Sinner: “Agli Australian Open ho pensato di mollare, gli altri giocatori mi guardavano in modo diverso. Mi sto allenando: alle volte ho un calo e non capisco perché”

  • Postato il 30 aprile 2025
  • Tennis
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Agli Australian Open non mi sentivo a mio agio, gli altri giocatori mi guardavano in modo diverso. Se ho pensato di mollare? Sì, mi è capitato”. Lo confessa Jannik Sinner, il numero uno del tennis italiano e mondiale, che si è raccontato in una lunga intervista con il direttore del TG1 Gian Marco Chiocci, andata in onda ieri martedì 29 aprile su Rai 1. L’altoatesino si è soffermato sulla sospensione di tre mesi concordata con la Wada che terminerà il prossimo 4 maggio e sul suo ritorno agli Internazionali d’Italia, in programma dal 7 al 18 maggio.

“La sospensione? È stato difficile da accettare, ma è andata così. Non mi divertivo più”

“L’anno scorso è stato stressante – ha raccontato Sinner – Ora ho di nuovo un obiettivo chiaro, mi sto allenando contro giocatori forti per capire qual è il mio livello attuale. A volte va molto bene, altre c’è un calo e non ho ancora capito il perché”, ha aggiunto. C’è qualcosa su cui il campione italiano è certo: “Sono molto contento di fare il mio ritorno a Roma, non c’è posto più bello. Mi manca la competizione e sono felice che questa fase sia terminata”. L’altoatesino ha ricordato cosa ha provato quando gli è stata comunicata la positività al Clostebol: “All’inizio non ho capito nulla di quello che è successo, poi mi hanno spiegato e per fortuna abbiamo saputo subito da dove fossero arrivati questi milligrammi. Ho fatto fatica ad accettarlo. Nella mia testa mi dicevo: ‘Non ho fatto nulla, perché devo accettare tre mesi di squalifica?’. Ma con il mio avvocato abbiamo parlato anche del peggiore dei casi e quindi abbiamo accettato l’accordo. È stato un anno difficile”, ha spiegato il tennista. Altrettanto complesso è stato continuare a giocare: “In campo dovremmo divertirci, ma io non mi divertivo più. Ho avuto la fortuna di avere intorno a me persone che mi hanno creduto come il mio team e la mia famiglia, mi ha dato la voglia di continuare. Anche se lo scorso anno è comunque andato tutto bene, non mi sono sentito una persona felice in campo”.

“Gli altri giocatori mi guardavano in modo diverso. Se ho pensato di mollare? Sì, mi è capitato”

A cambiare non è stato solo il suo stato d’animo, ma anche l’atteggiamento degli altri giocatori: “Prima degli Australian Open non ero molto felice, non mi sentivo a mio agio. Ho pensato di mollare tutto? Sì, mi è capitato. In mensa e negli spogliatoi i miei colleghi mi guardavano in modo diverso. Era pesante vivere il tennis così. Non volevo fermarmi, tre mesi sono troppi, ma alla fine un po’ di tempo libero con gli amici era qualcosa di cui avevo bisogno”, ha confessato il numero uno al mondo. Sinner ha risposto anche a chi lo aveva accusato di aver ricevuto un trattamento diverso: “Abbiamo tutti gli stessi protocolli. Non sono stato trattato diversamente, forse mi hanno controllato anche di più perché è andata avanti anche dopo, quando è stato rivisto tutto di nuovo dalla Wada”. Poi è intervenuto sui commenti ricevuti da altri atleti: “Ognuno è libero di dire ciò che vuole. Per me è importante che io sappia cosa è successo e quello che ho passato. Non auguro a nessuno di passare da innocente ad una cosa del genere”.

“Il momento più emozionante? Diventare numero uno al mondo, poi il Centrale di Roma e Torino”

Per Sinner, il 2024 è stato l’anno dei primi due Slam e delle ATP Finals di Torino. Il momento più emozionante però è stato un altro: “Quando mi hanno detto che sarei diventato numero uno al mondo (al Roland Garros, il 4 giugno 2024, ndr) è stata una sensazione incredibile perché riguarda l’anno intero. Un altro momento emozionante è quando entri sul Centrale a Roma o a Torino, sembra di stare in uno stadio da calcio”. L’atleta azzurro ha parlato dei suoi prossimi obiettivi: “Il Roland Garros viene prima di Wimbledon, quindi l’obiettivo è quello”. Poi ha commentato l’addio a fine stagione del suo coach Darren Cahill: “È una sua scelta, devo accettarlo. Ma in un anno possono cambiare tante cose, quindi vediamo”. E infine la Jannik Sinner Foundation, l’organizzazione no-profit annunciata proprio pochi giorni fa: “Il focus è sui bambini perché sono il nostro futuro. Spero di poterli aiutare”.

Verso gli Internazionali di Roma: “I tifosi italiani oggi si divertono di più. Non manca molto al mio ritorno”

Non è mancato infine un commento sul tennis italiano: “Nel maschile il cambio c’è stato quando Fognini ha vinto a Montecarlo, poi Berrettini con la finale a Wimbledon. Ora sta arrivando Musetti tra i primi dieci, ci sono Darderi, Sonego, Arnaldi e altri. Per un tifoso italiano è incredibile avere tanti azzurri nei tornei perché se ne esce uno ne hai altri cinque da guardare. Ti diverti molto di più”. E Sinner ha concluso con un saluto speciale: “Ormai non manca tanto. Ci vediamo a Roma!”.

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