Se sei nato in questi anni hai diritto a un aumento sulla pensione: quello che pochi sanno

  • Postato il 1 ottobre 2025
  • Economia
  • Di Blitz
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Molti non sanno che in base all’anno di età alcuni contribuenti potrebbero avere diritto a un aumento sulla pensione.

Molti lavoratori ignorano di avere opportunità nascoste nel sistema pensionistico italiano che potrebbero garantire un aumento dell’assegno senza dover attendere ulteriori anni di lavoro. La normativa prevede infatti delle fasce d’età che possono beneficiare di misure specifiche, permettendo di ottenere prestazioni più favorevoli rispetto alle regole ordinarie.

Questa misura rappresenta una vera opportunità per recuperare anni di mancata contribuzione e ottenere una pensione stabile, offrendo maggiore sicurezza economica per affrontare la pensione. Approfittarne significa valorizzare anni di lavoro precedenti e garantirsi un incremento significativo dell’assegno, con effetti positivi immediati sulla qualità della vita.

Ecco a chi spetta l’aumento

Chi è nato negli anni ’50 e non ha raggiunto i requisiti minimi per la pensione tradizionale può avere diritto a un vero aumento pensionistico. Si tratta di una possibilità prevista dalla stessa INPS per ottenere la pensione contributiva a partire dai 71 anni, anche in presenza di pochi contributi versati.

Se sei nato in questi anni hai diritto a un aumento sulla pensione
Basta chiedere all’INPS – blitzquotidiano.it

Chi non ha raggiunto i requisiti minimi della pensione ordinaria può quindi usufruire di questa opportunità senza dover accumulare ulteriori contributi per gli anni lavorativi. Questa possibilità riguarda soprattutto chi non ha maturato i venti anni di contributi prima dell’anno 1996, definita dai tecnici come sistema dei contributivi puri.

Molti lavoratori esclusi a sessantasette anni hanno invece optato per l’Assegno Sociale, limitato dal reddito e soggetto a revoca in caso di superamento delle soglie. Superati i settantuno anni, invece, l’INPS consente di ottenere la pensione di vecchiaia anche con soli cinque anni di contributi effettivamente versati, non necessariamente continuativi.

Questa misura rappresenta un vero e proprio “ripescaggio previdenziale”, trasformando una situazione di esclusione in una concreta opportunità di accesso all’assegno pensionistico di grado superiore. Gli arretrati possono arrivare fino a ben cinque anni, offrendo un incremento immediato della pensione e riducendo visibilmente gli effetti negativi della mancata contribuzione precedente.

Chi intende usufruire di questa possibilità deve rivolgersi a consulenti previdenziali o agli uffici INPS per presentare la domanda correttamente senza rischi di errori burocratici. È fondamentale verificare con attenzione i periodi contributivi, documentare correttamente ogni anno lavorativo e controllare di avere tutte le informazioni relative a reddito e versamenti.

Il calcolo dell’importo della pensione terrà così conto dei contributi effettivamente versati, garantendo un assegno proporzionato alla carriera lavorativa, senza vantaggi indebiti o riduzioni arbitrarie. Questa opportunità può rappresentare un importante vantaggio economico per la pensione di chi ha accumulato carriere discontinue o lavori intermittenti nel corso della vita lavorativa.

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Autore
Blitz

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