Sinner in crisi, giornata brutta per Macron e la politica, bella per Gattuso e l’Italia sportiva
- Postato il 9 settembre 2025
- Politica
- Di Blitz
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Proviamo a fare una sintesi della giornata di ieri.
In Francia cade il sesto governo dell’èra Macron, un attentato a Gerusalemme provoca sei morti, in Italia continua la rissa per le elezioni regionali, a Budapest gli azzurri di Gattuso vincono per 5 a 4 una partita folle, in Calabria si candida a governare la regione un signore che non sa nemmeno quanti capoluoghi di provincia esistono in quella terra, John Elkann rischia i servizi sociali come Silvio Berlusconi,
Sinner è in crisi, che cosa lo affligge? Velasco porta sul tetto del mondo le pallavoliste italiane e vanta titoli che non ha nessun altro, a Parigi – miracolo – destra e sinistra vanno a braccetto pur di mandare a casa Emmanuel Macron.
Per grazia di Dio, da dove cominciamo? Forse dall’ultimo tango che sta ballando proprio lui, il presidente, che ha sempre dettato legge perché guidava la “grandeur”. Mai come oggi, ci si trova di fronte ad una crisi che mette insieme Marine Le Pen e Jean Luc Melenchon come dire il diavolo e l’acqua santa.
“Potete cancellare il governo non la realtà”, dice al suo popolo il premier che viene sconfitto da una valanga di no: 364 contro 194. Come aveva potuto rimanere a guidare il Paese un personaggio così inviso?
Quel sorrisetto di Macron

Oggi se lo chiedono anche i francesi, molti dei quali vorrebbero ripetere la rivoluzione (si fa per dire) e voltare davvero pagina in una Nazione i cui fondi pubblici sono in condizioni pietose tanto che non si riesce ad approvare un bilancio che è uno.
Domani la Francia si ferma: “Blocchiamo tutto”, si grida. Maggioranza e opposizione hanno un solo obiettivo, quello di mandare a casa l’inquilino dell’Eliseo. Si, ma come? Prima si deve andare alla ricerca di un nuovo premier, compito assai difficile.
Poi si penserà a Macron che non ci pensa nemmeno a dimettersi perché la poltrona su cui siede gli piace moltissimo. “Si vada al voto”, strepita Marine Le Pen, “di questa situazione non ne possiamo più”, ma la destra d’oltr’Alpe che ha tanti voti nel suo carniere non ha la minima possibilità di vincere e governare. Allora, quale sarà il futuro della Francia? Forse solo l’Altissimo lo conosce, però non si pronuncia come è suo solito.
Si legge con curiosità quel che avviene a Parigi e dintorni, perchè lo ricordiamo bene il sorrisetto di Macron quando i giornalisti gli chiesero cosa ne pensava di Silvio Berlusconi che allora era il primo inquilino di Palazzo Chigi.
I nostri esecutivi non duravano molto, è vero, ma adesso chi dovrebbe mostrare altrettanta ironia dovremmo essere noi che preferiamo leggere e semmai solo commentare senza pronunciarci sulle disgrazie altrui.
Sinner, cherchez la femme?
Perché di argomenti su cui lacrimare ne abbiamo tanti non solo politicamente, ma anche dal punto di vista sportivo. Jannik Sinner ha ceduto lo scettro di primo della classe ad un giovanotto spagnolo che si presenta sui campi da tennis indossando una canottiera di un rosa scolorito che fa inorridire gli spettatori di Wimbledon.
Ma chi se ne frega della poca eleganza di Carlos Alcaraz. occupiamoci invece della crisi del nostro ex numero uno del mondo. Forse il sostantivo “crisi” piacerà a pochi, in specie ai suoi ultras, ma la verità indiscutibile è questa e sarebbe sciocco negarla.
Cosa è che non va nel bel giovanotto dai capelli rossi? Il suo tennis è sbiadito, i suoi colpi non sono più quelli di prima, soffre di cali fisici ed i risultati sono diversi da quelli di una volta. C’è chi sostiene che la squalifica per sospetto doping, lo abbia cambiato, rendendolo insicuro. Ha paura che la gente sugli spalti non sia più con lui.
A New York, ad esempio, il tifo era in gran parte per lo spagnolo e Jannik ne soffriva anche se pareva infischiarsene. Da che cosa dipende? Il suo aspetto non è quello di un piacione come Berrettini, le ragazze non sono con lui perché il loro prototipo è un altro.
Al contrario, non sono pochi coloro i quali credono che il suo calo sia proprio dovuto agli incontri romantici degli ultimi mesi. Prima una tennista russa, ora una modella: due bellissime ragazze per le quali si può perdere la testa e tralasciare gli allenamenti.
Una terza ipotesi è quella della notorietà: non aveva l’abitudine ad una ovazione plenaria e ha ceduto alla fama concedendo troppo alla pubblicità ed agli spot che non lo hanno lasciato in pace nemmeno un momento. Sta di fatto che Sinner non dimostra più quella sicurezza di alcuni mesi fa.
Si deve ricominciare da capo? Assolutamente no: si deve solo pensare di rimettere il tennis al primo posto e gli altri propositi in seconda fila. Se sarà così, non tarderà il tempo che lo rivedremo primeggiare e magari mettere al tappeto l’avversario che non sa proprio vestirsi quando scende in campo .
Leggiamo perplessi che John Elkann dovrà pagare alla giustizia una sua furbizia sulle tasse da pagare per l’eredità. Una questione di soldi, insomma. Chi lo avrebbe potuto immaginare ai tempi in cui l’avvocato andava al ristorante e diceva al cameriere che non aveva soldi in tasca per poter pagare. Coloro che sono sono venuti dopo di lui, forse di danaro ne hanno troppo e non se ne vogliono privare anche se questi servono gioco forza per l’erario.
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