Sinner meglio di Alcaraz per gli hacker cinesi: i dati cerebrali di Jannik rubati per scopi militari
- Postato il 18 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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Carlos Alcaraz gli avrà anche soffiato il vertice della classifica Atp, ma Jannik Sinner resta il miglior tennista al mondo non solo per i suoi tifosi, ma anche… per gli hacker cinesi. Alcuni pirati informatici avrebbero infatti rubato i dati cerebrali dell’altoatesino e venduti al governo cinese per scopi militari.
- Sinner, il “robot” del tennis mondiale
- L’inchiesta sul furto di dati
- L’app violata
- La violazione della privacy dei tennisti
Sinner, il “robot” del tennis mondiale
Prima delle recenti sconfitte con Carlos Alcaraz e il sorpasso dello spagnolo al vertice della classifica Atp, Jannik Sinner era stato spesso definito “un robot” per la sua capacità di tenere i nervi saldi anche nei momenti più caldi della partita. Questa definizione, ad esempio, è stata ripetutamente usata da Alexander Bulbik, avversario e amico di Sinner, che in più occasioni l’ha definito “non umano”. Beh, la stessa opinione del kazako la avrebbero un gruppo di hacker, accusati da una recente inchiesta made in Usa di aver rubato i dati cerebrali di Sinner per poi rivenderli alla Cina per scopi militari.
L’inchiesta sul furto di dati
L’indagine in questione è stata condotta dal giornalista investigativo americano Pablo Torre, autore di vari scoop oltreoceano ma anche discusso per i suoi metodi di lavoro: recentemente, Torre ha accusato i Los Angeles Clippers di aver provato ad aggirare i limiti riguardanti il salary cap dell’Nba per ingaggiare il fuoriclasse Kawhi Leonard. Nel suo ultimo podcast, Torre ha parlato di un’inchiesta condotta negli ultimi 6 mesi con l’aiuto di Hunterbrook Media secondo cui i dati sensibili di diversi atleti di massimo livello – tra cui Sinner – sarebbero stati trafugati da alcuni hacker e messi a disposizione del governo cinese per addestrare i soldati del futuro.
La capacità di concentrazione, di previsione delle mosse dell’avversario e soprattutto la lucidità con cui Sinner affronta i momenti più difficili dell’incontro, d’altra parte, sono qualità che tornerebbero utili a qualsiasi combattente, in qualunque scenario di battaglia.
L’app violata
I pirati informatici, in particolare, sarebbero riusciti a entrare in possesso dei dati riguardanti le onde cerebrali di Sinner hackerando l’app FocusCalm, utilizzata da molti sportivi di alto livello con finalità di mental training. Tra l’altro nel podcast la tesi di Torre viene avallata da Riccardo Ceccarelli, esponente di Formula Medicine, società che ha lavorato con Sinner fornendogli assistenza in vista di alcuni tornei.
La violazione della privacy dei tennisti
L’entourage di Sinner non ha commentato la notizia, che se fosse confermata avvierebbe un nuovo allarme circa la privacy degli atleti e in particolare dei tennisti di alto livello. Qualche mese fa, nello scorso febbraio, a finire sotto i riflettori furono gli organizzatori dell’Atp 500 di Rio de Janeiro, accusati di aver pubblicato sul web dati sensibili di vari tennisti – da Alcaraz a Musetti – rendendoli fruibili per chiunque si collegasse al sito della manifestazione. Un errore clamoroso, ma probabilmente meno inquietante dell’idea di un soldato del futuro in possesso dello stesso istinto da killer di Sinner su un campo da tennis…