Sla Materazzi, la moglie: colpa del dna sardo, sta male non arriverà forse alle cure
- Postato il 22 agosto 2025
- Di Virgilio.it
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La lotta di Matteo Materazzi contro la Sla è sempre più dura: il procuratore sportivo, fratello di Marco, peggiora ogni giorno di più. Straziante il commento della moglie: “La malattia sta galoppando, forse non arriverà alle cure”. Colpa del dna sardo.
- Matteo Materazzi e la Sla, la forza della moglie Maura
- Materazzi e la Sla, colpa del dna sardo?
- Materazzi e la Sla, è una corsa contro il tempo
- Matteo Materazzi, ricucito il rapporto col fratello Marco
Matteo Materazzi e la Sla, la forza della moglie Maura
Da quasi un anno Matteo Materazzi convive con la Sla, inaspettata compagna di viaggio negli ultimi mesi, tremenda batosta per chi ne soffre e per chi lo assiste quotidianamente in una lotta impari, fatta di sofferenze e crolli emotivi. Maura Soldati è al fianco del marito, procuratore sportivo, fratello di Marco e figlio di Giuseppe Materazzi, ex allenatore, tra le altre, di Bari e Lazio.
È lei a raccontare la quotidianità di una battaglia atroce in un’intervista rilasciata a FanPage: “La Sla è una malattia difficile, soprattutto per chi la vive, ma è complicata anche per chi accompagna. Anche il caregiver è messo quasi al pari del malato. Chi sta a contatto con un malato di Sla ha bisogno di supporto. Mio marito non dorme di notte, si sveglia mille volte, ha dolori e io sono sola, tutte le notti”.
Materazzi e la Sla, colpa del dna sardo?
Un appello accorato che segue di pari passo lo sviluppo della malattia. Maura riflette sulle condizioni di salute del marito, illuminata da una coincidenza drammatica: “Da quando siamo venuti in Sardegna è peggiorato, anche se ci sono più aiuti, ci sono i fratelli, la sorella. Qui ha una casa da oltre 40 anni, la madre era sarda: la comprarono quando lei era ancora viva, poi si ammalò e gli ultimi giorni della sua vita volle trascorrerli qui”.
La responsabilità, secondo i medici che hanno diagnosticato la patologia, è da attribuirsi alla genetica: “La madre di Matteo era sarda e ha trasmesso la mutazione a mio marito. La mutazione è tipicamente sarda. Poi non tutti sviluppano la Sla, c’è chi soffre di Alzheimer, di Parkinson o di demenza. Ma anche chi non sviluppa nulla. Matteo è stato sfortunato…”.
Materazzi e la Sla, è una corsa contro il tempo
Quella di Matteo Materazzi è una corsa contro il tempo. Poche settimane fa la moglie Maura ha lanciato una campagna di crowfounding per raccogliere un milione e mezzo di euro, per sostenere le cure del marito presso la Columbia University, ma non solo. L’iniziativa ha provocato qualche polemica: “Voglio chiarire che la Columbia e il dottor Schneider non ci hanno chiesto soldi, ma stanno cercando di farci appoggiare a un fondo o a una fondazione che finanzia lo studio, ma non accetta stranieri. Quella cura sarebbe gratuita, ma non sappiamo se Matteo sia compatibile con gli ASO che hanno a disposizione. A nostro carico ci sarebbero solo le spese di viaggio e di permanenza negli Stati Uniti”.
Oltre alla possibilità di volare negli Stati Uniti per cercare di fermare la malattia e migliorare le condizioni di salute di Materazzi, Maura e Matteo si sono mossi anche su altri fronti: “Un laboratorio privato, ma serve almeno un milione di euro. Stiamo provando ad abbreviare i tempi, la malattia va veloce e non sappiamo nemmeno se riusciremo a fare questa cura. Ma vorrei che si sapesse che non vogliamo approfittare della situazione: Matteo sarà una cavia per chi ha questa mutazione della Sla. Se la cura funzionerà, avrà risultati anche per altri malati”.
Matteo Materazzi, ricucito il rapporto col fratello Marco
La malattia di Matteo ha in qualche modo avvicinato lui al fratello Marco dopo qualche anno difficile: “La loro famiglia ha avuto diverse disgrazie e quando succedono cose del genere si discute per cose stupide, ci si allontana ma ci si riavvicina. Da quando è malato, Matteo sente Marco quotidianamente. Il fratello è presente, come gli altri fratelli e la sorella. Gli amici sono molto presenti, molti altri non si sono mossi, ma non importa. C’è stato un grosso contributo da un conoscente, non ci ha stupito. Il fratello di Matteo sta provando a organizzare una partita al PalaLottomatica di Roma per ottenere dei fondi”.