Spostamento a monte ferrovia, Assoutenti: “Tenuti fuori dal confronto, davvero irreale”
- Postato il 2 novembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Ponente. “Il progetto dello spostamento a monte della ferrovia Finale/Andora finito in un “cul de sac”. Progettare grandi opere senza interpellare i futuri possibili utenti può essere un azzardo dalle conseguenze più disparate e deleterie perchè impreviste e non concertate ma volutamente imposte con arroganza”.
Così Gian Luigi Taboga di Assoutenti Savona torna sul progetto dell’opera ferroviaria, con l’associazione “tenuta fuori” dal tavolo e dalle sedi di confronto.
“Quanto sta succedendo per la realizzazione di un’opera considerata come impattante e sconvolgente per il territorio da tutti i sindaci interessati, ha del sorprendente e si sviluppa in un clima irreale contrario alla logica del diritto e alla partecipazione sussidiaria dei cittadini nella gestione della cosa pubblica”.
“Le norme prevedono il parere delle amministrazioni locali, il rimborso degli eventuali espropri e compensazioni per eventuali opere di ripristino pari e non oltre il 2% del costo dell’opera, secondo il progetto definitivo, che non esiste ancora e conseguentemete neppure il costo non é ancora quantificabile” aggiunge.
“Le amminisrazioni locali favorevoli allo spostamento a monte hanno comunque già elencato le strutture e gli interventi compensativi, quali elementi indispensabili per un consenso alla realizzazione dell’opera. Il momento cruciale per capire le vere intenzioni procedurali è proprio questo: le richieste degli interventi compensativi che hanno raggiunto livelli irragionevoli per destinazione e costi tali da essere necessariamente respinti, sono ponderate o propedeutiche, con il loro respingimento ad affossare l’opera?”.
“Non avendo elementi per giudicare le vere intenzioni, il sottoscritto, come tanti altri cittadini portatori di critiche cotruttive e democraticamente giustificate, chiediamo agli interessati chiarimenti adeguati alla giusta evoluzione anche in sede di conferenza dei servizi, alla quale non siamo stati invitati” conclude Taboga.