Spostamento a monte della ferrovia, Movimento Indipendenza: “Siamo contrari. Sì al raddoppio in sede”
- Postato il 8 settembre 2025
- Politica
- Di Il Vostro Giornale
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Liguria. Il Movimento Indipendenza ha voluto ribadire che “se il progetto di spostamento a monte nella tratta ferroviaria tra Andora e Finale, che continua a essere chiamato impropriamente ‘raddoppio’, perché si tratta di una totale variante di tracciato, verrà finanziato e realizzato, significherà un disastro per la mobilità ferroviaria nel Ponente e in tutta la Liguria”.
“Basta prendere come esempio lo spostamento realizzato nella tratta San Lorenzo al Mare -Andora che ha determinato un’isolamento definitivo per importanti località rivierasche con la perdita della stazione e la realizzazione di poche stazioni del tutto decentrate, peggiorando la vita degli studenti e dei lavoratori pendolari e rendendo residuale il trasporto ferroviario”, hanno proseguito dal Movimento Indipendenza.
“Il progetto per la tratta Andora - Finale è ancora più devastante dei progetti precedenti a causa del dimezzamento delle stazioni con perdita definitiva della ferrovia per Laigueglia, Ceriale, Loano, Borgio Verezzi e con il decentramento di chilometri delle stazioni rimanenti, tra cui quella di Albenga che verrebbe allontanata di ben 5 km dal centro urbano”.
“Devastante anche l’impatto ambientale per un’opera che andrà a insistere su numerose aree protette e, non meno grave, l’impatto sull’economia agricola e floricola, con la perdita di circa 80 ettari di terreno agricolo e di centinaia di posti di lavoro nel settore. Paradosso del progetto è che andrà poi a dismettere ben 10 chilometri di linea già a doppio binario: un vero e inutile spreco di denaro pubblico per un investimento previsto di circa 2 miliardi di euro e forse più”, hanno aggiunto ancora.
“L’arretramento della ferrovia costiera da Ospedaletti ad Andora, avvenuto a partire dal 2001, ha già causato la perdita di numerose stazioni che servivano le località rivierasche. Le stazioni superstiti sono delocalizzate e difficilmente raggiungibili senza mezzi propri. In cambio, sul sedime ferroviario, è stata costruita una ciclabile da Bordighera a San Lorenzo. La ciclabile più onerosa del mondo. Arretrare il primo tratto di ferrovia è costato 360 milioni di euro, mentre da San Lorenzo ad Andora, il costo dichiarato è stato 630 milioni di euro”.
Inoltre, con la realizzazione di gallerie rischiamo di perdere decine di falde acquifere preziose in un territorio già provato dalla siccità. I lavori andranno poi a intaccare zone protette come Poggio Grande, la zona carsica del Rio Torsero e la zona vicino le grotte di Borgio Verezzi”.
Secondo il Movimento Indipendenza “esiste la possibilità di un raddoppio in sede”: “Negli ultimi venti anni le linee sono state depotenziate, tolti i binari di incrocio e questo ha avuto ricadute negative sia sui tempi di percorrenza, sia sulla capacità delle linee. Con molti meno soldi rispetto a quelli necessari per l’arretramento, si potrebbe fare un raddoppio in sede e dove necessario riattivare i binari di incrocio, anche perché su un terzo del tracciato c’è già il doppio binario”.
“Per quanto riguarda il tratto che va da Finale a Loano la miglior soluzione è quella di passare in sotterranea. Da Loano ad Albenga esiste già il doppio binario mentre da Albenga ad Andora c’è da aggiungere un binario a quello esistente, mantenendo le fermate di Alassio e Laigueglia per garantire agli utenti il servizio necessario”.
“Le stazioni potrebbero essere quindi mantenute nella sede attuale con una aggiunta anche di fermate. Sosteniamo, pertanto, la giusta battaglia di comitati e associazioni che negli ultimi anni hanno fatto sentire la loro voce, purtroppo inascoltata, contraria allo spostamento della ferrovia a monte e prendiamo atto ancora una volta che sia il centro-centro (la vera destra non è quella di Meloni & C.) che il centro-sinistra, anche in questo caso, dimostrano di essere due facce della stessa medaglia”, hanno concluso.