Sestri Ponente, venerdì il sopralluogo della sindaca Salis: la delegazione soffre tra degrado e immigrazione Fincantieri
- Postato il 27 agosto 2025
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- Di Genova24
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Genova. Centro commerciale a cielo aperto dove “c’è di tutto come a Genova” si diceva, sede di aziende che hanno fatto la storia dell’innovazione e della tecnologia, come la Marconi e l’Elsag, Sestri Ponente è da sempre stata la delegazione operaia con il fiore all’occhiello di una via che tutta Genova (e non solo) invidia: via Sestri, circa 700 metri di area pedonale dove poter passeggiare, comprare, prendere un aperitivo.
Il quartiere, oltre 40 mila abitanti, sta vivendo un momento non semplice: l’annuncio della chiusura di Bagnara, istituzione genovese, non è stata un fulmine a ciel sereno. Le crisi di quello che era il più esteso grande magazzino di Genova è sfociata dopo anni in cui l’offerta commerciale è andata fuori mercato incontrando sempre meno le esigenze di una clientela che investe sempre meno in abbigliamento di un certo tipo. E i nuovi abitanti di Sestri Ponente, principalmente gli operai di Fincantieri e le loro famiglie, non sono interessati. L’immigrazione, soprattutto dal Bangladesh, al momento è come l’olio in un bicchiere d’acqua, non sembra esserci possibilità di interazione con il tessuto sociale locale. Le scuole hanno fatto gli straordinari, senza neanche l’aiuto di un mediatore culturale, per accogliere i nuovi alunni anche a metà dell’anno scolastico senza far restare indietro gli altri.
In questi anni via Sestri è cambiata: fruttivendoli, supermercati, studi dentistici hanno trovato casa nel salotto della delegazione che comunque, spiega il presidente del Municipio Medio Ponente Fabio Ceraudo, “Sorprende chi non è di Sestri e la vede la prima volta”.
Ceraudo è stato eletto presidente all’ultima tornata elettorale con il 58,97% dei voti ribaltando le ultime elezioni che avevano consegnato il Municipio al centro destra. A lui il compito di ricucire un rapporto con i cittadini che era andato in difficoltà e il risultato del voto lo ha certificato: la precedente presidente, Cristina Pozzi, non si è neanche ricandidata. Anche tra gli stessi consiglieri che la sostenevano, non sveliamo la fonte, c’era un po’ di malcontento sull’approccio poco comunicativo da parte della presidente. Complice la poca autonomia voluta dalla riforma Bucci, il Municipio non ha potuto svolgere quella funzione di primo riferimento dell’amministrazione per la cittadinanza.
Venerdì è prevista la visita di Silvia Salis nell’ambito del tour nei Municipi per ascoltare le esigenze e accelerare su manutenzioni e decoro.
Sestri Ponente, le priorità dei suoi abitanti
Le priorità dei sestresi si leggono tutti i giorni nei gruppi social di quartiere: serve una maggiore gestione nel rapporto con Fincantieri e dell’impatto di chi ci lavora, maggiore pulizia delle strade e delle aree di raccolta rifiuti, presidio contro situazioni di degrado che ricorrono soprattutto tra piazza Baracca e via Biancheri.
“Da quando siamo entrati in carica − spiega Ceraudo a Genova24.it − abbiamo avviato i lavaggi di via Sestri e anche Cornigliano, una volta alla settimana. Sono piccole cose, ma per esempio abbiamo tolto le frecce incollate sulla pavimentazione che risalivano ancora al periodo del Covid. Abbiamo avviato un piano di risistemazione delle lastre e siamo intervenuti per limitare il più possibile il passaggio di veicoli, anche se appunto la strada è pedonale, per evitare nuovi danneggiamenti”.
L’intenzione del Municipio è anche sostituire i blocchi di pietra attuali con delle panchine.
Sulla raccolta rifiuti e il problema degli ingombranti abbandonati in strada, Ceraudo spiega che è stata avviata una campagna ad hoc che sta già sortendo qualche risultato, “tuttavia l’inciviltà è generalizzata. Un giorno dopo i lavaggi in via Sestri si ritrovano già deiezioni canine, per questo abbiamo avviato un’interlocuzione con le guardie zoofile per attivare un meccanismo di vigilanza e controllo orientato all’educazione. Anche dai cittadini ci aspettiamo un intervento, come si faceva una volta quando vedevi qualcosa che non andava fatto”.
Sul fronte immigrazione legata a Fincantieri il Municipio ha intenzione di ricreare un rapporto stabile con i servizi sociali e sviluppare uffici di mediazione culturale. Gli operai e le loro famiglie arrivano da lontano, culture e abitudini sono molto diverse, sono numerose le donne con il velo anche a coprire il volto, tranne gli occhi. Una convivenza pacifica che resta tale, senza però la realizzazione del passo successivo: l’integrazione. Ci vuole tempo, ma se nessuno lavora con questo obiettivo sarà molto difficile. “Tra fine settembre e inizio ottobre − annuncia Ceraudo − abbiamo in calendario degli incontri per andare a ricostruire quel rapporto con l’industria in cui aziende come Fincantieri devono essere presenti e capire che la crescita della loro attività deve portare ricadute sociali ed economiche positive sul nostro territorio”.
Azioni che richiedono tempo: “Per lungo tempo il Municipio è stato assente e l’assenza richiama il degrado”. Il percorso sarà lungo, come quello per aiutare il piccolo commercio: “C’è la necessità di un parcheggio di interscambio per favorire chi vuole avvicinarsi alla delegazione. Con i commercianti il Municipio ha intenzione di dialogare in modo costante.

Il Teatro Verdi e gli altri
Anche il Teatro Verdi è stato in passato una fonte di attrattiva da fuori delegazione e la nuova gestione targata Boavida srl sembra intenzionata a fare le cose in grande. Il 24 ottobre, per esempio, arriverà Carmen Consoli. Resta aperta la questione del parcheggio antistante, chiuso la sera e di fatto inutile per chi vuole raggiungere il teatro: “Abbiamo chiesto un incontro all’Autopark Piccapietra. Abbiamo già interpellato l’avvocatura per capire se appunto possiamo fare leva sull’aspetto del servizio pubblico come è contenuto nel contratto. Saremo al fianco dei gestori che hanno buona volontà per farlo tornare non solo il teatro di Sestri, ma il teatro di tutto il Ponente” è convinto Ceraudo.
Il Verdi non è l’unico Teatro di Sestri: se il San Giovanni Battista va avanti grazie al volontariato, il Teatro Akropolis di via Boeddu ha subito un duro colpo dopo i tagli dei finanziamenti da parte del ministero: l’Akropolis è un unicum in quanto ha la vocazione di Teatro di ricerca, altro fiore all’occhiello che Sestri rischia di perdere.