Serie C, anno nuovo e vecchi problemi: -3 al Foggia, deferite Triestina e Rimini. La stagione inizia già tra penalizzazioni e fantasmi
- Postato il 1 agosto 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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Anno nuovo, vecchi problemi in Serie C. Nel 2024/25 furono roboanti le esclusioni di Turris e Taranto (più varie penalizzazioni) per i gravi problemi finanziari. Ma anche la Lega Pro 2025/26 si ritrova con i segni “meno” in classifica prima di iniziare. Già tra maggio e giugno erano state penalizzate Messina (società retrocessa in Serie D e di cui si attende ancora di conoscere il destino) e Triestina (prima -9, poi riduzione a -7) per la stagione che ancora deve cominciare. Adesso il Tribunale Federale Nazionale – organo della Figc – ha penalizzato il Foggia con un -3 e deferito di nuovo la Triestina e il Rimini, tutte società con evidenti difficoltà economiche già da diversi mesi. I problemi sono sempre gli stessi: ritardo nei pagamenti degli stipendi e nei versamenti delle ritenute Irpef e dei contributi Inps. Mancanze che risalgono ovviamente alla stagione 2024/25.
Triestina e Rimini deferite, Foggia penalizzato
Nello specifico: Benjamin Lee Rosenzweig e Sebastiano Stella, rispettivamente presidente ed amministratore delegato della Triestina, sono stati deferiti per non aver provveduto, entro il termine dell’1 luglio 2025, a pagare stipendi a calciatori e altri tesserati nel mese di maggio 2025 e per non aver provveduto al versamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps relativi rispettivamente alle mensilità di aprile 2025 e maggio 2025. Palma Stefania di Salvo, amministratore unico del Rimini, è stata deferita per gli stessi motivi citati per i dirigenti triestini, ma relativi al solo mese di maggio 2025.
Diversa la situazione del Foggia. Il club pugliese ha ricevuto una penalizzazione di tre punti (più una squalifica di 6 mesi al legale rappresentante Michele Bitetto) per il mancato pagamento di stipendi, oneri fiscali e previdenziali nei termini prefissati a partire da marzo 2025. Il verdetto è stato emesso oggi dal Tribunale Federale della FIGC, che ha accolto solo parzialmente le tesi difensive del club, rappresentato in udienza dall’avvocato Edoardo Chiacchio e dall’amministratore giudiziario Vincenzo Vito Chionna.
Il club rischiava una penalizzazione più pesante a causa dei ritardi citati, ma alla fine ha ricevuto soltanto tre punti perché è stato riconosciuto un legittimo impedimento a causa delle minacce mafiose a danno del presidente. La società rossonera aveva infatti denunciato alle autorità una serie di intimidazioni criminali non occasionali che avevano portato all’arresto di quattro persone per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, oltre che all’emissione di 52 DASPO. Evitata perciò una penalizzazione che sarebbe potuta arrivare anche a 8 punti. Il club però, pur essendo soddisfatto di aver evitato una pena più severa, si è detto “non convinto sul piano tecnico giuridico” e pronto a presentare appello per arrivare alla piena non punibilità e quindi all’annullamento di tutte le sanzioni.
Dall’esclusione di Taranto e Turris (e alla miriade di penalizzazioni) alle nuove sanzioni del 2025/26
Ma se il caso Foggia verrà approfondito come merita, il focus è un altro: il nuovo campionato deve ancora iniziare e – come già accennato – non si partirà tutti da zero punti. Qualcuna avrà il segno “meno” già dalla prima giornata. In un modo o nell’altro la Serie C insomma comincia sempre con qualche problema. E se da una parte è apprezzabile il lavoro della Covisoc con controlli periodici stringenti nel corso della stagione (e di conseguenza sanzioni varie e punti di penalizzazioni per le società che non rispettano i termini previsti), dall’altra la riflessione è d’obbligo: perché non si riesce a raggiungere un equilibrio e a portare a termine una stagione in modo regolare e lineare?
Nella scorsa annata erano state escluse dal torneo sia il Taranto che la Turris nel girone C, inevitabilmente stravolto. In parole semplici, nei tre gironi di Serie C retrocedono tre squadre: una diretta e due tramite i playout. Viste le due “retrocessioni a tavolino” delle squadre citate, nel girone C cambiò tutto e si disputò un solo playout (anziché due): quello tra Messina e Foggia, con la formazione messinese che perse il doppio scontro. Ma non solo le due escluse: in C nell’ultimo campionato sono state penalizzate ben otto squadre, tutte per i motivi già citati a eccezione del Catania. Queste in elenco le penalizzazioni dello scorso campionato:
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Novara (girone A): -2
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Triestina (girone A): -5
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Ternana (girone B): -2
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Rimini (girone B): -2
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Lucchese (girone B): -6
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Spal (girone B): -3
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Catania (girone C): -1
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Messina (girone C): -4
Tra le penalizzate, Spal e Lucchese – salve sul campo – non hanno presentato domanda d’iscrizione all’attuale campionato, sono state di conseguenza escluse dal torneo e ripartiranno dai dilettanti. Esclusioni che hanno attivato – come ormai sembra essere consuetudine – l’iter di ripescaggi, riammissioni e inserimento di squadre U23, per ultima l’Inter. Bene i controlli più stringenti (in precedenza tante società con difficoltà economiche rimanevano impunite), ma quando si riuscirà a concludere una stagione senza penalizzazioni né escluse? Intanto la Triestina – per fare un esempio – è vicina a cominciare il campionato in doppia cifra. Sì, ma di punti di penalizzazione.
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