Segnano pure Nkunku e Gimenez, il Milan di Allegri è pronto a decollare: la svolta è arrivata grazie a due vecchie certezze

  • Postato il 24 settembre 2025
  • Calcio
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Segnano pure Nkunku e Gimenez: ora il Milan di Allegri è davvero pronto a decollare. La sconfitta alla prima di campionato contro la Cremonese è un (clamoroso) lontano ricordo e in casa rossonera si è tornata a respirare un’aria di fiducia grazie a quell’allenatore su cui si era poggiata buona forza della campagna comunicativa di questa estate. Della serie: oltre al mercato, per ripartire ci affidiamo in tutto e per tutto all’esperienza di Allegri. E a quella di Tare, un ds che andava a ricoprire la casella mancante in società, ça va sans dir. E così, per ora, è stato. In attesa del primo vero test: domenica sera a San Siro arriva il Napoli capolista di Conte.

Allegri ha dovuto aspettare, ha lanciato qualche segnale alla società ad agosto, ha chiesto e ottenuto quei rinforzi soprattutto a centrocampo (il reparto più rivoluzionato) e in attacco che servivano, secondo lui, per arrivare alla svolta. Svolta che con tre vittorie consecutive in campionato, più quella (decisamente convincente) contro il Lecce di Coppa Italia, sembra effettivamente arrivata. Allegri ha trovato la quadra, nonostante i rinforzi arrivati tardi, e sta ora lavorando per avere a pieno regime non soltanto chi è arrivato alla fine, come Nkunku (appunto in gol a Lecce), ma anche chi ha deluso la scorsa stagione e deve crescere in fiducia, come Gimenez. Il messicano ha segnato in Coppa Italia, ma è ancora ben lontano dall’essere quel giocatore determinante che era stato fino allo scorso gennaio nel Feyenoord. In qualche modo, era stato messo alla porta e fino all’ultimo si è cercata una soluzione (l’idea al fotofinish era stato uno scambio con Dovbyk della Roma). Ma ora che è rimasto si sta giocando le sue carte da titolare, con prestazioni in leggera crescita che fanno ben sperare per il resto della stagione.

Vecchie certezze

Ma più che il gol ritrovato, è quello non preso a far capire come il Milan stia diventando sempre più a misura di Allegri. Le due sole reti subite (quelle proprio contro la Cremonese) certificano il Milan come la miglior difesa del campionato. Una squadra che sa chiudersi con efficacia per poi ripartire ed essere letale: è il marchio di fabbrica dell’allenatore che con queste strategie è riuscito a vincere e convincere non solo proprio a Milano, ma anche con la Juventus. Dove stravedeva per quel Rabiot che ha chiesto a più riprese, appena si è concretizzata la possibilità di un suo trasferimento post rottura con il Marsiglia. Il francese è determinante: lega i reparti, permette di creare occasioni e sa precisamente cosa gli chiede il suo allenatore. Vedere la partita contro l’Udinese, per credere. E non è un caso che, Coppa Italia compresa, su tre partite a disposizione, ne abbia giocate tre da titolare e per tutti i 90 minuti.

Più ancora di Modric, che finora sta convincendo in pieno e dimostrando come quello di Tare sia stato un vero colpo di inizio mercato, Rabiot si sta rivelando decisivo ed è già entrato nel cuore dei tifosi che giovedì potranno incontrarlo al meet&greet, nello store rossonero del centro di Milano. È, questo, l’evento che di fatto presenta il giocatore ai tifosi, che già in campo hanno potuto capire perché Allegri abbia insistito così tanto per averlo. Servivano uomini di fiducia per riacquistare fiducia. E per ridere al Milan quella speranza verso il futuro che da troppi mesi mancava. Il lavoro è appena cominciato, il match con il Napoli darà ulteriori risposte, ma la base di partenza è già stata data. E ha soprattutto il volto del suo allenatore.

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