“Siamo in un limbo, faremo uno sciopero della fame”: la protesta delle famiglie senza casa per le inchieste sull’edilizia a Milano

  • Postato il 4 giugno 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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In piazza della Scala, davanti Palazzo Marino, due figure bendate sono immobili: una stringe un timer, l’altra regge una scatola di legno piena di chiavi di case, simbolo di promesse sospese e abbandono. È questa l’immagine scelta dal ‘Comitato famiglie sospese, Vite in attesa‘ per la breve conferenza stampa, tenutasi mercoledì mattina, 4 giugno. Sono oltre 4000, dicono, le famiglie oggi “in un limbo”, cioè quelle rimaste senza casa a causa del blocco dovuto alle inchieste sull’edilizia a Milano.

“Dopo l’incontro con la Procura eravamo molto ottimisti. La magistrato Siciliano si era pronunciata in maniera favorevole alla nostra soluzione. Ma da allora, nulla. Ci hanno accusati di essere troppo silenziosi, e quindi abbiamo deciso di rispondere con un silenzio ancora più forte: inizieremo oggi uno sciopero della fame itinerante, davanti ai cantieri e progetti sospesi, per cercare di sensibilizzare la politica sulla nostra situazione”, ha spiegato Filippo Borsellino, uno dei portavoce del Comitato.

Lo sciopero continuerà “finché la politica non si prenderà le proprie responsabilità – ha aggiunto Borsellino -. A Milano ci sono almeno 150 progetti bloccati, quindi abbiamo tanto tempo a disposizione, poi speriamo che duri il meno possibile. Ogni giorno saremo davanti a un progetto, a un cantiere. Io personalmente proseguirò lo sciopero quotidianamente e sarò accompagnato dalle famiglie che hanno acquistato una casa in quel progetto”.

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Il Fatto Quotidiano

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