Serie B, che succede alla Juve Stabia con l’amministrazione controllata

  • Postato il 21 ottobre 2025
  • Di Virgilio.it
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Con una nota di stampa diffusa nella tarda mattina di martedì 21 ottobre la Polizia di Stato della Questura di Napoli e il Servizio Centrale Anticrimine hanno, letteralmente, terremotato il campionato di calcio di Serie B 2025-2026. E lo hanno fatto andando ad applicare una misura giudiziaria di grande importanza e rilevanza ad uno dei principali club del torneo.

Parliamo, nello specifico, della Juve Stabia attualmente settima nella classifica del campionato cadetto con 13 punti frutto di 3 vittorie, 4 pareggi ed una sola sconfitta.

Juve Stabia che, lo scorso anno, è tornata in Serie B centrando, peraltro, il miglior risultato sportivo della propria storia. Il 5° posto finale in Regular Season condito dall’approdo alla semifinale dei playoff dove è stata sconfitta dalla Cremonese, la squadra che poi è approdata in Serie A tramite il minitorneo post season.

La misura della Polizia di Stato è l’esecuzione del decreto applicativo della misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria verso la S.S. Juve Stabia s.r.l.

Juve Stabia in amministrazione controllata

La misura, proposta del Procuratore Nazionale antimafia e antiterrorismo, dal Procuratore del Tribunale di Napoli e del Questore del capoluogo della Campania è frutto di una articolata attività investigativa e di analisi patrimoniale. Attività nella quale è stato accertato un sistema di condizionamento mafioso dell’attività economica del club da parte del clan D’Alesssandro egemone nel territorio stabiese.

Pesanti le contestazioni. Colloqui con detenuti in regime di 41 bis, gestione, da parte di sogetti contigui al Clan D’Alessandro, di servizi connessi allo svolgimento delle competizioni sportive come la sicurezza, il ticketing, la bouvetteria, il servizio di pulizie e i servizi sanitari. Nel decreto viene citato anche il trasporto della squadra allenata da Ignazio Abate fino al condizionamento delle scelte operate dal club in ordine ai responsabili del settore tecnico giovanile.

Tutte relazioni economiche di antica data che, sempre secondo la nota della Polizia, l’attuale compagine societaria, composta per il 52% dalla “Brera Holdings” di Daniel J.McClory e per il 48% dalla “XX Settembre Holding S.r.l” di Andrea Langella, avrebbe rilevato dalla precedente.

L’azione della Polizia di Stato, nella pratica, mette il club di Castellammare di Stabia in amministrazione controllata in ogni suo aspetto. Ma cosa succede quando un club (o una azienda in generale) incappa in questo provvedimento?

Le conseguenze dell’amministrazione controllata sulla vita del Club

La prima conseguenza diretta, e immediata, è che la gestione amministrativa delle Vespe viene affidata ad un pool di professionisti. Questi professionisti, gli amministratori giudiziari, vengono nominati dal Tribunale ed hanno lo scopo di riportare nell’alveo della legalità la gestione ordinaria e straordinaria del Club. Di fatto devono bonificare dall’infiltrazione mafiosa il lavoro della Juve Stabia garantendone al tempo stesso la continuità aziendale e quella sportiva.

E rispetto alla continuazione dell’attività sportiva che, ovviamente, si concentra l’attenzione di tifosi e appassionati. E su questo elemento le norme sono nette. Vale per le classiche attività imprenditoriali e vale tanto più per una azienda particolare qual è una azienda sportiva. L’attività sportiva della Juve Stabia nel campionato di Serie B 2025-2026 prosegue regolarmente e senza conseguenze dirette.

L’unica eccezione può essere rappresentata dal rinvio di alcune gare di campionato, la prossima in casa è il 29 ottobre con il Bari, ma al solo fine di riorganizzare e rendere trasparenti i servizi contaminati dalla presenza mafiosa. Ad esempio, il ticketing e la sicurezza. Il decreto della Polizia di Stato, non a caso, prende in esame quanto accaduto in Juve Stabia-Bari dello scorso 9 febbraio.

In quel contesto il servizio steward presente ai tornelli della Curva San Marco dello Stadio Romeo Menti consentì l’accesso agli spalti a soggetti colpiti da D.A.spo, acronimo di Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive. Da registrare che l’amministrazione controllata, in genere, durata un solo anno. Il tempo, sulla carta, necessario a bonificare il club.

Impatto sulla classifica e possibili sanzioni sportive

Detto questo l’altra domanda che circola con insistenza è cosa rischia la Juve Stabia. Le conseguenze immediate sono chiare, quelle a lungo termine possono variare. Partiamo dal rischio di sanzioni sportive. Qui siamo nel campo delle ipotesi, e in effetti in tal senso ancora non è emerso nulla.

Ma se le indagini della Magistratura dovessero dare corso a deferimenti e specifici accertamenti di responsabilità da parte dei tesserati della Juve Stabia (dirigenti compresi), e a violazioni del Codice di Giustizia Sportiva, potrebbero scattare altre sanzioni ma stavolta da parte della FIGC. Ovviamente dipende tutto dal tipo di reati commessi e si può andare da multe a penalizzazioni fino alla retrocessione.

Il nodo, finale, è su quale futuro attende la Juve Stabia. Al momento è davvero difficile fare previsioni ma un dato è certo, il club tra dodici mesi deve dimostrare, senza minima ombra di dubbio, di aver ristabilito la legalità e la trasparenza nella propria gestione. Il resto è tutto da scrivere

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Virgilio.it

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