ha detto. “Essere molto comprensivi, sì. Ma questo non dà comunque il diritto di entrare negli spazi riservati alle donne”, ha concluso l’ex tennista. Schietta e diretta come sempre.

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