Sicilia, Schifani fa pace coi cuffariani? L’ex capo segreteria dell’assessore Dc nominato nel gabinetto del presidente
- Postato il 12 dicembre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Dopo la rimozione degli assessori democristiani in seguito all’indagine che ha portato ai domiciliari Totò Cuffaro, in Sicilia sembra tornata la quiete nei rapporti tra i centristi e il presidente della Regione, Renato Schifani. Segnali arrivati con il benestare ad alcune nomine in posti di sottogoverno. Tra Consorzi universitari, parchi e Istituti autonomi case popolari, la giunta già a fine novembre aveva trovato il modo di indicare figure gradite alla Dc.
Un’ulteriore conferma potrebbe essere rappresentata dalla scelta che il governatore ha fatto in prima persona nei giorni scorsi: la nomina del nuovo capo di gabinetto vicario. Schifani, che ha incassato l’appoggio dei deputati democristiani sia in occasione della mozione di sfiducia presentata dall’opposizione che sulla finanziaria in corso di discussione all’Ars, ha deciso di avvalersi di Pietro Miosi.
Laureato in Scienze agrarie, Miosi è un dirigente di lungo corso della Regione, che nella propria carriera ha svolto più ruoli di fiducia a fianco dei politici. A volerlo accanto sono stati, in più di un caso, politici di area centrista: da Totò Cordaro, l’ex assessore al Territorio del governo Musumeci che lo scelse come capo della propria segreteria tecnica, ad Andrea Messina, assessore alla Funzione pubblica con l’attuale governo e poi messo fuori dalla giunta – insieme ad altri due colleghi – dopo la richiesta di arresto per Cuffaro. “Alla luce del quadro delle indagini che sta emergendo, riguardanti l’ex presidente della Regione, ritengo doveroso riaffermare la necessità che il governo regionale operi nel segno della massima trasparenza, del rigore e della correttezza istituzionale, principi che rappresentano il fondamento stesso della buona amministrazione”, sono state le parole con cui Schifani ha annunciato l’estromissione della Dc dal governo regionale.
Nel giro di poche settimane, gli animi si sono però ammorbiditi e viene da chiedersi se la nomina di Miosi non sia un altro piccolo segnale in questa direzione. Nel passato del dirigente, peraltro, c’è anche la politica, con un’esperienza da assessore comunale, in quota Udc, a Bagheria, centro alle porte di Palermo. “Per Palazzo d’Orleans, la scelta di estromettere gli assessori della Democrazia Cristiana dalla giunta è stata una decisione politica, mentre Miosi è un dirigente tecnico della Regione con esperienza pluridecennale anche negli uffici di gabinetto”, è la replica che arriva dall’entourage di Schifani, che parla di “una caccia alle streghe”.
A garantire di non avere più a che fare con la scena politica è anche il neocapo di gabinetto vicario. “Ho chiuso con la politica nel 2012. Fui assessore ma all’epoca l’Udc era diverso da questa Democrazia Cristiana. Se proprio vogliamo dirla tutta, fui messo fuori proprio da uno dei sostenitori dell’attuale Dc”, dichiara Miosi al fattoquotidiano.it. Sull’attestato di stima ricevuto da Schifani, dopo l’esperienza a fianco dell’assessore democristiano Messina, Miosi aggiunge: “Sono dirigente regionale da più di trent’anni. Ho deciso di accettare di entrare nel gabinetto del presidente perché ho ritenuto fosse il modo migliore per servire l’amministrazione”.
Nelle carte dell’inchiesta su Cuffaro in un caso si fa riferimento a un tale “Miosi”. A pronunciare il cognome è proprio l’ex presidente della Regione nel corso di una telefonata, fatta nella primavera del 2024, con il deputato regionale Dc Carmelo Pace. Cuffaro e Pace discutono delle imminenti Europee e di nomi da segnalare per la lista Stati Uniti d’Europa. Tra i papabili c’era Giovanni Tomasino, il direttore del Consorzio di bonifica che per i magistrati era sensibile alle richieste di Cuffaro. Se si fosse candidato, si sarebbe dovuto mettere in aspettativa. Anche per questo Cuffaro e Pace avrebbero preferito non accettasse. A un tratto, mentre fanno nomi di altri possibili candidati vicini alla Dc, l’ex governatore sbotta: “Miosi non mi risponde. Che posso fare?”. Cuffaro si riferiva all’attuale capo di gabinetto vicario di Schifani? “Non mi ricordo, è passato tanto tempo”, dice oggi Miosi.
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