Silvia Salis non ci sta: "Mai andata in piazza con i sindaci per ascoltare Hannoun"

  • Postato il 29 dicembre 2025
  • Di Il Foglio
  • 1 Visualizzazioni
Silvia Salis non ci sta: "Mai andata in piazza con i sindaci per ascoltare Hannoun"

Silvia Salis rompe il silenzio e annuncia azioni legali contro chi sta diffondendo, sui social e non solo, la notizia secondo cui avrebbe portato altri sindaci in piazza per ascoltare Mohammad Hannoun. Una ricostruzione che l’esponente genovese definisce “falsa”, basata su “fotomontaggi e insinuazioni”, e che a suo dire ha superato “la soglia della tollerabilità”. La presa di posizione arriva dopo giorni di polemiche seguite all’arresto di Hannoun, accusato di finanziamento ad Hamas.

  

 

Finora Salis aveva scelto di non commentare l’inchiesta, rivendicando il rispetto per il lavoro della magistratura e la necessità di evitare strumentalizzazioni politiche. Ma la circolazione di immagini e racconti che la chiamano direttamente in causa l’ha spinta a intervenire pubblicamente. Dopo giorni senza alcuna dichiarazione sul caso, la sindaca dem torna a parlare con un video diffuso sul suo profilo Instagram e afferma di non essere "mai andata in piazza con altri sindaci ad ascoltare Hannoun il 17 settembre. In quella giornata - continua Salis - abbiamo partecipato per pochi minuti a una delle tante iniziative di Music for Peace (diventata uno degli snodi operativi della Flotilla, ndr), senza alcun contatto con Hannoun, né allora né in altre occasioni. Se lui ha parlato, lo ha fatto dopo che io e gli altri sindaci avevamo già lasciato la piazza".

Poi rilancia, annunciando iniziative legali: "Querelerò chi diffonde notizie inventate e chiedo agli altri sindaci di seguirmi". Un passaggio che alza il livello dello scontro politico e mediatico, e che chiama in causa anche altri amministratori citati o coinvolti, loro malgrado, nella stessa narrazione. La scelta della sindaca è in controtendenza rispetto ai suoi compagni di partito o di coalizione a livello nazionale che in questi anni hanno avuto a che fare con l'architetto palestinese e che ora invece sembra essere uno sconosciuto ai più.

 

Salis respinge inoltre le critiche provenienti da destra, secondo cui non avrebbe dovuto partecipare a manifestazioni di solidarietà per la popolazione palestinese perché, tra i presenti, c’era anche Hannoun, all’epoca “sconosciuto ai più e per di più libero cittadino”. Un’argomentazione che ribalta con una domanda polemica: che cosa si dovrebbe dire, allora, di chi siede nelle istituzioni accanto a colleghi indagati o che ha fatto parte di giunte sciolte anche a seguito di inchieste giudiziarie?

Nel post c’è spazio anche per una riflessione più ampia sulle conseguenze dell’inchiesta. Se le accuse contro Hannoun dovessero essere confermate, scrive Salis, il danno sarebbe enorme: per la popolazione palestinese, per chi è stato “ingannato a beneficio dei terroristi” credendo di aiutare civili sotto le bombe, e per associazioni come Music for Peace, che lei difende con forza, sottolineando il loro lavoro umanitario e i materiali di aiuto ancora bloccati in Giordania. In conclusione, la sindaca dice che non prenderà "mai alcuna distanza da uno straordinario movimento di solidarietà per la popolazione palestinese nato a Genova e del quale sono profondamente orgogliosa". Una linea che, al di là delle querele annunciate, segna la volontà di non arretrare sul terreno della solidarietà, pur respingendo con decisione ogni accostamento ritenuto infondato.

Continua a leggere...

Autore
Il Foglio

Potrebbero anche piacerti