Sinner torna a fare Sinner, neanche il miglior Shelton e il gomito gli fanno paura: “Ho giocato il mio miglior tennis”
- Postato il 9 luglio 2025
- Tennis
- Di Il Fatto Quotidiano
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Jannik Sinner torna a fare Jannik Sinner. Dopo il jolly pescato contro Grigor Dimitrov negli ottavi e dopo 48 ore di preoccupazioni per via delle condizioni del gomito destro, è arrivata la risposta che serviva. Quella che riporta il sereno, cancella ogni perplessità, rialza la fiducia. È la vittoria su Ben Shelton nei quarti di finale di Wimbledon per 7-6 6-4 6-4, che regala al numero 1 del mondo il ritorno in semifinale ai Championships dopo due anni. L’azzurro supera ancora una volta lo statunitense, come già era accaduto un anno fa, sempre a Londra, e nell’ultimo Australian Open. Ottocento punti che rafforzano il margine nel ranking su Carlos Alcaraz. Con questa vittoria infatti l’azzurro guadagna, mentre lo spagnolo al massimo potrà andare in pari in caso di tris di vittorie a Wimbledon dopo le due delle ultime due edizioni.
È stata una prestazione solidissima, soprattutto al servizio. Tre set in cui Sinner ha controllato l’esuberanza dell’avversario, gestendo la partita e colpendo poi nel momento giusto. Una vittoria chirurgica e di grande sostanza, che allontana ogni dubbio sorto negli ottavi. Sinner si è preso tutti i punti importanti, comandando da fondo campo senza appello. Insomma, è tornato quello di sempre. Shelton ha provato a impensierire l’azzurro, ma ancora una volta ha dovuto chinare il capo alla maggiore concretezza e al dominio del numero 1 del mondo. “Oggi sono riuscito a giocare il mio tennis. Wimbledon è il torneo più speciale, essere di nuovo in semi è fantastico”, ha dichiarato Sinner nell’immediato post-gara. Sì, il problema al gomito sembra davvero alle spalle.
Primo set – Reattivo, preciso, concentrato. Servono pochi punti per capire che è tutto un altro Sinner rispetto a quello visto contro Dimitrov. L’azzurro prova subito ad impensierire lo statunitense, senza però arrivare vicino a palla break. Shelton infatti riesce a far prevalere la potenza del suo servizio. Un inizio equilibrato, senza grandi scossoni: 2-2, 3-3, 4-4. Il numero 1 del mondo non concede nulla nei suoi turni, domina, in attesa della chance giusta. Sul 5-5 Sinner prova ad alzare la pressione, ma Shelton non si disunisce. Inevitabile così il tie-break, e il primo allungo è dello statunitense: 2-0. Sinner però recupera subito sul 2-2, e poi prende lui l’iniziativa. Altri quattro punti consecutivi, un mini-break dietro l’altro, fino al 7-2 conclusivo. Al 7-6 di parziale.
Secondo set – Ripercussioni. Sono quelle che Shelton non avverte. Lo statunitense prova subito la reazione, costruendosi due palle break (le uniche del match) sull’1-0. Siamo 15-40, ma Sinner risale e si salva. I turni di servizio continuano a caratterizzare l’andamento della partita. Anche Sinner ha una chance sul 4-3 ma lo statunitense annulla tutto con un diritto profondo dal centro del campo, e così si prosegue on serve. Sembra che tutto debba concludersi con un altro tie-break, e invece il numero 1 del mondo trova il guizzo giusto, chirurgico. Sul 5-4 l’azzurro alza il livello, risponde a tutto e alla fine trova il break, che però è anche l’intero set: 6-4.
Terzo set – Anche il terzo set non si snatura. Si procede on serve, con Shelton che prova ancora a dare una scossa alla partita, riaprire uno spiraglio. Sinner invece continua a non lasciare spazio, a gestire bene e senza particolari problemi. Il punteggio segue il suo percorso naturale senza palle break. Lo statunitense ci prova sul 4-4, ma arriva solo sul 30-30. Sinner scaccia ogni pressione, e sale 5-4. La pressione è di nuovo al massimo, Shelton non ha margine d’errore. Anche l’azzurro spinge il rivale sul 30-30. E a differenza dello statunitense, colpisce ancora. E stavolta in maniera definitiva. Il controbalzo di diritto di Shelton termina lunghissimo. È 6-4. È ancora semifinale.
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