Spalletti-Juventus, un matrimonio di convenienza: sono l’uno l’ultima spiaggia dell’altro
- Postato il 30 ottobre 2025
- Sport
- Di Il Fatto Quotidiano
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Un allenatore col Napoli tatuato sul braccio seduto sulla panchina di un club che ha fatto del “Dna Juve” una retorica fanatica e insopportabile. Non d’amore – magari quello arriverà col tempo – ma di convenienza è il matrimonio fra Luciano Spalletti e la Juventus. Inutile meravigliarsi delle contraddizioni insite in questa scelta. Spalletti che aveva giurato e spergiurato che non avrebbe potuto più allenare altri club in Italia dopo le emozioni vissute al Maradona, e ora si accasa nel club più odiato dai napoletani, proprio come sospettava Aurelio De Laurentiis che gli fece inserire una clausola anti-Serie A al momento la rescissione. Il mondo Juve che aveva sempre snobbato Spalletti, bollandolo come mediocre e perdente nella sue esperienze passate, dalla Roma all’Inter, quando contro i bianconeri rimediava sempre delusioni cocenti, e ora lo accoglie come salvatore della patria. Le parole, i sentimenti, nel calcio se le porta via il vento e una stagione. Era scontato e per certi versi inevitabile che finissero insieme: perché Spalletti e la Juventus sono l’uno l’ultima spiaggia dell’altro.
La Juventus ha un disperato bisogno di un allenatore forte, non solo come valore ma proprio come personalità. Le disastrose esperienze di Thiago Motta e Tudor hanno fatto capire come in questo particolare momento storico, con una società in fase di transizione, serva un leader in panchina. Per intenderci, ciò che era stato Allegri, che pur senza grandi risultati aveva comunque tenuto da solo il timone durante la tempesta dello scandalo plusvalenze. Non c’è più spazio per gli esperimenti e le scommesse, italiane o figuriamoci straniere. Per provare a salvare questa stagione, e quindi anche il prossimo futuro (perché senza qualificazione in Champions sarebbe compromesso il mercato estivo, considerando le già note difficoltà economiche e i problemi col fair-play finanziario della Uefa), l’unico modo è affidarsi a un grande allenatore. Solo che i top internazionali (i vari Zidane, Klopp, ecc.) oggi sono semplicemente irraggiungibili per questa Juve. Mentre gli altri italiani sono tutti accasati, forse si sarebbe potuto provare a convincere Simone Inzaghi in estate, ammesso che voglia tornare così presto dall’Arabia, ma comunque a giugno potrebbe essere già troppo tardi. Spalletti era l’unica soluzione concreta sul mercato.
Dall’altra parte, anche Spalletti non aveva grandi alternative alla Juventus. All’Inter, per come si è lasciato male con Marotta e l’ambiente, non potrà tornare. Lo stesso vale per la Roma. Il Milan ormai con Allegri, salvo scossoni, si è sistemato per i prossimi due, tre anni; a Napoli c’è Conte (oltre a De Laurentiis). Mentre all’estero non ha mercato, a maggior ragione dopo la figuraccia da ct della nazionale. A 66 anni, la Juventus oggi per lui è forse l’ultima occasione per allenare una big: perso questo treno, si sarebbe probabilmente ritrovato presto in squadre, con tutto il rispetto, di seconda fascia, come Fiorentina (non è un mistero fosse la principale alternativa in caso di esonero di Pioli) o magari Lazio. Un bel downgrade per chi comunque viene da uno scudetto. Chiaro che si siano scelti a vicenda. Ciò non toglie che questo rimanga un matrimonio complicato. Spalletti è una garanzia: è vero che ha vinto poco (solo a Napoli) ma non ha quasi mai fallito in carriera, ovunque sia andato ha sempre portato gioco, identità e i risultati. In questo caso l’obiettivo minimo è il quarto posto, la qualificazione in Champions (con cui – pare – scatterebbe anche il rinnovo del contratto), in un contesto competitivo ma con una rosa molto più forte di quanto dica la classifica. Però arriva anche in un ambiente allo sbando e in parte ostile: per il suo passato nessuno gli perdonerà nulla, e forse incontrerà difficoltà anche con alcuni calciatori nello spogliatoio, viste le scorie dell’esperienza in nazionale. Le promesse di nozze non bastano: per lo stesso motivo per cui si sono trovati, Spalletti e la Juve adesso dovranno farlo funzionare questo matrimonio. Viva gli sposi.
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