Skymetro, il Comune congela l’iter del progetto. Salis: “Troveremo una soluzione di compromesso”

  • Postato il 12 giugno 2025
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  • Di Genova24
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Generico giugno 2025

Genova. Nuovo episodio della saga Skymetro. Il Comune di Genova ha deciso di chiedere alla Regione una sospensione dei termini della valutazione di impatto ambientale per almeno 40 giorni, in modo da congelare di conseguenza anche la conferenza dei servizi. Dopo la fuga in avanti del Rup Emanuele Scarlatti, rivelatasi “non condivisa” dalla sindaca Silvia Salis, è il primo atto della nuova amministrazione per rallentare l’iter autorizzativo e ottenere un margine sufficiente a valutare possibili alternative senza perdere il finanziamento da 398 milioni.

Ieri, in commissione Trasporti alla Camera, il sottosegretario Tullio Ferrante ha dichiarato la disponibilità del ministero ad avviare un confronto con gli enti locali. Ed è qui che Salis vuole inserirsi per chiedere anzitutto una proroga di un anno sulla scadenza del 31 dicembre 2025 oltre la quale i soldi verrebbero ritirati da Roma: “Ovviamente lo faremo – conferma oggi la sindaca -. Detto questo, il fatto che aprano velocemente questo tipo di interlocuzione vuol dire che tutto quello che è stato detto in campagna elettorale non è vero. Il ministero è ovviamente disponibile, come sempre in Italia è successo, a modificare un progetto”.

La giunta di centrosinistra, esplicitamente contraria al progetto della metropolitana sopraelevata in Valbisagno, può usare come grimaldello il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici, che include una lunga serie di prescrizioni da recepire prima di andare a gara: “Quel progetto – osserva Salis – presenta una serie di note che sono molto molto complesse da superare nei tempi richiesti“. E ribadisce l’accusa alla giunta Piciocchi: “Loro già il 16 maggio avevano chiesto una proroga sapendo che le annotazioni erano di difficile superamento, e già si pensava a una proroga di un anno. Troveremo una soluzione che crei un compromesso accettabile“.

L’esito del confronto col ministero, con cui sono già stati avviati i contatti per definire un incontro, sarà determinante per le azioni successive, a partire dal probabile stop alla conferenza dei servizi, chiesto a gran voce dal comitato dal no. “Com’è emerso dal confronto coi dirigenti, questo progetto non sarebbe cantierabile neppure entro il 30 giugno 2026, e in ogni caso rispettare la scadenza del 31 dicembre 2025 sarebbe impossibile al 100% – ribadisce il vicesindaco Alessandro Terrile -. Oltre alle prescrizioni del Consiglio superiore mancano i finanziamenti per la demolizione e la ricostruzione del Firpo, senza contare che bisognerebbe prima acquisire l’area”.

Nel frattempo, una volta compresi gli spazi di manovra, si lavorerà a un nuovo progetto, che potrebbe essere presentato formalmente come quinta variante dello Skymetro pur cambiando radicalmente la sostanza, tenendo come punto fermo l’integrazione con la metropolitana esistente. In subordine si valuterà poi l’opzione tram, ben sapendo che a quel punto l’iter dovrebbe ripartire probabilmente da zero, con la pesante incognita dei finanziamenti.

Il governatore Marco Bucci, che da sindaco ha spinto fortemente sullo Skymetro, resta alla finestra: “La Regione non stoppa nulla, noi siamo abituati ad andare avanti veloci, non a stoppare. Il termine stoppare mi sembra al di fuori dei miei vocabolari. Dopodiché il Comune ovviamente può fare quello che ritiene opportuno. Il ministero anche ieri in Parlamento ha detto chiaro e tondo che il 31 dicembre i finanziamenti ritornano indietro quindi non è una mia decisione, è una decisione del ministero e il ministero deciderà quello che ritiene opportuno. Io penso che si debba andare avanti, bisogna fare le cose in fretta perché la Val Bisagno ha bisogno di un trasporto veloce. Questo è quello che ho in mente. Poi, se qualcuno in mente delle correzioni che migliorano il progetto, ben venga, però che si vada avanti”.

Ma se il Comune dovesse chiedere una proroga proprio per presentare un altro progetto, la Regione potrebbe sostenerlo in questa richiesta? “Intanto bisogna vedere che progetto è, se vogliono fare delle cose che non hanno senso… non lo so, vediamo. Non si può parlare a priori, bisogna vedere di cosa si tratta. Sarà ben difficile in sei mesi ottenere le approvazioni. Pensate soltanto al Consiglio superiore, cioè non è che fa un’altra approvazione, no? Quindi è ben difficile che possa accadere in sei mesi una cosa del genere, però io ho fatto cose difficili, quindi lascio aperta l’opportunità anche agli altri di fare cose difficili“.

“La richiesta del Comune di Genova di bloccare la Via in Regione Liguria e di rinviare la conferenza dei servizi mette in seria discussione la realizzazione dello Skymetro, un’opera fondamentale per la viabilità di una parte importante della città – commenta invece Alessio Piana, consigliere delegato regionale allo Sviluppo economico -. Il progetto, infatti, è già stato definito come un pilastro infrastrutturale per la mobilità di Genova, e l’iter amministrativo che lo sostiene è stato costruito con l’intento di rispettare tempi precisi. La decisione di fermare il processo ora rischia di compromettere la possibilità di accedere ai finanziamenti già stanziati: 398 milioni di euro. La scadenza per l’aggiudicazione dell’appalto, prevista entro fine anno, è chiara e inderogabile. Se l’iter venisse interrotto in questo momento il rischio di definanziamento sarebbe immediato”.

“È evidente – prosegue Piana – che se si rinviasse la conferenza dei servizi, il Comune non potrebbe giustificare il ritardo. Altre città, tra cui Torino, hanno già preso decisioni concrete e richiesto finanziamenti per acquistare – ad esempio – nuovi convogli della metropolitana: non vorremmo che questo fosse un assist a spese dei genovesi. Lo Skymetro è una necessità per Genova per un miglioramento significativo della mobilità e della qualità di vita dei genovesi. I tempi sono stretti e il Comune deve sfruttare i mesi estivi per portarsi avanti con l’iter previsto. Ogni giorno di ritardo significa una battuta d’arresto per la città, con effetti negativi su infrastrutture ed economia locale.”

 

Autore
Genova24

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