Sondaggi, qualcosa si muove? Il Pd si avvicina a Fdi. Il campo progressista a un punto dal centrodestra

  • Postato il 31 maggio 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Qualcosa si muove nel quadro politico sostanzialmente ingessato dalle elezioni politiche del 2022? I pronostici sono sempre un azzardo e l’illusione ottica è sempre dietro l’angolo nella politica di oggi che corre spesso a cento all’ora. La notizia di oggi, ad ogni modo, è che Fratelli d’Italia – secondo l’ultimo sondaggio di Ipsos per il Corriere della Sera – non appare più irraggiungibile: lo scarto con il Pd si è ridotto a 5 punti, che è ancora un margine notevole ma indica un trend che solo il tempo dirà se può essere consolidato. Se allarghiamo la visuale – rimanendo alle somme algebriche dei dati di Ipsos – il centrodestra di governo sarebbe in vantaggio sul centrosinistra in formazione “base” (cioè Pd, M5s e Verdi-Sinistra) di un solo punto, 43,9 contro 42,8. Una situazione che nasce da un calo di tutt’e tre i principali partiti della maggioranza (oltre a Fdi, Forza Italia e Lega). Nando Pagnoncelli, nel suo articolo a corredo dei dati, ipotizza un “effetto Genova“, cioè un trascinamento delle amministrative che ha dato fiducia all’elettorato progressista. Questa tendenza è tutt’altro che consolidata, però, e già potrebbe avere il suo primo test nel referendum su lavoro e cittadinanza dell’8 e 9 giugno.

Nel dettaglio delle intenzioni di voto Fratelli d’Italia si attesta al 27,3 con una flessione dello 0,4 nell’ultimo mese. E’ vero che il consenso di Fdi è sull’altalena da mesi (a marzo aveva toccato il 26,6 poi era risalito), ma la soglia del 30 per cento – secondo Ipsos almeno – si sta stabilmente allontanando. Al secondo posto c’è appunto il Pd che accelera di nuovo oltre il 22 (22,3) con un aumento considerevole nell’ultimo mese dell’1,2. Una tendenza positiva ce l’ha anche il M5s che dal 24 aprile a oggi fa +0,7 e si posiziona al 14,6 per cento. Forza Italia e Lega sono appaiate anche nella fase discendente: perdono entrambi lo 0,4 per cento e al momento raccoglierebbero il 7,8 per cento dei consensi. In particolare la Lega ha avuto un piccolo crollo negli ultimi due mesi, giù dal 9 per cento (quindi -1,2). Più o meno stabile è l’Alleanza Verdi-Sinistra anche se è in bilico sulla soglia psicologica del 6 per cento. Gli altri mini-partiti galleggiano sulle loro piccole percentuali: Azione è al 3 (in lieve ripresa dello 0,2), Italia Viva al 2 (perde mezzo punto), +Europa impalata all’1,8. In questo quadro l’area del non voto (che somma indecisi e astenuti convinti) è in leggera flessione di mezzo punto e scende al 43.

L’indice di gradimento nei confronti della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, secondo Ipsos, è stabile al 42 (prodotto di un 38 per cento di voti positivi e del 52 di voti negativi), mentre la popolarità del governo scende di un punto, dal 41 al 40. Tra i leader chi cresce di più è il presidente di Forza Italia e ministro degli Esteri Antonio Tajani, forte anche della visibilità per le questioni internazionali, ma anche di qualche scontro con il collega vicepremier Matteo Salvini. Salgono anche il leader del M5s Giuseppe Conte (di un punto), la segretaria del Pd Elly Schlein (di due) e i capi di Verdi-Sinistra Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Secondo Pagnoncelli, per ciò che riguarda il centrosinistra, “sarà interessante vedere i risultati dlela manifestazione per Gaza”.

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