Sinner, la retromarcia di John McEnroe: “Sono stupito da quello che ha fatto”. Poi l’ammissione sul caso doping
- Postato il 28 agosto 2025
- Di Virgilio.it
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Il numero 1 in classifica è seriamente in pericolo ma la vetta del ranking sembra essere una preoccupazione più per media e tifosi che per Jannik Sinner. Il tennista altoatesino è concentrato solo sul campo e sulla voglia di provare a cercare il bis agli US Open a cominciare dalla difficile sfida con Poryrin.
Il tentativo di uguagliare Federer
L’ultima volta che un tennista è riuscito a vincere due volte di seguito gli US Open risale al 2008 quando l’impresa è riuscita a una leggenda come Roger Federer. Ora Sinner ci prova non solo nel tentativo di conquistare il quinto slam della sua carriera ma anche per provare a difendersi dall’attacco di Carlos Alcaraz in vetta alla classifica ATP. Lo spagnolo ha dimostrato di essere in grandissima forma sbaragliando anche la concorrenza di Bellucci e ora sulla sua strada trova un altro italiano, Luciano Darderi. Mentre per Sinner c’è la sfida con l’australiano Popyrin.
La sorpresa di McEnroe
Ad analizzare questo momento di Sinner, ci prova una leggenda del tennis come John McEnroe che non nasconde un po’ di sorpresa per quello che sta realizzando il tennista italiano. Una crescita che attribuisce anche alla scelta di affidarsi a un coach come Darren Cahill: “Conosco molto bene il suo primo allenatore che lo ha seguito da giovanissimo, Riccardo Piatti, che ha fatto un gran lavoro. Ma era arrivato un momento in cui Sinner aveva bisogno di qualcosa in più, un po’ come ha fatto Coco Gauff che ha deciso di cambiare allenatore. Cahill è uno dei migliori allenatori, e non parlo solo di tennis. Per me dovrebbe essere nella Hall of Fame”.
Ma nonostante il lavoro di Cahill, McEnroe non nasconde un po’ di sorpresa: “Sinner sta giocando a un livello che non mi sarei aspettato in questo momento della sua carriera. Sono davvero sorpreso da quanto sia bravo”.
L’ammissione sul caso doping
Il 2025 di Sinner è cominciato con la vittoria degli Australian Open ma è proseguito con una sospensione di tre mesi che poteva essere un momento molto difficile da superare: “Ha affrontato un periodo molto complicato a causa di questa vicenda doping – continua McEnroe a Espn – Non so esattamente tutto quello che è successo ma di sicuro ha dovuto giocare con tanta pressione addosso. Ha gestito tutto alla grande, è andato in Australia e ha vinto. E paradossalmente forse i tre mesi di sospensione lo hanno aiutato anche a riorganizzarsi sotto alcuni punti di vista”.