Simone Fontecchio vuole una medaglia con l'Italia: "Il sogno di una vita". E spiega il passaggio a Miami
- Postato il 8 luglio 2025
- Di Virgilio.it
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È l’uomo designato per riportare l’Italia dove manca da più tempo (22 anni dall’ultimo bronzo europeo). Ma è anche soprattutto l’ultimo avamposto tricolore rimasto in NBA, in attesa che qualche giovanotto lo segua a ruota, vedi Saliou Niang e Momo Diouf impegnati nelle prossime settimane nella Summer League (e aspettando soprattutto Dame Sarr, destinato ad essere chiamato al primo giro nel Draft del 2026). La firma con i Miami Heat è ufficiale: nella notte italiana è stata ratificata la trade che ha portato il giocatore abruzzese sulla costa della Florida, e per Simone comincia tutta una nuova vita cestistica.
- A Miami, ma con un futuro incerto: "Vediamo che succede"
- Un addio "pacifico": "Ho chiesto io di essere ceduto"
- L'obiettivo dell'estate: "Voglio una medaglia con l'Italia"
A Miami, ma con un futuro incerto: “Vediamo che succede”
Intervistato da Il Centro, noto quotidiano abruzzese, Fontecchio ha delineato scenari a breve e lunga distanza, partendo proprio dallo scambio che l’ha visto protagonista. “Debbo ammettere che questa è una notizia ancora fresca, e per questo la devo metabolizzare. Non so cosa voglia fare di me Miami, ora non ci sto pensando più di tanto. Ho sperimentato già in passato il trauma di trasferirmi da una squadra all’altra, come il passaggio da Utah a Detroit, ma al netto di ciò vivo la cosa come una grande opportunità per conoscere sempre meglio gli Stati Uniti e il mondo dell’NBA”.
Il riferimento è alla prima cessione, quella che nel febbraio del 2024 l’ha visto trasferirsi dai Jazz ai Pistons. “In quell’occasione la dirigenza degli Utah Jazz fece una scelta puramente aziendale, preferendomi perdere per ottimizzare anche sull’incasso della cessione, ma ero felicissimo di andare a Detroit perché c’era un allenatore che mi stimava tanto (Monty Williams) e uno staff fantastico. Purtroppo nel giro di pochi mesi il coach è andato via, è arrivato Bickerstaff e io ho trovato sempre meno spazio”. Il culmine l’ha raggiunto nei play-off, dove è rimasto sempre seduto in panchina nella serie persa contro i Knicks per 4-2.
Un addio “pacifico”: “Ho chiesto io di essere ceduto”
Proprio lo scarso impiego nella post season è stata tra le ragioni che hanno portato Fontecchio a chiedere di essere ceduto. “Ho chiesto spiegazioni sul perché fossi stato escluso in modo tanto plateale dai play-off, ma al di là di ciò e della delusione che ho provato, sarò sempre grato a Detroit per le opportunità che mi sono state date.
Il fatto che hanno acconsentito di farmi cambiare aria lo considero comunque un bel gesto, sicuramente non così scontato, dato che ho lo scorso anno firmai un contratto piuttosto importante (8,3 milioni all’anno, scadrà nel 2026). Ho sempre dovuto lavorare tanto per dimostrare il mio valore, l’ho fatto a Bologna prima e a Milano poi, così come a Berlino, e continuerò a farlo anche in questo nuovo capitolo della mia avventura nel basket.
So che Miami potrebbe anche decidere di utilizzarmi per qualche altro scambio, ma adesso non mi pongo la questione e penso soltanto a EuroBasket”.
L’obiettivo dell’estate: “Voglio una medaglia con l’Italia”
Con la nazionale Fontecchio ha un conto da saldare: l’infortunio rimediato nella primavera del 2024 gli costò la possibilità di trascinare gli azzurri alle olimpiadi di Parigi, tanto che quella in programma a fine agosto diventerà per il giocatore abruzzese la manifestazione continentale della ripartenza, dal momento che non veste più la maglia della nazionale da due anni.
“Lo scorso anno l’assenza della maglia azzurra l’ho sentita forte e chiara. Purtroppo per noi che giochiamo in NBA è difficile riuscire ad essere presenti durante le finestre FIBA (praticamente impossibile), e questo mi costringerà ad arrivare a fine carriera con la consapevolezza di non poter aver avuto l’opportunità di giocare tante partire.
Quando ci sono appuntamenti come Europei o Mondiali devo fare di tutto per sfruttarli al massimo: vincere una medaglia con l’Italia è un mio obiettivo da sempre, e questo mi infonde la carica giusta per affrontare il torneo alle porte. Mi carica tantissimo poter rappresentare il mio Paese durante i tornei più importanti al mondo, così come è bellissimo condividere momenti speciali con tanti ragazzi con i quali sono cresciuto”.