Sky, le decisioni del direttore Ferri dopo esultanza in diretta, decalogo e frecciate per la redazione, web in rivolta
- Postato il 4 novembre 2025
- Di Virgilio.it
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Quella scena, immortalata dai social ma uguale sarebbe stato se si fosse trattato di un servizio de Le Iene o di Report, ha indignato qualcuno, fatto sorridere qualcun altro e scatenato un vespaio a Sky. E’ successo su Skysport attorno alle 14.20 di domenica, mentre il conduttore Luca Tommassini raccontava in diretta il gol del sorpasso nerazzurro a Verona e alle sue spalle si vedevano due persone della redazione che esultavano e si abbracciavano, con Tomassini che si accorgeva di quanto stava accadendo sullo sfondo alle sue spalle e sorrideva. Un colpo basso all’immagine di Sky che ha avuto conseguenze pesanti.
La caduta di stile
Per i vertici di Sky è stata una caduta di stile inaccettabile che mina l’immagine dell’emittente. Da sempre – come accade per tutti, da Mediaset alla Rai – c’è chi lamenta un eccesso di tifo pro o contro da parte dei telecronisti, la storia è piena di piagnistei contro i vari Bergomi, Caressa, Adani e così via ma dare l’assist a giustificare una presunta parzialità di Sky è sembrato troppo al direttore Ferri che è intervenuto subito con una lettera alla redazione in cui non mancano frecciate tra le righe anche agli inviati professionisti. Sotto osservazione andranno tutti, non solo i due stagisti che sono stati sospesi. Questa la lettera di Federico Ferri, ripresa da Lettera 43 e pubblicata su X/twitter anche da alcuni giornalisti.
La lettera del direttore di Sky Sport
Il direttore di Sky Sport scrive: “Cari colleghi, la redazione si è resa protagonista di una scena indegna della nostra professione e del prestigio e della serietà che contraddistinguono e devono contraddistinguere Sky Sport. Dico “la redazione”, ovvero tutti noi, perché per la gente fuori di qui non ci sono i singoli responsabili, ma c’è Sky Sport, punto. E quando uno di noi si rende protagonista di una brutta figura, la facciamo tutti. Esultare per il gol di una squadra, qualsiasi essa sia, in qualsiasi partita, e mettere in scena baracconate da bar o da stadio (purtroppo vale anche per le tribune stampa, ma questo è un altro discorso), è inaccettabile sempre, a maggior ragione se la scena finisce in onda.
I responsabili sono stati individuati e saranno puniti, ma quello che più mi preme non è penalizzare dei ragazzi, peraltro non appartenenti alla redazione (ma qui torniamo al tema al quale ho accennato prima), ma è fare capire a tutti che il calcio – soprattutto in epoca social, nostro malgrado – è una materia delicata e la terzietà, l’imparzialità, la sobrietà, la professionalità, sono elementi imprescindibili per una testata giornalistica, in tutte le sue forme. E tutti noi dobbiamo essere consapevoli della responsabilità del ruolo che ricopriamo e del marchio che rappresentiamo.
Allargo dunque il discorso ai vostri profili personali sui social network. A come vi comportate allo stadio con l’accredito di Sky e sotto la mia responsabilità, dunque, quando siete inviati o semplici spettatori (chiedere una foto o una maglia a un giocatore non fa parte del nostro mestiere, ad esempio, secondo il mio parere, perché non siamo fan ma giornalisti), o ancor di più ovviamente quando andate in onda. La verità è che quei malcapitati ragazzi non sono gli unici. E io mi sono stufato. Non voglio nemmeno più mettermi a dettare regole o discutere ulteriormente su questo aspetto, come ho fatto in passato.
Chi fa il tifoso, chi dimostra di non essere imparziale o di dare giudizi in qualche modo condizionati anche solo da simpatie o antipatie, o da qualsiasi pregiudizio, e in generale chi non si comporta in modo da onorare la nostra professione e Sky Sport, verrà giudicato editorialmente inadatto a ricoprire il ruolo di inviato, o ad andare in onda, o ad avere responsabilità in redazione. L’ho sempre fatto, come sapete, ma ora mi impegnerò a farlo ancora di più. Vediamo se così entra nella testa di tutti”.
Il popolo del web insorge
Fioccano le reazioni sul web: “Quindi fuori Nebuloni da Bergamo, Mangiante da Trigoria, Di Stefano da Milanello e tutti gli inviati che sono lì perché tifosi, che non fanno mai domande scomode e che se anche le facessero verrebbero cacciati non dall’integerrimo direttore, ma dalle società stesse” e poi: “Si è stagisti per un motivo, per imparare. Non dico che i ragazzi non hanno sbagliato, ma gran parte di imparare e migliorare una carriera parte dalla possibilità di poter sbagliare” e anche: “Roba da matti. Non una bella figura quella degli stagisti, ma se il calcio italiano fa così schifo è (anche) perché viene trattato come una guerra. Nei programmi inglesi e americani ci ridono sopra. (O il problema non é che hanno esultato ma per chi l’hanno fatto?)”
C’è chi scrive: “Caro Federico Ferri la lettera vale anche per la telecronaca della finale Champions di Caressa Bergomi? Come la giudica? E per tutte le telecronache urlate che neanche in curva si vedono certi atteggiamenti?” e anche: “Non credo che in Italia ci sia un solo giornalista sportivo che non sia tifoso di una qualche squadra di calcio. Tifosi si diventa a 4-5 anni e lo si resta tutta la vita, giornalisti si diventa molti anni dopo. Al giornalista quindi non si può chiedere di non tifare” e poi: ” Quando Marocchi a fine cronaca esulta urlando perché il Bologna ha battuto l’Inter e si sente nel microfono del primo commentatore, la sobrietà, l’imparzialità e tutte quelle belle cose dove sono finite?”
Il web è scatenato: “Lettera di una ipocrisia impressionante. Sky piena di inviati-tifosi che non perdono mai l’occasione per non fare domande scomode per assecondare così i Mister e rimanere simpatici alle società.” e anche: “Più che ai ragazzi esultanti della redazione, a me sembra di vedere una bella stoccata a Caressa che suo malgrado è finito ripreso dalla Pardo Cam disperarsi al gol sbagliato di Dovbyk in Roma-Inter…” e ancora: “Molto facile fare i grandi e i gradassi con due ragazzi di cui non conosciamo nemmeno i volti e che fino a prova contraria non devono nemmeno apparire in onda. Più difficile farlo con i “big” dei giornalisti di cui sappiamo praticamente la fede calcistica di ognuno.”. Poche le voci a favore di Ferri, ma ci sono: “è skysport, non telombardia dove gli opinionisti esultano come al bar dopo i gol delle loro squadre. Spiace per i due ragazzi che hanno perso il lavoro, ma han fatto una cazz.. Ed essendo, per giunta, venuta fuori mainstream non se la potevano cavare con una tirata d’orecchie.