Sinner, Londra non è Parigi: il tifo educato e silenzioso di Wimbledon fa ancora più rumore dopo il Roland Garros

  • Postato il 14 luglio 2025
  • Di Virgilio.it
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Wimbledon è il tempio del tennis, il luogo più iconico ed elegante di questo sport e che ogni anno mette in mostra la solita incredibile correttezza del pubblico british. Una compostezza che nel suo silenzio religioso fa ancora più rumore dopo il Roland Garros finito al centro delle polemiche per il comportamento di molti suoi tifosi e che questa volta non ha giocato un ruolo fondamentale nell’accesa sfida in finale tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz.

Roland Garros e il tifo contro

Poco più di un mese fa si concludeva la 124esima edizione del Roland Garros, passata alla storia per l’incredibile finale tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, ma anche per le tante polemiche riguardanti il tifo degli spettatori francesi, finiti in più occasioni nel mirino di vari giocatori che si sono ritrovati a giocare in un clima ostile quando hanno affrontato tennisti di casa, venendo ogni tanto disturbati anche durante i punti o prima di servire una seconda.

Una situazione simile l’ha vissuta anche Sinner, non tanto però quando ha affrontato i transalpini Arthur Rinderknech e Richard Gasquet, ma quando si è ritrovato in finale contro Alcaraz, il quale aveva catalizzato tutto il tifo degli spettatori, che a ogni errore di Jannik esultavamo in maniera smodata, certamente perché felici per il loro nuovo beniamino, ma comunque non dando una grande prova di correttezza.

Londra e Parigi, quanta differenza di stile

Una situazione spiacevole, sopratutto perché si tratta di uno dei quattro tornei dello slam e soprattutto se paragonata a quella a cui si è assistito durante tutto il torneo di Wimbledon. Il torneo londinese è da sempre considerato il più elegante del circuito, così come il suo pubblico, sempre corretto e mai “protagonista” in negativo, a testimonianza proprio della celebre raffinatezza british.

Un pubblico non certo fatto di mummie, ma che si fa sentire esclusivamente quando gli è concesso, al termine di un punto o prima di un altro per sostenere magari il proprio beniamino o evidenziare uno scambio che è valso il prezzo del biglietto – o per essere più precisi, della coda per prendere il biglietto – e mai infastidendo i giocatori, nemmeno quando in campo erano presenti tennisti britannici che si ritrovavano sotto nel punteggio. Insomma, tutt’altro universo rispetto a Parigi.

Il centre court tutto per Jannik sul match point

Una condizione che certamente avrà favorito Sinner rispetto al Roland Garros, dove si era ritrovato a giocare con quasi tutto il tifo dello stadio contro e a sopportare alcuni atteggiamenti un po’ sopra le righe degli spettatori, tanto che il giudice di sedia si era ritrovato a dover intervenire in più occasioni, mentre durante la finale di Wimbledon è successo forse solo una volta, quando ha ricordato di non stappare bottiglie di Champagne durante i punti.

Nonostante Alcaraz fosse il duplice campione in carica e con la sua personalità solare e il suo gioco spettacolare si ritrovi quasi sempre con tutto il tifo a favore, in finale a Wimbledon gli spettatori sono stati incredibilmente corretti ed equamente divisi tra i due, con nessuno che si è mai permesso di infastidire l’avversario del proprio beniamino, forse anche perché giustamente impegnati a osservare lo spettacolo che i due stavano mettendo in campo – e che comunque, parlando dal punto di vista del livello espresso non è comunque pari a quello a cui si è assistito al Roland Garros.

A dire la verità anzi in alcuni frangenti i tifosi sembravano quasi essere più schierati dalla parte di Sinner, aspetto che però è diventato davvero evidente solo nel finale, quando al momento di servire per il suo secondo match point il pubblico ha caricato Jannik intonando il suo nome, forse anche perché memori delle occasioni sprecate a Parigi e della sua sofferenza al termine dell’incontro

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