Shanghai, il caldo estremo continua: Djokovic si mette in sciopero, nuovo attacco di Rune e l'ATP fa autogol

  • Postato il 8 ottobre 2025
  • Di Virgilio.it
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Basterebbe chiudere l’avveniristico tetto a forma di magnolia, il fiore simbolo di Shanghai e della volontà di “grandeur” della Cina, e accendere a manetta l’aria condizionata per dare refrigerio a tennisti e spettatori, ma soprattutto per spegnere le polemiche. Ma l’idea è talmente ardita che nessuno ci ha ancora pensato. E così il principale Masters 1000 asiatico continua a essere bruciato dalle critiche. A lamentarsi sono soprattutto i protagonisti in campo, ma anche il pubblico è ormai stufo di malori, svenimenti, crisi di vomito e soprattutto dei ritiri per infortunio, uno dopo l’altro, di quasi tutti i big.

Shanghai, Djokovic: “Brutale giocare così”

Tra i pochi superstiti (nel senso letterale del termine) c’è l’inossidabile Novak Djokovic, che pure se l’è vista brutta contro Jaume Munar. Passata la crisi e superato al terzo set lo spagnolo, Nole s’è messo in sciopero. Con la scusa (peraltro vera) del “riposo assoluto” ordinato dai medici, ha disertato allegramente l’intervista in campo post partita e quella in sala stampa. Poi, furbescamente, ha fatto filtrare ugualmente il suo malumore: “È lo stesso per tutti i giocatori, ma è brutale dover giocare quando hai più dell’80% di umidità. Soprattutto quando si gioca di giorno, col caldo e il sole, è ancora più brutale. È quello che è, purtroppo devi solo affrontarlo. Per me biologicamente è ancor più difficile da gestire. Ho dovuto resistere a una tempesta”.

Nuovo attacco di Rune: “Serve la Heat Rule”

Anche Holger Rune, che già aveva attaccato l’ATP nei giorni precedenti, è tornato sulla questione invocando a viva voce la ‘Heat Rule’: “Penso che dovrebbe esserci una regola sul caldo estremo, come accade per i tornei del Grande Slam. Credo che tutti sarebbero d’accordo su questa proposta. Nell’ultimo match (contro Giovanni Mpetshi Perricard, ndr) le cose sono andate meglio per me, perché la temperatura era più bassa. Parliamo in ogni caso di 31 gradi e di un tasso di umidità molto alto. Rispetto agli altri tornei è brutale. Possiamo gestire la pressione, ma c’è sempre un limite a tutto. Ricordo che prendersi cura della propria salute è importante”.

L’ATP ammette: “Nole sopravvive all’umidità…”

A dare indirettamente manforte alle rivendicazioni dei tennisti è la stessa ATP, che sul proprio sito ufficiale non ha nascosto le condizioni davvero al limite in cui si sta giocando il Masters 1000 di Shanghai. Nell’articolo d’apertura di tutta la giornata di martedì, dedicato al sofferto (in tutti i sensi) successo di Djokovic, si sottolinea proprio come Nole sia “sopravvissuto all’umidità”, oltre che alle condizioni di malessere e a un infortunio alla gamba. Un’apprezzabile limpidezza di giudizio, ma anche un riconoscimento del clima disumano che fa da sottofondo alle partite. Un autogol, insomma. E dire che basterebbe semplicemente chiudere quel tetto.

L’articolo sul sito ufficiale dell’ATP

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