Simona Cinà, l’autopsia smentisce l’infarto: è annegata durante la festa
- Postato il 7 agosto 2025
- Di Panorama
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È morta per annegamento Simona Cinà, la ventenne pallavolista di Capaci trovata senza vita sabato scorso nella piscina di una villa di Bagheria, durante una festa di laurea. L’autopsia, eseguita questa mattina all’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Palermo, ha rivelato la presenza di acqua nei polmoni. Nessuna traccia, invece, di patologie cardiache o di segni di violenza: l’ipotesi dell’infarto, circolata nelle prime ore dopo il decesso, è stata ufficialmente smentita.
La giovane, descritta da amici e parenti come sportiva, solare e piena di vita, si trovava nella villa per celebrare la laurea di due amici. Era entrata in piscina per un bagno serale, ma da quel momento non è più riemersa viva. Le circostanze restano tuttavia poco chiare.
L’orario esatto della morte non è stato ancora accertato, così come la dinamica che ha portato all’annegamento. Gli inquirenti non escludono che la ragazza possa aver avuto un malore prima di finire sott’acqua. Per chiarire se vi siano state eventuali sostanze in gioco — alcol o droghe — sarà necessario attendere l’esito degli esami tossicologici, che richiederanno circa 45 giorni.
Nel frattempo, la Procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire cosa sia accaduto in quelle ore e se vi siano state negligenze o comportamenti pericolosi durante la festa.
Sotto la lente anche gli oggetti ritrovati nella villa: bottiglie di alcolici, bicchieri, piatti, indumenti, compresi quelli indossati da Simona prima del bagno in piscina. I reperti sono stati sequestrati solo lunedì, due giorni dopo la morte, lasciando la villa incustodita nel frattempo. Il sequestro, convalidato dalla Procura martedì, è stato notificato alla famiglia il giorno seguente.
Proprio sulla gestione delle prime fasi dell’indagine si sono registrate tensioni tra la famiglia della giovane e gli inquirenti. Lunedì i magistrati hanno diramato una nota ufficiale per smentire quanto dichiarato dai familiari e dal loro legale, secondo cui nella zona della piscina non sarebbero state rinvenute tracce di alcol.
Ora l’attesa è tutta per gli esami tossicologici e per l’analisi dettagliata dei materiali sequestrati. Solo allora si potrà avere un quadro più chiaro su quanto accaduto nella notte tra il 2 e il 3 agosto, durante quella che doveva essere una semplice festa di fine studi, finita invece in tragedia.