Sorpresa: la carta del Pd in caso di flop Schlein si chiama Conte

  • Postato il 21 ottobre 2025
  • Di Il Foglio
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Sorpresa: la carta del Pd in caso di flop Schlein si chiama Conte

C’è un certo allarme al Nazareno. In casa Pd non pensavano che anche le elezioni regionali in Campania potessero rappresentare una sfida difficile. Anche negli ultimi tempi, quando esponenti di centrodestra della regione cominciavano a fare gli spavaldi e a sostenere che la partita era ancora aperta, nel Pd non c’era grande timore e quelle affermazioni venivano derubricate a sparate propagandistiche. Ma adesso anche i sondaggi rivelano che la realtà non è così rosea come i dem l’avevano immaginata. Roberto Fico non tira  granché nell’elettorato, chi vota 5 stelle non ha  propensione di recarsi alle urne e i voti del Pd, orbo di Vincenzo De Luca, non sono più in cassaforte. Per farla breve, è vero che la partita è ancora apertissima.

 

Ma perdere la Campania per Elly Schlein sarebbe un problema. Un grosso problema. Gli avversari interni della segretaria del Pd affilano già le armi in vista di un possibile clamoroso insuccesso del campo largo in quella regione. Certo, sarebbe scorretto dire che quasi si augurano la sconfitta, perché così non è: lo spirito di partito, almeno nella maggior parte dei casi, è più forte. Ma se dovesse veramente accadere quello che fino a ieri era impensabile, e cioè la vittoria della centrodestra in Campania, allora sicuramente gli avversari interni di Schlein non resterebbero in silenzio. Partirebbe il tiro alla segretaria.

 

Dicono però che nemmeno in quel caso la leader del Pd darebbe le dimissioni, abbandonando la guida del Pd. Ma questo i suoi avversari lo sanno bene. E infatti non puntano a un cambio di segreteria, anche perché, tra l’altro, un candidato unanime di quanti si oppongono a Schlein non c’è. C’è però l’ipotesi di evitare che la leader si candidi nella corsa a Palazzo Chigi. Dopo aver perso la Campania Schlein sarebbe più debole e più deboli sarebbero anche le sue pretese di candidarsi alla presidenza del Consiglio a nome di tutta la coalizione. E l’idea degli avversari interni della leader è proprio quella di puntare su un altro candidato, anche perché a quel punto pure nella maggioranza prenderebbero fiato le voci, fin qui sussurrate, di chi ritiene che Schlein non sia adatta a indossare i panni della premier.

 

Chi potrebbe mai prendere il suo posto nella corsa a Palazzo Chigi? Non certo Gaetano Manfredi, perché se in Campania il campo largo dovesse perdere la responsabilità di quella sconfitta verrebbe attribuiti a non solo a Schlein, ma anche al sindaco di Napoli che ha voluto Fico. E dunque? Silvia Salis, suggerisce qualcuno. Ma, in realtà, quello della sindaca di Genova è un nome fatto per smuovere le acque e scompaginare i giochi. Il vero nome a quel punto sarebbe quello di chi il premier lo ha già fatto, e per ben due volte. Si sta ovviamente parlando di Giuseppe Conte. Tutto sommato anche un bel po’ di esponenti del Pd non sarebbero contrari. Primo, perché tutti sanno che Conte, a Chigi, modererebbe toni e atteggiamenti. Secondo, perché affidare la presidenza ai 5 stelle significherebbe riserbare nel governo più posti, e di maggiore importanza, al Pd.

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Autore
Il Foglio

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