Serra Rifusa, il fallimento di un sogno e lo spreco di un bene urbano
- Postato il 2 maggio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Serra Rifusa, il fallimento di un sogno e lo spreco di un bene urbano
Il Parco integrato di Serra Rifusa abbandonato e fermo, l’area camper dimenticata: poteva essere un sogno ma diventa lo spreco di un bene urbano
Quella del Parco integrato di Serra Rifusa è una delle storie che nelle città, vengono derubricate come spreco di un bene urbano.
Invece, c’è molto di più perchè lo scempio che negli anni si è fatto della struttura e di quella, collegata nel progetto originale di Pier Giorgio Corazza, dell’area camper è il segno della più profonda e radicata strafottenza politica.
La struttura ampia 16 ettari con edifici per ospitare attività sportive e per il tempo libero, con una piscina olimpionica, un campo di calcio regolamentare e lo spazio destinato ai camperisti in visita in città con spazio per il bike sharing, area comune, locali interni per attività di vario genere, unite da un suggestivo ponte, oggi versano nel più imbarazzante abbandono, nelle mani di ignoti che ne hanno fatto la loro residenza illegale.
Pier Giorgio Corazza, architetto di fama e cittadino appassionato, progettò quegli spazi con la speranza che le generazioni future ne avrebbero usufruito insieme ai residenti di quartieri all’epoca in via di sviluppo. Invece pastoie burocratiche e ritardi colpevoli hanno fermato tutto. Non si è fermata però l’azione del Comitato di Quartiere di Serra Rifusa, Aquarium, Arco, Giada e Collinetta di Serra Rifusa che, come spiega Carmenio Santeramo, hanno sempre seguito l’iter e pungolato ogni amministrazione comunale a portare a compimento quel progetto. Oggi Santeramo percorre quegli spazi, sia nel Parco Integrato che nell’area camper, consapevole di dover proseguire una battaglia che spesso è sembrata contro i mulini a vento.
Secondo una ricostruzione del Comune di Matera che risale al 2023, la storia del Parco integrato risale al progetto preliminare del 2006 che prevedeva un investimento di 3,6 milioni (fondi ex Pisu) a valere sui piani operativi regionali 2000-2006. Il progetto esecutivo approvato nel 2010 e nel gennaio successivo l’appalto dei lavori affidato a un’Ati. Nel 2015 risoluzione del contratto per grave inadempimento. A luglio 2023 il riconoscimento della proroga a dicembre 2024 per il progetto che, a quel punto, prevede: completamento e sistemazione dell’area, sistemazione della viabilità interna e dei parcheggi, realizzazione del nuovo campetto di calcio in erba sintetica, realizzazione di nuovi spogliatoi, di campi da padel, isole fitness, campo da basket, riqualificazione parziale dell’edificio a servizio degli spogliatoi, reception e punto ristoro.
Santeramo aggiorna quei dati ricordando che le risorse disponibili oggi sono di 2,6 milioni ma che al momento non c’è alcuna realizzazione in corso. In una recente intervista al Quotidiano, l’ex assessore Antonio Materdomini era stato evidentemente più ottimista: «Per il completamento dei lavori del Parco integrato di Serra Rifusa mancherebbe soltanto l’ufficialità della avvenuta concessione della autorizzazione a chiudere i lavori entro il 30 giugno 2026.
Dopo l’esito positivo delle indagini strutturali e la conseguente approvazione del progetto di fattibilità, a gennaio 2025 affidato l’incarico per la progettazione esecutiva». Oggi il silenzio che circonda quegli spazi e il senso di abbandono di quella struttura indicano ben altro e lasciano presagire un ulteriore “nulla di fatto”. Intanto la processione dei candidati sindaco è già cominciata.
Il Quotidiano del Sud.
Serra Rifusa, il fallimento di un sogno e lo spreco di un bene urbano