Sembra sospeso nel nulla, attaccato al fianco della montagna: un posto mistico e spettacolare da visitare questo inverno
- Postato il 22 novembre 2025
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- Di Blitz
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In inverno diventa un luogo tra storia e devozione, un luogo unico al mondo che si trova in Italia: al fianco di una montagna.
Immerso nella roccia a 774 metri sul livello del mare, sospeso tra il cielo e la terra, il Santuario della Madonna della Corona si conferma uno dei luoghi di culto più suggestivi e mistici d’Italia.
Situato nel cuore del Monte Baldo, questo santuario continua ad attirare pellegrini e visitatori in cerca di pace, silenzio e contemplazione, soprattutto durante la stagione invernale, quando la natura circostante si veste di un’atmosfera ancora più spirituale e affascinante.
Un santuario sospeso nella roccia: storia e origini
Le radici del Santuario della Madonna della Corona affondano nel Medioevo, come testimoniano documenti risalenti all’anno Mille, che attestano la presenza di eremiti nell’area del Monte Baldo, legati all’Abbazia di San Zeno di Verona. Dal 1200, almeno, era già presente un monastero con una cappella dedicata a Santa Maria di Montebaldo, accessibile tramite un sentiero roccioso stretto e impervio. Una tradizione popolare attribuisce la fondazione del santuario al 1522, anno in cui la statua venerata sarebbe stata miracolosa traslata dall’isola di Rodi da un intervento angelico, dopo l’invasione musulmana di Solimano II.
Tuttavia, la scoperta di un dipinto trecentesco raffigurante la Madonna con Bambino, conservato nei recessi del santuario, sposta indietro nel tempo l’origine della venerazione, dimostrando che già nel XIII secolo la piccola chiesa esisteva. Tra il 1434 e il 1437, la proprietà del santuario passò ai Cavalieri di San Giovanni o del Santo Sepolcro, presenti a Verona fin dal 1362. Essi promossero la trasformazione del luogo in un vero e proprio santuario, dotato di strutture più accessibili come il ponte di legno a valle (costruito nel 1458) e una nuova chiesa fra il 1490 e il 1521.
Un elemento iconico di questo periodo è il gruppo scultoreo della Pietà, alta 70 cm, realizzata in pietra locale dipinta e donata nel 1432 da Lodovico Castelbarco, come testimonia l’iscrizione sul piedistallo della statua. Nel 1625, la costruzione di una nuova chiesa sovrastante quella originaria segnò un importante sviluppo architettonico. L’edificio superiore, completato nel 1685, inglobò la precedente struttura sotto il presbiterio. Contestualmente, furono migliorati i percorsi di accesso, tra cui le due scale – una lunga di 556 gradini e un’altra più breve di 234 – che ancora oggi testimoniano l’arduo cammino dei pellegrini.

Nel XVIII secolo, documenti e incisioni dell’epoca, come quella di Giovanni Antonio Urbani del 1750, illustrano l’assetto complessivo dell’area, confermando l’importanza del santuario come meta di devozione. Alla fine dell’Ottocento, il santuario fu ulteriormente ampliato e abbellito: l’architetto Giuseppe Magagnotti e l’ingegnere Emilio Paor realizzarono la nuova facciata in stile gotico, arricchita da marmi pregiati. Nel 1899 venne celebrata con solennità l’incoronazione della statua dell’Addolorata.
Nel XX secolo, ulteriori interventi hanno valorizzato il santuario, tra cui l’aggiunta delle statue dello scultore Ugo Zannoni, la ricostruzione del campanile nel 1921-1922 e la creazione di una galleria d’accesso, disegnata dall’ingegner Federici, che ha facilitato il percorso dei pellegrini. Tra il 1975 e il 1978, un’importante opera di restauro e ampliamento, guidata dall’architetto Guido Tisato, ha portato alla demolizione parziale dell’edificio precedente per costruire una struttura più ampia e funzionale, mantenendo però gli elementi architettonici più significativi. Il nuovo santuario fu consacrato il 4 giugno 1978 dal Vescovo Giuseppe Carraro, e nel 1982 ricevette il titolo di basilica minore.
Il 17 aprile 1988, Papa Giovanni Paolo II ha visitato il santuario, pregando davanti alla Madonna della Corona, confermando così l’importanza spirituale e culturale di questo luogo unico. Oggi, il Santuario della Madonna della Corona non è solo una meta di fede, ma anche un simbolo architettonico incastonato nella roccia, che richiama visitatori da tutto il mondo. La sua posizione a strapiombo sulla Val d’Adige, il silenzio che lo avvolge e la storia millenaria che custodisce lo rendono uno spazio di meditazione e contemplazione senza pari, perfetto per un’esperienza intensa durante l’inverno.
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