Sinner e Musetti: due caratteri diversi, un tennis agli antipodi e quello strano feeling nato al Roland Garros (grazie a un sogno condiviso)
- Postato il 6 giugno 2025
- Tennis
- Di Il Fatto Quotidiano
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Jannik Sinner e Lorenzo Musetti: saranno loro i protagonisti delle semifinali maschili del Roland Garros, in programma oggi venerdì 6 giugno, a partire dalle 14:30. Una giornata all’insegna dell’azzurro, dunque, con il carrarino e l’altoatesino che proveranno a regalarsi una finale Slam tutta italiana allo Stade Philippe Chatrier. Ad aprire le danze sarà Musetti, con la sfida allo spagnolo Carlos Alcaraz, a caccia della quarta finale consecutiva su terra. A seguire – non prima delle 19 – il numero 1 al mondo impegnato contro il serbo Novak Djokovic, giunto forse all’ultima chiamata per il 25esimo titolo Slam in carriera. Due tennisti, Sinner e Musetti, molto diversi tra loro in campo, nel modo di giocare e non solo. Useranno armi diverse per provare a raggiungere un obiettivo comune: la finale.
Le differenze e le analogie tra Musetti e Sinner
Sarà quindi la grande occasione di Musetti e Sinner, i primi due italiani nell’Era Open a raggiungere la semifinale del Roland Garros nello stesso anno, emulando così quanto già successo a Roma un paio di settimane fa. Due caratteri molto diversi e due modi quasi opposti di interpretare la partita: da un lato l’altoatesino, sempre calmo e freddo nei momenti decisivi, ma capace di travolgere i suoi avversari con un ritmo asfissiante. Dall’altro il carrarino, impulsivo ed estroverso ma con un gioco più elegante e spettacolare. Una differenza che si riflette anche nel loro colpo migliore, il rovescio, che Sinner gioca a due mani, mentre Musetti con una. Poi, ancora, l’altoatesino fa la differenza da fondo campo, ma è meno efficace a rete; il carrarino, al contrario, brilla per varietà e tocco, ma fatica ancora a comandare il gioco con continuità. E infine la superficie di gioco, con quest’ultimo che predilige la terra, mentre Sinner è inarrestabile sul cemento.
In comune hanno sicuramente i risultati in campo, che ora arrivano con naturalezza: se il toscano si è preso la finale a Montecarlo, e le semifinali a Roma e Madrid, l’altoatesino è tornato dopo 3 mesi di sospensione e ha raggiunto la sua prima finale al Foro Italico. Da Parigi invece arrivano le dichiarazioni di stima reciproca che sembrano valicare il confine dell’essere semplicemente colleghi, ma dimostrano il loro forte senso di appartenenza al gruppo azzurro: forse un modo per dividersi le responsabilità nei confronti di un popolo di tifosi che ora, dopo più di 40 anni, è tornato definitivamente ad appassionarsi al tennis, uno sport in cui l’Italia – de facto – è attualmente la più forte al mondo.
Dalla “neutralità” di Musetti alle attestazioni di stima reciproca
La stima non è mai venuta meno, nemmeno in passato, anche se i due non sono mai stati legati da un punto di vista personale (a differenza di Sinner e Sonego, ad esempio). Alcuni mesi fa, Musetti aveva preferito mantenere una posizione “neutra” sul connazionale altoatesino, ancora al centro delle polemiche sul caso Clostebol, senza accennare ad un’amicizia che li legasse fuori dal campo: “Al nostro livello, so che solo Jannik è risultato positivo a questa sostanza. Quindi non dobbiamo togliere tutto quello che c’è di buono nel movimento tennistico italiano per questo. Ci sono molti controlli e molta trasparenza in questo sport. E non voglio pensare ad altro. Credo nella lotta antidoping”, aveva detto il carrarino a TennisMajors.
Va specificato, però, che il rispetto tra i due non è mai mancato e sono moltissime le attestazioni di stima reciproca. Che però sono esplose specialmente nell’ultimo periodo, in particolare durante questo Roland Garros: “Sono contento di quello che sta facendo Lorenzo (Musetti, ndr), si merita tutto. Ha trovato tanta stabilità dentro e fuori dal campo ed è fortissimo. Ora è n. 7 al mondo, il prossimo step sarà i primi 5”, ha detto Sinner pochi giorni fa in conferenza stampa. Lodi a cui sono seguite quelle del carrarino: “Lui elogia il mio gioco e io ovviamente elogio il suo, è il numero uno al mondo, le sue parole hanno un peso. Sentire certi complimenti da un campione è davvero piacevole”.
Ed entrambi riconoscono che questa diversità, in futuro, potrebbe tramutarsi anche in una rivalità – sana e sportiva -, che li porterebbe a migliorarsi: “Se potessi rubargli qualcosa, ciò che mi rende più geloso è sicuramente la sua mentalità”, ha detto Musetti del compagno di Nazionale. Mentre Sinner ne aveva elogiato la spettacolarità in campo: “Sono il suo primo tifoso, (contro Rune, ndr) ha giocato un tennis incredibile, decisamente molto più bello da vedere rispetto al mio”, aveva spiegato il numero uno al mondo.
Diversi sì, ma vincenti entrambi, almeno a partire dal 2024, anno dei 2 titoli Slam dell’altoatesino e della medaglia di bronzo olimpica del toscano. E ancora di più negli ultimi due mesi, trascorsi con Musetti che ha praticamente “sostituito” Sinner durante la sua sospensione arrivando in fondo a tutti i tornei su terra. E che ora invece lo affianca, come dimostra la semifinale raggiunta dal carrarino anche a Roma e a Parigi. Ora manca forse l’ultimo tassello a sancire la nascita di una splendida rivalità sportiva: una finale da avversari. “Sarebbe bello, è qualcosa che entrambi vorremmo provare a realizzare, ma abbiamo un match difficile entrambi”, le parole di Sinner. E chissà che non possa essere la cornice Slam del Roland Garros (la finale è in programma domenica 8 giugno) l’occasione giusta per infrangere un altro – l’ennesimo – record nazionale.
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