Spalletti l’aggiustatutto: i precedenti da subentrato in carriera

  • Postato il 29 ottobre 2025
  • Di Panorama
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Luciano Spalletti ha una storia professionale certificata da… aggiustatutto. Per quattro volte nel corso della sua carriera è stato chiamato al capezzale di squadre in difficoltà e per quattro volte ha raggiunto l’obiettivo che gli era stato dato. Anzi, è riuscito spesso a fare anche meglio del previsto e in alcune di queste situazioni si è guadagnato sul campo la conferma in panchina o un avanzamento di status.

Ora tocca alla Juventus, ereditata da Tudor fuori dalla zona Europa anche se siamo soltanto all’alba di una stagione lunga e che deve esprimere i suoi risultati e valori. In ogni caso, i precedenti smentiscono la tesi secondo cui l’ex ct della nazionale è un “giochista” che come tale ha bisogno di tanto tempo per radicarsi all’interno di uno spogliatoio. Una buona notizia per i bianconeri anche se l’asticella delle aspettative alla Juventus si alza ed è inevitabilmente superiore a quella di Empoli, Udine, Ancona e Roma.

Spalletti, i subentri di inizio carriera a Empoli, Udine e Ancona

La prima volta di Luciano Spalletti chiamato in corsa da una società alle prese con una crisi di risultati è stata nel 1994 all’Empoli. Scelto al posto di Lombardi quando alla fine della stagione regolare della Serie C1 mancavano solo sei giornate e i toscani navigavano in brutte acque: Empoli poi salvo passando attraverso i playout. In Toscana poi è rimasto fino al 1998 garantendo la straordinaria scalata fino alla Serie A in tre stagioni.

Dopo Empoli, ecco Udine. La seconda volta di Spalletti da subentrato è stata nel 2001 al posto di De Canio alla guida dell’Udinese. I friulani stavano deludendo e con Spalletti in panchina riuscirono a chiudere la stagione con una salvezza tranquilla senza, però, ottenere risultati straordinari: 9 punti nelle ultime 11 giornate.

Sempre alla prima fase della carriera appartiene l’approdo nel dicembre 2001 ad Ancona. Mezza stagione ancora da giocare con il compito di salvare la squadra marchigiana che a fine campionato arrivò addirittura all’ottavo posto in serie B confermando le qualità dell’allenatore di Certaldo tanto da proiettarlo di nuovo sulla panchina dell’Udinese, all’epoca il meglio che la provincia italiana potesse offrire, e poi al giro dei grandi club.

Spalletti e il subentro da sogno sulla panchina della Roma

L’impresa indimenticabile, però, è quella del gennaio 2016 quando viene chiamato al capezzale della Roma (che aveva già allenato per quattro stagioni e due partite accumulando una lunga teoria di secondi posti. Subentrato a Garcia che stava vivendo un calvario di prestazioni e risultati e risalito fino al podio del campionato con un ruolino di marcia impressionante: 14 vittorie, 4 pareggi e 1 sconfitte in 19 partite. Confermato a di nuovo secondo l’anno dopo (2016/2017) alle spalle della Juventus di Max Allegri.

Poi l’Inter, riportata in Champions League dove mancava da una vita, il Napoli dello scudetto 33 anni dopo l’ultima volta e, infine, le amarezze alla guida della nazionale dove pure è subentrato in corsa per prendere il posto di Roberto Mancini volato in Arabia Saudita sotto Ferragosto nel 2023. Un fallimento, l’unico entrando in corsa, che ora Luciano vuole cancellare.

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Panorama

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