“Simona Ventura mi bocciò a X Factor. Disse che ero poco credibile e non le piacevo per com’ero vestita. Non capì nulla di me, ma la ringrazio”: così Serena Brancale
- Postato il 10 giugno 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Serena Brancale è impegnata come giudice nello show di Amadeus “Like A Star”, in onda ogni mercoledì in prime time sul Nove, ma anche nella promozione del nuovo singolo dell’estate in duetto con Alessandra Amoroso “Serenata”. Un anno ricco di soddisfazioni per la cantautrice che ha calcato anche l’ultimo palco del Festival di Sanremo con la canzone “Anema e Core”.
In una intervista rilasciata a Il Messaggero sabato 7 giugno, l’artista ha ricordato: “Nel 2009 mi presentai a X Factor. Cantai ‘Non mi Chiedere’ scritta da Paola Cortellesi, ma fui scartata. Simona Ventura disse che ero poco credibile e non le piacevo per come ero vestita. Non capì nulla di me”.
“Tornai a casa demoralizzata, ma dopo quella delusione anziché buttarmi giù mi rimboccai le maniche e mi misi a studiare, procurandomi tutta l’attrezzatura per comporre al pc. Più tardi cominciai a fare feste private nella mia amata Puglia, prima i iscrivermi al corso di canto jazz al Conservatorio di Bari per perfezionare gli studi. Simona non l’ho mai più incontrata, ma oggi la ringrazio: forse se fossi entrata a X Factor non sarei arrivata qui. Penso ai ragazzi che a vent’anni escono d ‘Amici’ e non hanno piena consapevolezza di quello che gli sta succedendo. Ho visto giovani che dopo due anni di successo crollano psicologicamente”.
Il sodalizio artistico con Alessandra Amoroso è nato dopo le prove della cover dello scorso Sanremo, “If I Ain’t Got You” di Alicia Keys, come ha rivelato la cantante a Chi: “Il giorno mi ha chiamato e mi ha detto: ‘Scriviamo un pezzo insieme’. Ed è nato ‘Serenata’. Questa canzone è interessante perché c’è una sorta di sirtaki, il ballo tradizionale greco, che è molto romantico, poetico. Si parte lenti e si arriva a un’accelerazione, e poi è un brano made in Puglia, quindi ci trovi anche molta pizzica”.
E ancora: “Quando cercavo un’ospite per i duetti di Sanremo ho pensato a lei, sono partita dall’alto. E mi ha detto subito di sì. Ci siamo videochiamate e abbiamo cominciato a prenderci in giro, abbiamo superato subito l’imbarazzo di non conoscerci”.
Sul tormentone le idee sono chiare: “Il tormentone è un’operazione commerciale che ti dà il tormento, un’operazione musicale fatta in maniera eccelsa che piace a tutti. Ho sempre adorato i tormentoni, anche se, quando andavo al conservatorio, non ho mai pensato che a 36 anni ne avrei fatto uno. C’è un codice segreto dietro a un tormentone”.
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