“Sistema Sorrento”, il dossier sull’avvocato anticorruzione nella scrivania del sindaco arrestato
- Postato il 3 luglio 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Era in preparazione un dossier per neutralizzare il legale dell’anticorruzione al Comune che ha contribuito a scoperchiare il “Sistema Sorrento”. Stava bollendo qualcosa contro chi aveva analizzato le anomalie intorno a una dozzina di gare e appalti. Quelli delle presunte corruttele per le quali è finito in carcere l’ormai ex sindaco Massimo Coppola, il caso più grave tra i 27 indagati complessivi.
E’ l’ipotesi investigativa collegata a un documento ritrovato durante la perquisizione della Finanza all’ex primo cittadino nel suo ufficio in Municipio: la memoria difensiva dell’avvocato Donatangelo Cancelmo, legale dell’Ente, in risposta a un procedimento disciplinare aperto per un esposto su presunte omissioni nelle comunicazioni all’Ordine degli Avvocati sul suo rapporto di lavoro. Procedimento peraltro archiviato pochi giorni fa.
Tra poche ore si svolgerà a Sorrento una riunione del comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico presieduta dal prefetto di Napoli Michele Di Bari. Le fonti consultate da ilfattoquotidiano.it assicurano che non c’è relazione tra questo appuntamento e le indagini sull’amministrazione comunale. Ma l’Odg della seduta, alla quale ovviamente parteciperà anche la commissaria prefettizia di Sorrento Rosalba Scialla, non è stato diffuso.
Tornando alle indagini dei pm oplontini: che ci facevano quelle carte nel tiretto della scrivania del primo cittadino? Non potevano essere nella disponibilità di Coppola: sono atti riservati tra Cancelmo e i dirigenti comunali preposti al disciplinare. Che ora sono cambiati: con Coppola in carcere da sei giorni e con la lettera di dimissioni già firmata, il 26 maggio la giunta ha approvato una delibera di rotazione degli incarichi dirigenziali per eliminare le incompatibilità emerse con le accuse contenute nei decreti di perquisizione. Due ore prima che anche vice sindaco, assessori e consiglieri si dimettessero in blocco, determinando lo scioglimento dell’amministrazione comunale e il commissariamento. Prima, il collegio disciplinare era composto da tre persone, tra cui due dei principali indagati del ‘Sistema Sorrento’. Ora questa responsabilità è in carico a un dirigente estraneo all’inchiesta.
L’avvocato Cancelmo ha sicuramente dato fastidio a qualcuno, il procedimento era stato aperto sulla base di una lettera anonima. Insieme al segretario comunale Candida Morgera, il legale ha lavorato (e lavora) all’anticorruzione, ovvero ai controlli sugli appalti sospetti – il Campo Italia, le ricchissime campagne di comunicazione affidate a persone vicine a ‘Lello il Sensitivo’, la pubblica illuminazione – e sugli esposti ricevuti dal consigliere Pd Ivan Gargiulo. Di qui la trasmissione degli atti alla Procura di Torre Annunziata guidata da Nunzio Fragliasso e l’avvio delle indagini del pm Giuliano Schioppi. Culminate nell’arresto in flagranza di mazzetta di Coppola e del suo staffista Francesco Di Maio, il giornalista padre-padrone del settimanale ‘Agora’, che dal giorno delle manette ha chiuso le pubblicazioni. Cancelmo lavora anche ai solleciti sulle materie degli abbattimenti edilizi e si è occupato anche degli abusi di un pregiudicato sorrentino per reati di abusi e di violenza, citato in tre recenti interrogazioni parlamentari dei deputati Francesco Borrelli e Sergio Costa. L’ultima risale al 15 maggio, pochi giorni prima dell’arresto di Coppola: firmata dall’ex ministro M5s Costa, ipotizzava anomale pressioni e condizionamenti sul sindaco dietro la scelta di non costituire parte civile il Comune in un processo a carico del pregiudicato.
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