Siti porno, scatta l’obbligo di verifica dell’età: ecco come funziona in Italia e in Europa

  • Postato il 13 novembre 2025
  • Di Panorama
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L’era del semplice clic su “Ho più di 18 anni” finisce qui: dal 13 novembre, infatti, parte l’obbligo di verifica dell’età per accedere ai siti. Entrano in vigore le norme dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per rafforzare la tutela dei minori online. La misura riguarda 48 portali già individuati dall’Agcom, tra cui i giganti del porno come Pornhub, Xvideos, YouPorn e OnlyFans. Per poter operare in Italia, questi siti dovranno garantire che gli utenti siano maggiorenni attraverso un sistema di controllo certificato. In caso contrario, scatteranno sanzioni fino a 250 mila euro e, nei casi più gravi, il blocco totale del sito sul territorio nazionale.

Come funziona la verifica dell’età sui siti porno: il sistema “a doppio anonimato”

La nuova procedura imposta da Agcom introduce un meccanismo più sofisticato, ispirato ai modelli già sperimentati in Germania e Regno Unito. Il principio base è quello del “doppio anonimato”, un sistema che tutela la privacy degli utenti e impedisce qualsiasi collegamento diretto tra la loro identità e il sito visitato. In pratica d’ora in avanti ci sono due fasi. Prima avviene l’identificazione presso un ente terzo certificato, un soggetto indipendente e accreditato, che verifica la maggiore età dell’utente e rilascia una “prova dell’età”, in concreto una chiave digitale che conferma soltanto che la persona è maggiorenne. Un’identificazione simile a quella che si fa per ricevere lo SPID per esempio: documenti d’identità, riconoscimento facciale con confronto biometrico ecc. Successivamente scatta l’autenticazione, il passaggio in cui quella prova viene associata all’utente che sta tentando l’accesso. Il sito riceve unicamente una risposta binaria: “sì” o “no” sulla maggiore età, senza mai conoscere nome, documento o altri dati sensibili.
Agli utenti sarà possibile identificarsi anche tramite app dedicate installate sul proprio smartphone, in modo analogo ai portafogli digitali d’identità. Queste applicazioni, certificate da Agcom, consentiranno di generare direttamente sul dispositivo la prova della maggiore età, senza trasmettere dati personali ai portali porno. Non sarà invece possibile usare SPID o CIE (Carta d’identità elettronica). L’uso di sistemi pubblici, spiega l’Autorità, violerebbe il principio del doppio anonimato, perché i provider di identità digitale potrebbero tecnicamente sapere a quale sito l’utente sta accedendo. Tutte le operazioni dovranno restare tracciabili, trasparenti e controllabili dall’Agcom, che avrà il compito di vigilare sul rispetto delle regole da parte dei portali e degli enti di verifica.

I limiti e i punti critici del nuovo sistema di verifica dell’età per accedere ai siti pornografici

Ci sono alcune criticità nel sistema. In primo luogo, l’efficacia tecnica è facilmente aggirabile. Le VPN e i proxy consentono infatti di simulare una connessione da un altro Paese, eludendo così i blocchi geografici e accedendo ai siti come se ci si trovasse all’estero. È lo stesso meccanismo già osservato nel Regno Unito, dove il traffico verso i portali per adulti è diminuito, ma l’uso di VPN è esploso.
C’è poi il rischio della discriminazione digitale: chi non possiede uno smartphone compatibile, un documento digitale o una connessione stabile potrebbe essere escluso dall’accesso legittimo.
Sul fronte privacy restano timori legati alla sicurezza dei dati, perché i sistemi di verifica, pur anonimi, diventano potenziali bersagli per attacchi informatici. Infine, l’efficacia della misura dipenderà dal controllo costante dell’Agcom e dalla collaborazione con i gestori dei siti: senza un monitoraggio continuo, il rischio è che la norma resti più simbolica che realmente operativa.

Quali sono le regole in Europa sull’accesso ai siti per adulti

Come si regolano gli altri Paesi europei sull’accesso ai contenuti per adulti? Nel Regno Unito, l’Online Safety Act entrato in vigore nell’estate 2025 impone controlli d’età per tutti i siti pornografici, affidando la vigilanza all’Ofcom. Secondo uno studio citato dal Financial Times, nelle settimane successive all’introduzione della norma le visite ai principali portali hard britannici sono diminuite di circa un terzo, mentre Pornhub avrebbe perso il 50% dei suoi utenti. In Francia l’autorità per i media digitali ha introdotto un sistema simile e anche qui, la verifica può avvenire con il caricamento di un documento d’identità o una foto, e le piattaforme inadempienti rischiano il blocco. La Germania da anni utilizza sistemi di riconoscimento biometrico certificati dalla Commissione per la tutela dei minori nei media, che confrontano il volto dell’utente con la foto sul documento.

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Panorama

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