“Sembro l’incredibile Hulk, rappresentata come un mostro. La gente mi ha detto che faccio schifo e devo morire”: lo sfogo Monica Setta dopo l’imitazione della Gialappa’s
- Postato il 3 maggio 2025
- Televisione
- Di Il Fatto Quotidiano
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“La mia imitazione? Mi è dispiaciuto essere rappresentata in maniera così estrema: sembro l’Incredibile Hulk”. Monica Setta torna a parlare dell’imitazione che Giulia Vecchio fa di lei al GialappaShow, diventato uno dei personaggi più virali di questa edizione, con quel “donne straordinarie” trasformato in tormentone. Una parodia nella quale però la conduttrice di Storie di donne al bivio, uno dei programmi di successo di Rai2 dell’ultima stagione, non si riconosce affatto. Sia dal punto di vista estetico che, soprattutto, dei contenuti. La giornalista lo dice apertis verbis in una lunga intervista a Vanity Fair, nella quale ammette di dispiacersi “quando vengo ritratta in un modo che non sono” e di essere stata imitata in una versione che definisce mostruosa. “Sono convinta che la satira faccia bene e che sia nata per dare fastidio e lasciare spiazzati”, premette la Setta, che da diversi anni è anche al timone di UnoMattina In famiglia, su Rai1. Il dispiacere deriva dall’essere “rappresentata in maniera così estrema: sembro l’Incredibile Hulk. Milly Carlucci è stata proposta in maniera molto morbida e deliziosa mentre io, che in realtà sono molto minuta e ho il 38 di piede, appaio in maniera volgare. Mi hanno messo il naso adunco – che non ho -, mi hanno invecchiata e imbruttita. Sembro un mostro. E questo ha scatenato diverse reazioni”.
La giornalista rivela che proprio a seguito della parodia del programma di Tv8 ha ricevuto via social minacce orribili: “Gente che mi diceva che faccio schifo, che sembro una trans, che devo morire: questo mi ha spaventata, ed è per questo, anche alla luce di diversi messaggi di morte, che ho fatto un esposto agli uffici della squadra mobile della Questura di Roma contro ignoti”. A ferirla, dunque, è il fatto che l’imitazione punti troppo sulla sua fisicità mentre considera “un onore e un omaggio essere presa in giro dalla Gialappa’s, tant’è che non ho mai chiesto di bloccare l’imitazione”. A proposito di tentativi di bloccare un’altra sua imitazione, quella che Vincenzo De Lucia avrebbe dovuto mettere in scena lo scorso anno a Belve, la Setta smentisce di averlo richiesto: “No. È stata Francesca Fagnani a ritenere di non mandarla in onda, così come ha dichiarato lei stessa. Era dicembre, stavo vivendo un momento particolarmente delicato della mia vita privata e mi avrebbe fatto strano vedermi imitata in televisione in quelle settimane: ho fatto semplicemente presente il mio umore, e Francesca ha ritenuto più opportuno fermarsi”. Poi aggiunge: “Certo, se quell’imitazione avesse preso la stessa piega di quella del GialappaShow sarebbe stato un altro paio di maniche: vedere minata la mia professionalità nella mia stessa rete e nella mia stessa azienda mi avrebbe fatto male”.
A Vanity Fair la Setta sottolinea di essersi sentita diffamata dalla parodia: “Sono 40 anni che lavoro: che bisogno c’è di diffamare la mia attività mettendo i piedi in faccia agli intervistati, quasi a dire che le mie interviste vengono fatte con i piedi? Spacciando, poi, donne comuni per vip: questa non è più satira, ma diffamazione”. Nonostante questo, la giornalista precisa che non chiederebbe mai la censura per nessuno, tantomeno per dei professionisti come i Gialappi. Quanto alla Vecchio, ribadisce di averla anche invitata a Storie di donne al bivio, ma prima ancora di vedere l’imitazione in onda: “L’ho chiamata quando ho saputo che mi avrebbe imitata senza ancora vedere il risultato di quello che avrebbe fatto. L’ho anche invitata al mio programma, solo che mi ha detto che aveva un impegno. Se, da una parte, questa imitazione mi ha portato diversi odiatori dall’altra ho, però, trovato anche tante persone che mi hanno dato ragione. Detto questo, se mi avessero invitata ci sarei andata”.
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