Sinner-Musetti, due stelle del tennis a New York. Tutto quello che c’è da sapere sui due campioni Made in Italy
- Postato il 3 settembre 2025
- Di Panorama
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Sono nati a 516 chilometri di distanza, Google Maps racconta che ci vogliono circa sei ore in auto da San Candido, paese natale di Jannik Sinner a pochi chilometri da Dobbiaco e Carrara, città che ha visto nascere Lorenzo Musetti. Jannik, poi cresciuto a Sesto Pusteria, si svegliava con davanti le montagne delle Dolomiti, Lorenzo correva in spiaggia e si tuffava nel blu del mar Tirreno. Era l’inizio del nuovo millennio, il 16 agosto 2001 Hans Peter Sinner e la moglie Siglinde festeggiano la nascita di Jannik, dopo aver adottato qualche anno prima Mark, convinti di non poter avere figli naturali. Pochi mesi dopo, il 3 marzo 2002, a Carrara, Sabrina Musetti dava alla luce Lorenzo e rendeva felice papà Francesco.
Jannik tra sci, calcio e tennis
Di certi campioni si dice che siano predestinati, che i segnali si intuiscono sin dai primi anni di vita e in effetti è stato così per Sinner e Musetti anche se i percorsi sono stati diversi. Jannik ha iniziato presto a sciare e a vincere gare, battendo spesso ragazzi che poi sarebbero entrati nella squadra Nazionale di sci, poi è stato fulminato dalla passione per il calcio. Maglia numero dieci, grande tecnica ed era già finito sul taccuino di qualche osservatore quando iniziò a giocare a tennis e capì subito che quella era la strada giusta per diventare il più bravo di tutti. Quando lo nota Riccardo Piatti e lo porta nella sua accademy a Bordighera Jannik ha già scelto il tennis e oltre ad allenamenti maniacali di giorno, la notte passa ore a ore davanti al video a vedere le partite dei grandi campioni: “Devo imparare i colpi alla perfezione, solo allora potrò essere il migliore”.
Lorenzo nato con la racchetta in mano
Quando Lorenzo Musetti ha preso in mano per la prima volta la racchetta quell’attrezzo era quasi più grande di lui. Ma si è divertito subito e non ha più smesso di cercare di colpire la pallina nella maniera più imprevedibile possibile. Papà Francesco lo portava al centro sportivo della Polizia municipale della Doganella oppure a casa della nonna dove Lollo si allenava in garage sparando palline contro il muro. Poi la decisione di trasferirsi dallo Junior Tennis club di Carrara a La Spezia, dove ogni giorno la mamma lo accompagnava con la sua Fiat Panda. Lì ha conosciuto Simone Tartarini, il coach che ha ancora adesso e dal quale è inseparabile. Spesso criticato per non aver scelto allenatori più importanti, Musetti ha sempre risposto senza esitazioni: “Non mi separerò mai da lui”.
Il rovescio a una mano o a due?
Anche nell’interpretazione del gioco Sinner e Musetti sono molto diversi e per questo l’incontro di stanotte a New York promette grande spettacolo, anche se finora nei tre confronti diretti ha sempre vinto l’altoatesino. E’ il rovescio il segno distintivo di entrambi, un colpo che giocano con modalità completamente diverse. Musetti usa una sola mano, nello stile dei grandi tennisti degli anni 6o’ e 70′, Sinner impugna la racchetta con entrambe le mani e aumenta così la potenza del colpo riuscendo a mantenere inalterata la precisione. Sul cemento dell’Artur Ashe Musetti può destabilizzare Jannik con il back e gli attacchi lungolinea, ma Sinner ha dalla sua una maggiore potenza e la velocità della superficie di New York potrebbe mettere in difficoltà anche uno con il braccio di Musetti.
Carattere e passioni
Anche l’avvicinamento al match è completamente diverso. Musetti ha confessato che gli piace girare per New York, passeggiare in una grande città dove nessuno lo nota lo fa rilassare. Poi la cosa più importante è avere al suo fianco la famiglia, nella grande mela lo hanno raggiunto la compagna Veronica Confalonieri con il figlio Lodovico. La coppia a maggio scorso ha annunciato la nascita di un secondo figlio. Per Jannik Sinner invece il relax durante gli Us Open è dormire tanto nel suo albergo, piuttosto anonimo e molto discreto. Si concede qualche cena col suo staff nei ristoranti italiani e ogni tanto una capatina sulla Quinta strada al negozio Lego dove acquista mattoncini per costruzione, la sua grande passione. A New York non si è ancora vista la fidanzata Laila Haanovic (fotografata a Venezia), ma prima del torno newyorkese Jannik ha ammesso di essere innamorato senza per altro mai nominarla, perchè il numero al mondo tiene molto alla sua vita privata. Ovviamente Sinner e Musetti tifano anche per squadre di calcio diverse: Jannik adora il rossonero del Milan ed è stato spesso ospite del club a San Siro mentre Lorenzo è un accanito tifoso della Juventus.
Le scaramanzie
Tutti gli atleti ne hanno qualcuna, chiamatele scaramanzie o abitudini a seconda di quanto credete al fatto che ripetere certe operazioni possa portare al successo. Sinner li ha definiti “solo dei rituali”. Fatto sta che passa con il piede destro e mai col sinistro sulle righe del campo, fa rimbalzare la palla 7 volte sul primo servizio e 5 sul secondo e va sempre in bagno prima di entrare in campo. E Musetti? Lorenzo sceglie sempre una doccia negli spogliatoi all’inizio del torneo e non la cambia più, porta un anello dello zio al dito medio della mano destra e al collo ha un crocefisso e un peperoncino porta fortuna regalato dalla nonna. In conclusione cosa hanno in comune? Praticamente niente, ma come giocano bene a tennis.